Buonasera a tutto il forum! Avevo postato qualche tempo fa una richiesta di consigli per una trattativa andata male (vi ringrazio ancora per le ottime risposte). Rieccomi purtroppo con un nuovo e complicato quesito.
Circa un mese fa visioniamo un appartamento tramite agenzia e decidiamo di procedere con una proposta d'acquisto: la prima proposta non viene accettata, ci accordiamo quindi per un nuovo prezzo e nuove condizioni (data in cui verrà libero l'appartamento) e sottoscriviamo una seconda proposta d'acquisto corredata come da prassi da un assegno (del valore di 5mila Euro).
I venditori accettano la proposta. Quando passiamo in agenzia per ritirare la proposta firmata, ecco la sorpresa: nelle note, i venditori scrivono "accettiamo la proposta dichiarando che l'immobile viene venduto nel rispetto dell'accordo-convenzione tra Comune di XYZ e Impresa Costruttrice Pinco Pallino".
Nessuno ci aveva fatto presente l'esistenza di questa convenzione. Alla nostra richiesta di ulteriori informazioni, ci viene spiegato che:
- si tratta di una convenzione come da legge Bucalossi, fra Comune e Impresa Costruttrice. La convenzione ha durata di 20 anni e stando sempre al testo della stessa, gli acquirenti dovrebbero avere determinati requisiti, e i prezzi di cessione per tutta la durata della convenzione andranno stabiliti in base agli aggiustamenti ISTAT del prezzo di prima cessione (insomma, credo sia una convenzione standard di questo tipo)
- che tale convenzione però non è più valida perchè annullata da una sentenza della Cassazione
- che sussiste solo l'obbligo di citare la convenzione negli atti di vendita, così come ribadisce anche una lettera indirizzata dal Comune ai venditori dove si legge che: i venditori non sono tenuti a chiedere autorizzazione al COmune per vendere il bene, il prezzo va determinato dai venditori in base a determinati articoli della convenzione (tra cui quello che riguarda il prezzo aggiornato all'ISTAT) "per quanto applicabili alla data odierna" (che vuol dire tutto e niente!!!!), l'atto di cessione deve però appunto riportare la clausola in cui si dichiara appunto che la vendita avviene nel rispetto della convenzione
- che tutto quanto sopra non ci è stato detto prima della proposta d'acquisto perchè "altrimenti avremmo perso due settimane a reperire queste informazioni" così come l'agenzia e gli stessi venditori avevano perso a loro volta quando cercavano di chiarire il problema prima di mettere in vendita l'immobile (!!!)
Sorvolando sul fatto che ci siamo sentiti presi in giro dall'agente che ha chiaramente omesso questo piccolo dettaglio in modo da portarci a firmare, chiedo un vostro parere su questi punti:
- queste convenzioni sono da ritenersi valide o meno? e se non lo sono, che senso ha che io debba dichiarare di conoscere e accettare la convenzione quando rivendo? Tenete presente che il discorso mi preme non tanto per capire se sto pagando un prezzo corretto ma soprattutto per capire se sto acquistando una casa con dei vincoli che mi condizioneranno fino alla fine della convenzione (e questo chiaramente cambia il valore che do all'immobile)
- come mi suggerite di comportarmi con l'agenzia? ovviamente hanno fretta di fare il compromesso, che nella proposta è previsto entro il 20 dicembre, noi però vogliamo prima capire bene, e quindi reperire le informazioni dal Comune (che abbiamo già contattato) e sentire eventualmente un parere legale. Ci sono i presupposti per annullare la proposta?
E pensare che avevo esultato perchè dopo la disavventura con il costruttore mi sentivo finalmente in buone mani. Non ho parole...
Grazie mille!
Circa un mese fa visioniamo un appartamento tramite agenzia e decidiamo di procedere con una proposta d'acquisto: la prima proposta non viene accettata, ci accordiamo quindi per un nuovo prezzo e nuove condizioni (data in cui verrà libero l'appartamento) e sottoscriviamo una seconda proposta d'acquisto corredata come da prassi da un assegno (del valore di 5mila Euro).
I venditori accettano la proposta. Quando passiamo in agenzia per ritirare la proposta firmata, ecco la sorpresa: nelle note, i venditori scrivono "accettiamo la proposta dichiarando che l'immobile viene venduto nel rispetto dell'accordo-convenzione tra Comune di XYZ e Impresa Costruttrice Pinco Pallino".
Nessuno ci aveva fatto presente l'esistenza di questa convenzione. Alla nostra richiesta di ulteriori informazioni, ci viene spiegato che:
- si tratta di una convenzione come da legge Bucalossi, fra Comune e Impresa Costruttrice. La convenzione ha durata di 20 anni e stando sempre al testo della stessa, gli acquirenti dovrebbero avere determinati requisiti, e i prezzi di cessione per tutta la durata della convenzione andranno stabiliti in base agli aggiustamenti ISTAT del prezzo di prima cessione (insomma, credo sia una convenzione standard di questo tipo)
- che tale convenzione però non è più valida perchè annullata da una sentenza della Cassazione
- che sussiste solo l'obbligo di citare la convenzione negli atti di vendita, così come ribadisce anche una lettera indirizzata dal Comune ai venditori dove si legge che: i venditori non sono tenuti a chiedere autorizzazione al COmune per vendere il bene, il prezzo va determinato dai venditori in base a determinati articoli della convenzione (tra cui quello che riguarda il prezzo aggiornato all'ISTAT) "per quanto applicabili alla data odierna" (che vuol dire tutto e niente!!!!), l'atto di cessione deve però appunto riportare la clausola in cui si dichiara appunto che la vendita avviene nel rispetto della convenzione
- che tutto quanto sopra non ci è stato detto prima della proposta d'acquisto perchè "altrimenti avremmo perso due settimane a reperire queste informazioni" così come l'agenzia e gli stessi venditori avevano perso a loro volta quando cercavano di chiarire il problema prima di mettere in vendita l'immobile (!!!)
Sorvolando sul fatto che ci siamo sentiti presi in giro dall'agente che ha chiaramente omesso questo piccolo dettaglio in modo da portarci a firmare, chiedo un vostro parere su questi punti:
- queste convenzioni sono da ritenersi valide o meno? e se non lo sono, che senso ha che io debba dichiarare di conoscere e accettare la convenzione quando rivendo? Tenete presente che il discorso mi preme non tanto per capire se sto pagando un prezzo corretto ma soprattutto per capire se sto acquistando una casa con dei vincoli che mi condizioneranno fino alla fine della convenzione (e questo chiaramente cambia il valore che do all'immobile)
- come mi suggerite di comportarmi con l'agenzia? ovviamente hanno fretta di fare il compromesso, che nella proposta è previsto entro il 20 dicembre, noi però vogliamo prima capire bene, e quindi reperire le informazioni dal Comune (che abbiamo già contattato) e sentire eventualmente un parere legale. Ci sono i presupposti per annullare la proposta?
E pensare che avevo esultato perchè dopo la disavventura con il costruttore mi sentivo finalmente in buone mani. Non ho parole...
Grazie mille!