Buonasera a tutti, vi chiedo cortesemente consigli e risposte in merito alla mia situazione:
Nel mese di gennaio 2018 ho presentato una proposta di acquisto ( euro 3000) presso un'agenzia immobiliare per una acquisto di un appartamento di proprieta' di un' impresa edile.( prezzo totale 200.000)
Una volta accettata la proposta, nel mese di febbraio nella sede dell'agenzia immobiliare stipuliamo il contratto preliminare integrando la somma dell'importo totale versando altri euro 25000 euro, scegliendo contestualmente il materiale dal capitolato per dare il via ai lavori; nel contratto preliminare la data entro il quale stipulare il rogito sarebbe stato entro e non oltre il mese di aprile.
Nel frattempo la mia banca mi concede la delibera definitiva del mutuo e faccio relazionare il valore dell'immobile dal perito.
A questo punto prendo contatti con il Notaio che ravvisa un ipoteca giudiziale di euro 50.000 a carico dell'immobile in questione.
Faccio presente che l'agente immobiliare riferisce di non sapere nulla riguardo l'ipoteca giudiziale, mentre il proprietario di casa mi chiede verbalmente di poter fare un integrazione al contratto preliminare con scadenza massima per stipulare l'atto entro e non oltre il 10 giugno, anche in virtu' dell'ultimazione dei lavori, tranquillizzandomi riferendomi che avrebbe pagato l'ipoteca giudiziale ; decido di accettare procedendo a rimandare l'atto entro il 10 giugno.
Preciso che i lavori sono terminati circa 15 giorni fa, seguendo le mie richiesta di scelta; la problematica che il proprietario di casa vorrebbe prendere piu' tempo, dicendomi varie frottole che io non credo piu'.
Secondo voi, intimandogli tramite raccomandata di estinguere l'ipoteca giudiziale entro il 10 giugno, e se non dovesse procedere avrei il diritto di rescindere il contratto? Cosa rischia lui ? Cosa rischio io? Cosa converebbe fare?
Vi ringrazio anticipatamente.
Giovo precisare che ho versato in totale 23.000 euro al proprierario dell'immobile come caparra confirmatoria e 7320 euro all'agenzia immobliare.
Nel mese di gennaio 2018 ho presentato una proposta di acquisto ( euro 3000) presso un'agenzia immobiliare per una acquisto di un appartamento di proprieta' di un' impresa edile.( prezzo totale 200.000)
Una volta accettata la proposta, nel mese di febbraio nella sede dell'agenzia immobiliare stipuliamo il contratto preliminare integrando la somma dell'importo totale versando altri euro 25000 euro, scegliendo contestualmente il materiale dal capitolato per dare il via ai lavori; nel contratto preliminare la data entro il quale stipulare il rogito sarebbe stato entro e non oltre il mese di aprile.
Nel frattempo la mia banca mi concede la delibera definitiva del mutuo e faccio relazionare il valore dell'immobile dal perito.
A questo punto prendo contatti con il Notaio che ravvisa un ipoteca giudiziale di euro 50.000 a carico dell'immobile in questione.
Faccio presente che l'agente immobiliare riferisce di non sapere nulla riguardo l'ipoteca giudiziale, mentre il proprietario di casa mi chiede verbalmente di poter fare un integrazione al contratto preliminare con scadenza massima per stipulare l'atto entro e non oltre il 10 giugno, anche in virtu' dell'ultimazione dei lavori, tranquillizzandomi riferendomi che avrebbe pagato l'ipoteca giudiziale ; decido di accettare procedendo a rimandare l'atto entro il 10 giugno.
Preciso che i lavori sono terminati circa 15 giorni fa, seguendo le mie richiesta di scelta; la problematica che il proprietario di casa vorrebbe prendere piu' tempo, dicendomi varie frottole che io non credo piu'.
Secondo voi, intimandogli tramite raccomandata di estinguere l'ipoteca giudiziale entro il 10 giugno, e se non dovesse procedere avrei il diritto di rescindere il contratto? Cosa rischia lui ? Cosa rischio io? Cosa converebbe fare?
Vi ringrazio anticipatamente.
Giovo precisare che ho versato in totale 23.000 euro al proprierario dell'immobile come caparra confirmatoria e 7320 euro all'agenzia immobliare.
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