Buongiorno volevo chiedervi un parere del tutto personale in quanto immagino abbiate sicuramente più esperienza o quanto meno vissuto casi riguardanti le aste giudiziarie.
Sarei intenzionato all'acquisto in asta ma sinceramente mi "bloccano" due fattori, l'iter giudiziario (in caso di casa occupata come credo nel 90% dei casi) e lo "speculare" sulle difficoltà altrui con tutte le conseguenze del caso.
Secondo voi è una strada da percorrere comunque oppure si entra in un mondo dal quale poi diventa difficile uscirne in modo sereno?
grazie mille
Fino a quando la questione veniva posta nel merito della procedura, comprendevo il senso del post.
Dai fattori "bloccanti" in poi, ho cominciato a non comprenderlo piu'.
"Difficile uscire da quel mondo".
MaChesignifica?
Che e'..?
Il mondo della droga che non si riesce ad uscirne..?
Inoltre, se posso dirla tutta, pure la "leggerezza" usata, con la remora riferita alla speculazione sulle difficolta' altrui, mi ha infastidito.
Fuoriluogo.
Come dire:
"Non so' se andare al supermercato o no.
Perche' posso riempirmi due carrelli fino al colmo, a differenza di tanti morti di fame, che invece non possono."
Dalle mie parti si usa dire:
"Stai schiscio".
La merce esposta sugli scaffali dello store, e' di proprieta' della societa' che controlla il supermecato.
Qualsiasi prodotto che piu' o meno arrogantemente acquisti, e' a loro che vai pagandolo e non a quelli che l'hanno prodotto.
Purche' a norma, ogni prodotto puo' essere acquistato.
Poco importa se questo e' stato fatto a Taiwan in mezzo a guerre civili, oppure, nella elegante (stasera offesa) Parigi.
Cio' a contestare pure quella differenza, riferita alle "difficolta' altrui", evidenziata dal mio amico Riccionese, nella scelta di acquisto verso i costruttori.
Come a dire che se si deve mangiare carne, meglio comprare solo quella di pollo.
Se si hanno remore meglio non andare al supermercato invece.
A quali remore ci si riferisca, volendosi avvalerci pure di agenzie specializzate, ad accompagnarci a fare spese in quel preciso punto vendita, non si comprende.
L'immobile, oggetto di vendita all'asta, non e' piu' di proprieta' di quei soggetti.
Diversamente non potrebbe esserci asta.
Quindi chi sta' speculando non e' l'acquirente ma il "supermercato".
Ovvero la banca che vantava quel credito.
Finito prima in incaglio e poi in sofferenza.
Non mi si venga a dire che i debitori non hanno pagato.
Perche' cio' dipende dal "quanto".
Infatti la banca, puo' pignorare l'intero immobile, a fronte di un debito, di entita' assai piu' ridotta, del valore di realizzo vendita.
Pure in quell'ambito di vendita, ogni alienazione fa' storia a se'.
Le visite vengono fatte "coram populo".
Il curatore "del supermercato", arriva all'ora convenuta, apre l'alloggio e si sistema in un angolo.
I partecipanti firmano e comincia la visita.
Tutti gli intervenuti cominciano a girovagare per gli ambienti.
Assieme agli operatori, vi sono i privati.
Che molto spesso sono assistiti a loro volta da altri operatori professionali.
Spesso agenti immobiliari.
Gli unici a poter assistere sia il privato che l'opetatore professionale.
Ci sara' un perche' o no..?
Diversi di questi potenziali acquirenti, si rivedono, in sede di visita dello stesso alloggio, perche' la volta precedente l'asta e' andata deserta.
Ovvero non sono arrivate offerte.
Cio' puo' accadere diverse volte ed ogni volta, coloro che sono i piu' intetesssati a quel preciso acquisto, si rivedono.
Nelle vendite di pezzi ambiti, quando il prezzo sta' arrivando a "buon punto", gli intervenuti alla nuova visita, mentre girano qua e la per i locali, si guardano con sempre piu' maggior sospetto tra loro.
Chi non sta' schiscio rischia di sbagliare e o di farsi consigliare male.
Mentre a sentir il curatore ogni volta e' quella buona.
Ecco chi specula.
Lo vuoi un consiglio..?
Se cerchi casa per abitarci rivolgiti ad un'agenzia.