francesca63

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faccio un esempio nel caso di singolo immobile:
vi è un immobile (A) i cui comproprietari sono 3 per successione legittima.
Sottolineo per legittima successione.

L'immobile (A) in fase di dichiarazione di successione DEVE essere assegnato solo ad 1 solo erede, escludendo gli altri 2.
No, in fase di successione ogni erede diviene comproprietario.
POI, se e quando si vuole , si fa la divisione.
Se l’immobile è divisibile, si fraziona catastalmente, ed ognuno avrà una parte ben identificata (cioè un immobile autonomo); senza o con conguaglio, a seconda che le “parti” da assegnare si equivalgano o meno.
Se non è divisibile, ci sono diverse opzioni:
- qualcuno tra gli eredi rileva le quote degli altri,
-si chiede la divisione giudiziale, che porterà ad una vendita all’asta
- si mantiene la comunione
-si vende sul mercato l’immobile e si divide il ricavato
- chi vuole vende la sua quota ad un terzo estraneo alla comunione, se non viene esercitato il diritto di prelazione dagli altri coeredi.

Ma non è il caso in discussione, nel quale ci sono più immobili, e i coeredi sono d’accordo su come spartirseli.
Quindi la strada maestra e la divisione consensuale.
Abbastanza chiaro ?
 

marcanto

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No, in fase di successione ogni erede diviene comproprietario.
POI, se e quando si vuole , si fa la divisione.
Qui casca l'asino !!!!
Quella che chiami "divisione" io la chiamerei trasferimento della proprietà ......

QUINDI, se in fase di successione ad ognuno degli eredi viene assegnata la quota spettante .........e SOLO dopo questo passaggio, un immobile in comproprietà potrà essere intestato ad 1 solo soggetto.
ALLORA siamo in presenza di un convenzionale trasferimento mediante rogito notarile delle quote pervenute per dichiarazione di successione.

Trattandosi di normale trasferimento di proprietà, o delle quote, > ergo atto tra vivi
vien meno quanto detto in precedenza
Sono nulli gli atti tra vivi aventi ad oggetto immobili con abusi, ma la divisione della comunione ereditaria , nelle ultime sentenze della Cassazione, non è considerata atto tra vivi, essendo in qualche modo “l’ultimo atto” della successione .
 
Ultima modifica:

marcanto

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in realtà pensavo ad "interventi" preliminari da porre in essere PRIMA di addivenire alla dichiarazione di successione .........affinché un immobile potesse essere intestato ad 1 solo erede > già in sede di dichiarazione di successione.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Trattandosi di normale trasferimento di proprietà, o delle quote, > ergo atto tra vivi
vien meno quanto detto in precedenza
La cassazione, come detto, la pensa diversamente ,cioè pensa che la divisione della comunione ereditaria non è considerabile “atto tra vivi”; e , per ora, quello che decide la Cassazione vale più di quello che pensa @marcanto ...😉

Che ci voglia un atto notarile è fuori di dubbio.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
io non mai detto che quello che penso valga più di quello che dice la cassazione.
in realtà pensavo ad "interventi" preliminari da porre in essere PRIMA di addivenire alla dichiarazione di successione .........affinché un immobile potesse essere intestato ad 1 solo erede > già in sede di dichiarazione di successione.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Di solito apprezzi l'ironia...;)

se ho capito bene, i piu' esperti hanno risposto che dopo la successione, si va dal notaio e con un ACCORDO tra eredi, si possono tranquillamente dividere le quote. E quindi allo zio, che gia' e' d'accordo, verra' intestato, l'appartamento in questione.

Tecnici craponi.

Con l’atto di successione e l’accettazione dell’eredita’ si acquisisce il titolo.

Stabiliti gli accordi, tra di voi legittimi coeredi, si stipulera’ un “atto di acquiescenza alla successione”.
 

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