Semplice, il diritto di prelazione da parte di uno o più coeredi si esercita sul prezzo indicato dal CTU. Nel caso specifico € 200.000 che nessun coerede aveva e comunque fuori mercato, in asta va meno 25% = 150.000 idem e dopo una serie di ribassi si è arrivati a 50.000 valore reale di mercato. Il coerede ha fatto la sua offerta superata da agenzie immobiliari e edili. Giudice CTU impresari edili e agenti immobiliari erano in combutta. Fatto di cronaca di questa estate
Questi fatti hanno superato le 3 sentenze? Che vi siano Giudici e CTU corrotti purtroppo accade, ma per fortuna sono una percentuale bassissima, a mio avviso.
Il fatto che la stima abbia portato a 200k con aggiudicazione a 50k è in linea con parecchie perizie CTU e parecchie aste, quindi in realtà non mi meraviglia. 3 considerazioni:
1) Il CTU è chiamato a stimare secondo il VALORE DI MERCATO, pertanto, anche se tutti sanno che è raro che chi compra in asta compri a prezzo pieno, i ribassi ci sono sempre, quasi per definizione, per cui il gap tra quanto stimato e il prezzo di acquisto c'è al 100% delle aste: facciamo causa a tutti i CTU?
2) I proprietari, se costituiti, hanno tutto il diritto di "smontare" la perizia del CTU (cosa che evidentemente non è stata fatta).
3) L'interessato all'acquisto avrebbe potuto "scontrarsi" in asta con l'aggiudicatario, rialzando anziché lamentarsi poi.
PS se il CTU avesse stimato il prezzo "giusto" per il coerede ma "sbagliato" per l'aggiudicatario, in base al tuo ragionamento avrebbe comunque toppato la perizia...