La banca però, finché esiste il diritto di abitazione, non da l’ok per il mutuo .
Ed è questa la stranezza.
Mai mi è capitato che alla banca non andasse bene che la vendita di un diritto reale avvenisse contestualmente all'atto di mutuo.
Sarebbe come se si richiedesse di vendere prima l'usufrutto al nudo proprietario e poi l'intera proprietà in un atto successivo...
Le modalità in cui si sia composto il preliminare (promessa di vendita dell'intera proprietà, promessa di vendita della nuda proprietà + promessa di vendita di cosa altrui limitatamente ad un diritto reale), poco avrebbero a che fare con la situazione in cui si troverebbe la banca dopo la sottoscrizione del rogito comunque dell'intera proprietà in favore di un unico acquirente... perchè rifare il preliminare? Alla banca ciò che interessa è che cosa accade il giorno del rogito...
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