facas70

Nuovo Iscritto
salve a tutti, sono un "semplice" cittadino e non un tecnico, da qualche settimana alla ricerca su qs Forum, di un chiarimento ai miei dubbi. Sono in procinto di acquistare un immobile facente parte di un edificio costruito inizio anni 60. In esso è stato effettuato un abuso edilizio di chiusura di un terrazzino 3x3 su due lati con un muro e veranda in ferro e vetro. Il tetto del terrazzino è composto dal solaio del terrazzino del piano di sopra. Tutti nello stabile hanno effettuato lo stesso abuso. Sono in possesso di una causa Comune contro tutti i proprietari (incluso il mio) che hanno effettuato l'abuso. Detta causa è stata vinta dagli imputati per non aver commesso il fatto in riferimento alla legge 1967/765. In particolare in favore del "mio" proprietario il giudice ha ritenuto affidabili delle testi frequentatrici del luogo, che dichiaravano l'epoca degli abusi agli anni 62/63. La planimetria catastale risale al luglio 1967 e riporta lo stato originale dell'immobile (con terrazzino). Per l'abuso, non esiste pratica di condono al comune. Finora ho consultato 2 notai ed un geometra e questi sono i pareri (discordanti) finora ricevuti: notaio 1: effettuare una perizia di un geometra attestante l'epoca dei lavori "ante 67", procedere al riaccatastamento della nuova planimetria, rispondente allo stato attuale. Dopodichè si potrà procedere a rogito. notaio 2: assolutamente non procedere al riaccatastamento della nuova planimetria, che complicherebbe la situazione in quanto risulterebbe un "aumento di superficie" ... effettuare una pratica di accertamento di conformità, dopo il cui esito positivo si potrebbe procedere al rogito. geometra: effettuare perizia tecnica a sua cura attestante l'epoca dei lavori "ante 67", con riferimento alla sentenza della causa vinta dal proprietario, procedere al riaccatastamento della nuova planimetria, rispondente allo stato attuale. Dopodichè si potrà procedere a rogito. Ovviamente mi farebbe piacere se avesse ragione il notaio 1 o il geometra ma cercherei una conferma dagli autorevoli frequentatori di questo autorevole forum. Di chi mi devo fidare? Ringrazio anticipatamente per i contributi.
 

Alvisets

Membro Ordinario
Se è ante 67 tutto va in cavalleria...anche l'abuso del terrazzino che è stato dichiarato da una sentenza eseguito prima del 67 giusto? Non vedo che problemi ci possano essere, basta la dichiarazione sostitutiva del proprietario che attesti che non sono state apportate modifiche. Poi se preferite che la planimetria corrisponda allo stato di fatto, fate una DIA.:)
 

lucamassai

Membro Attivo
Agente Immobiliare
il proprietario deve fare la conformità urbanistica a sue cure e spese, quindi deve riaccatastare l'appartamento facendo una dia in sanatoria. e poi tu potrai comprare l'immobile senza problemi.
 
M

mata

Ospite
La prima legge urbanistica è del 17/08/1942, la n° 1150: da tale data ogni costruzione necessita del rilascio di una licenza. Il riferimento al 1967 è solo la possibilità di non indicare i permessi, nel rogito, qualora gli stessi siano iniziati antecedente al 1° settembre (data di entrata in vigore della L. "Ponte), niente più. Per un notaio è fondamentale in quanto l'atto è valido e non nullo (anche se il permesso ante 67 è difforme o addirittura inesistente). Quindi l'acquisto è valido, ma magari il fabbricato è abusivo: si salva il notaio ma non l'acquirente....
 

synyer

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Poi se preferite che la planimetria corrisponda allo stato di fatto, fate una DIA.

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Alvisets

Membro Ordinario
Quindi l'acquisto è valido, ma magari il fabbricato è abusivo: si salva il notaio ma non l'acquirente....


Si salvano notaio e acquirente, il venditore dichiara e ne risponde.
Cosa sta scritto nell'atto di provenienza? Controlla chi era il notaio che ha fatto l'atto e prova a sentire cosa ti consiglia.
Non sarebbe male chiedere al proprietario di verificare con gli altri inquilini come hanno risolto loro la questione quando hanno compra/venduto visto che il problema sembra essere comune.:)
 

facas70

Nuovo Iscritto
il fabbricato non è abusivo. E' stato costruito da un ente (IACP) dal quale il vecchio proprietario ha riscattato dopo circa un decennio di fitto. Sono in possesso di tutti gli atti di provenienza e quietanza dei pagamenti e, valutati con il notaio, sono in regola.
Altri proprietari, hanno usufruito negli anni passati del condono; a detta di uno dei notai che ho contattato inutilmente, in quanto l'epoca dell'abuso era ante 67.

Tra l'altro synyer ha citato la DIA.

Vorrei capire quale deve essere l'ordine cronologico da seguire:

1. perizia tecnica geometra perizia attestante l'epoca dei lavori "ante 67"
2. riaccatastamento della planimetria conforme allo stato di fatto
3. rogito
4. DIA attestante i lavori di ristrutturazione ed eventuale ridistribuzione degli spazi interni

e quindi quale dei due notai che ho consultato ha ragione nella procedura da seguire .... ancora grazie per i contributi!
 
M

mata

Ospite
Seco
Si salvano notaio e acquirente, il venditore dichiara e ne risponde.
Cosa sta scritto nell'atto di provenienza? Controlla chi era il notaio che ha fatto l'atto e prova a sentire cosa ti consiglia.
Non sarebbe male chiedere al proprietario di verificare con gli altri inquilini come hanno risolto loro la questione quando hanno compra/venduto visto che il problema sembra essere comune.:)
Quindi, secondo te, chi compra deve fidarsi del notaio e dell'acquirente.... non si capisce allora perchè le persone incarichino dei professionisti per verificare la conformità di quanto oggetto di acquisto: che siano tutti matti? Vai a vedere il progetto allegato alla licenza edilizia e confrontalo con lo stato attuale e vedi se è conforme oppure no. O pensate che lo faccia il notaio? A lui basta che l'atto non sia nullo...
 
M

mata

Ospite
il fabbricato non è abusivo. E' stato costruito da un ente (IACP) dal quale il vecchio proprietario ha riscattato dopo circa un decennio di fitto. Sono in possesso di tutti gli atti di provenienza e quietanza dei pagamenti e, valutati con il notaio, sono in regola.
Altri proprietari, hanno usufruito negli anni passati del condono; a detta di uno dei notai che ho contattato inutilmente, in quanto l'epoca dell'abuso era ante 67.

Tra l'altro synyer ha citato la DIA.

Vorrei capire quale deve essere l'ordine cronologico da seguire:

1. perizia tecnica geometra perizia attestante l'epoca dei lavori "ante 67"
2. riaccatastamento della planimetria conforme allo stato di fatto
3. rogito
4. DIA attestante i lavori di ristrutturazione ed eventuale ridistribuzione degli spazi interni

e quindi quale dei due notai che ho consultato ha ragione nella procedura da seguire .... ancora grazie per i contributi!
Ti stai contraddicendo, perchè non si capisce perchè, s el'iimobile è in regola, gli altri condomini abbiano usufruito del condono: ho capito male?
 

Alvisets

Membro Ordinario
Seco
Quindi, secondo te, chi compra deve fidarsi del notaio e dell'acquirente.... non si capisce allora perchè le persone incarichino dei professionisti per verificare la conformità di quanto oggetto di acquisto: che siano tutti matti? Vai a vedere il progetto allegato alla licenza edilizia e confrontalo con lo stato attuale e vedi se è conforme oppure no. O pensate che lo faccia il notaio? A lui basta che l'atto non sia nullo...

No, dico solo, che se per chi compra (acquirente) è sufficente che l'immobile sia compravendibile (come lo è questo) può accettare la certificazione del proprietario (che in questo caso è comprovato essere veritiera anche da una causa vinta!). Le modifiche sono state fatte prima del 01/09/1967, basta. Chi ne risponde nel caso di dichiarazione mendace è il proprietario, non l'acquirente comunque. Vuoi la corrispondenza tra stato di fatto e planimetria, fai una DIA. A me sembra abbastanza semplice, tutto qua.
 

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