impianti in realtà devono essere conformi alla normativa in vigore al momento della loro realizzazione, ma con un distinguo: gli impianti elettrici delle abitazioni realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano "conformi" se dotati di "sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.". In parole povere e poco tecniche essi devono avere la c.d. messa a terra e l'installazione del c.d. "salvavita". Diversamente, gli impianti realizzati dopo il 13 marzo 1990 devono essere obbligatoriamente conformi alla normativa in vigore al momento della loro realizzazione.
Ma siccome non esiste messa a terra non é a norma. Il DI-RI certificato di rispondenza è una perizia fatta da un Tecnico il DI-RI é stato introdotto per ovviare alla completa mancanza di certficazioni che imponeva la 186/68 per cui tutti gli impianti elettrici e non solo dovevano essere costruiti 'a regola d'arte. È una Sanatoria. Dopo il 2008 cambiati i parametri di sicurezza gli impianti non a norma non possono essere Sanati col DIRI ma devono per forza essere Accompagnati dal DICO dichiarazione di Conformitá questa a differenza del DIRI non é una perzia e non viene rilasciata da un Tecnico specializzato ma é la dichiarazione particolareggiata degli interventi fatti ex novosu un impianto elettrico, fatti da un elettricista abilitato che in questo caso certifica e risponde civilmente per danno e penalmente per infortunio su un impianto su cui lui a messo mano