Ciao.
Condivido solo in parte e ti spiego subito il perchè.
Quando analizzo il mercato americano analizzo un mercato che richiama acquirenti da tutto il mondo per cui tendo a fare le mie considerazioni come fosse un mercato asettico, quasi un mondo a sè...
Facessi il paragone con la situazione nostra dovrei dire che va benissimo ma sarebbe come dire che un malato stà bene solo perchè nello stesso ospedale ci sono anche quelli terminali.
I costruttori hanno smaltito l'invenduto, questo è vero...vero anche che a differenza nostra sono stati molto aiutati dal governo che ha chiesto alle banche di non mettere massicciamente sul mercato i loro immobili fino a quando questo non fosse avvenuto ma, concorderai, prima o poi questi immobili andranno (facile o difficile che sia) commercializzati, e sono molti...
Il mio migliore amico ha un appartamento in uno di quei palazzi di cui parli ma a Miami Beach (concordo comunque che Brickell è una bella zona) e nel suo stabile ci sono 35 appartamenti che verranno rivenduti dalle banche per cui anche lui dubita che questo fatto non contribuisca a mantenere i prezzi stabili o per chi ha bisogno di vendere e si trova questa concorrenza, anche ad abbassarli lievemente.
Non dico di non comprare a Miami, sai che sono uno che crede ancora nel fatto che i Maya si sbaglino ma faccio questa considerazione:
Quando il mercato è in espansione puoi far pascolare il gragge anche senza monitorarlo costantemente tanto l'erba è abbondante e gli animali non avranno fame ma quando scarseggia, è meglio averlo sott'occhio in quanto potrebbe essere necessario spostarlo rapidamente per evitare che si trovino a non avere più di che nutrirsi e in questo caso potrebbero morire prima che tu ti sia reso conto che l'erba è finita...
10.000 km di distanza in quest'ottica mi sembrano un po' tantini per accorgersi istantaneamente delle eventuali variazioni indotte dal mercato.
Gli usa ci dicono che per loro la crisi è alle spalle e forse, per ora, è vero...e vero sarà finchè stamperanno la moneta di riferimento e avranno tecnologie e industrie all'avanguardia ma guarda che anche da loro molte aziende con la recente crisi sono andate nell'est giallo.
...e se, a differenza nostra, fossero solo riusciti a calciare il pallino del problema un po' più lontano?
Piccoli cinesini crescono e per i loro fabisogni acquistano terre in africa che conseguentemente crescerà (a mio avviso sola ed unica possibilità che hanno per farlo), l'India è attiva, moolto, ed è grande.
Quando il fabisogno e i consumi interni sosterranno in modo più consistente la loro economia non avranno più bisogno di acquistare il debito americano per sostenere la loro.
Un investimento immobiliare si può vedere in due modi, a breve o a lungo termine.
A breve lo scarterei perchè non mi sembra che la rivalutazione immobiliare (al netto delle tasse) possa essere sconvolgente nel prossimo lustro.
A lungo temo (parere assolutamente personale si intende) che le cose possano cambiare anche per loro.
Io valuterei la Francia e nello specifico la costa azzurra.
Vicina al punto da poter avvertire per tempo i sentimenti del mercato e consente di recarvisi spesso e a bassi costi...ed eventualmente di intervenire prima che sia tardi.
Non è che li gli affitti siano regalati, anzi, solo con la settimana del festival a Cannes ci si paga le spese di tutto l'anno...e ne avenzano.
Richiama acquirenti da tutto il mondo (cinesi, russi, indiani, arabi) che iniziano a preferire il bello, la storia, la cucina ad un paese che, se non fosse per ragioni economiche (che non so fino a quando riusciranno a sostenere) considera l'hamburgher con patatine il piatto nazionale.