Giorgio VI
Membro Junior
Sto per acquistare un locale commerciale assoggettato al vincolo architettonico ex legge 1089/39. Avevo già acquistato un immobile simile 3 anni fa come investimento e il notaio mi aveva avvertito che dopo il rogito dovevo aspettare comunque due mesi per essere sicuro che i Beni Culturali non volessero esercitare il diritto di prelazione ma che era solo una cosa formale, non dovevo preoccuparmi perchè non sarebbe avvenuto di sicuro per quel tipo di immobile: dopo 60 giorni se non ricevevo notifiche potevo stare tranquillo in ogni caso. E io, atteso i 60 giorni, sono stato tranquillo.
Per questo nuovo acquisto sono andato da un nuovo notaio che mi dice però che non basta attendere i 2 mesi per la prelazione dei Beni Culturali ma servirà un atto di avveramento che costa, oltre alle spese del rogito, altri mille euro (sigh!), altrimenti un giorno potrei avere problemi con la vendita.
Vi chiedo: è davvero necessario quest'atto successivo? Se sì, che succede ora con il primo immobile? Ha sbagliato il primo notaio e ora potrei avere qualche problema perchè di quest'atto di avveramento non ho nessun indizio? Sull'atto di acquisto non leggo niente a parte la stessa frase nella nota di trascrizione e nell'atto stesso che dice che "l'atto di cui si chiede la trascrizione sarà denunciato al competente ministero mediante presentazione della denuncia al soprintendente al fine dell'esercizio da parte del ministero per i beni culturali" e inoltre che "gli effetti giuridici attivi e passivi della compravendita decorreranno con effetto ex tunc dal giorno in cui si sarà verificata la condizione suddetta".
Ma io avevo pagato l'intera somma il giorno dell'atto di vendita alla parte venditrice che, come recita l'atto, "ne rilascia ampia liberatoria quietanza di saldo con rinuncia all'ipoteca legale" ed ho cominciato a dichiarare come mio e a pagare IRPEF, ICI dal giorno del rogito, nessuno mi ha detto di non farlo né ha detto al venditore che ne era responsabile per altri due mesi.. .....
Boh? Qual'è la procedura giusta?
Per questo nuovo acquisto sono andato da un nuovo notaio che mi dice però che non basta attendere i 2 mesi per la prelazione dei Beni Culturali ma servirà un atto di avveramento che costa, oltre alle spese del rogito, altri mille euro (sigh!), altrimenti un giorno potrei avere problemi con la vendita.
Vi chiedo: è davvero necessario quest'atto successivo? Se sì, che succede ora con il primo immobile? Ha sbagliato il primo notaio e ora potrei avere qualche problema perchè di quest'atto di avveramento non ho nessun indizio? Sull'atto di acquisto non leggo niente a parte la stessa frase nella nota di trascrizione e nell'atto stesso che dice che "l'atto di cui si chiede la trascrizione sarà denunciato al competente ministero mediante presentazione della denuncia al soprintendente al fine dell'esercizio da parte del ministero per i beni culturali" e inoltre che "gli effetti giuridici attivi e passivi della compravendita decorreranno con effetto ex tunc dal giorno in cui si sarà verificata la condizione suddetta".
Ma io avevo pagato l'intera somma il giorno dell'atto di vendita alla parte venditrice che, come recita l'atto, "ne rilascia ampia liberatoria quietanza di saldo con rinuncia all'ipoteca legale" ed ho cominciato a dichiarare come mio e a pagare IRPEF, ICI dal giorno del rogito, nessuno mi ha detto di non farlo né ha detto al venditore che ne era responsabile per altri due mesi.. .....
Boh? Qual'è la procedura giusta?