Spiego nuovamente come dovrebbe funzionare una società di questo tipo, con la PREMESSA che le società di capitali si fanno per proteggere i beni personali dei soci da azioni errate dei collaboratori ! :Tizio e Caio fanno una SRL per vendere immobili(Tizio ha il 50% e Caio il 50%).OVVIAMENTE non potrebbe essere possibile che ,per esempio, Tizio venda 10 e Caio venda 100 e di conseguenza Tizio( che ha venduto 10) prenda 50 di utili e Caio( che ha venduto 100) prenda gli stessi 50 di utili. Per risolvere l'unica strada è quella che ognuno fatturi alla SRL una parte del ricavato dalla vendita( esempio: vendo una casa che da 10.000 euro di provvigioni, 5.000 le fatturo alla SRL incassandole e 5.000 vanno in cassa della SRL, che a fine anno mi darà gli utili in percentuale della mia quota societaria)....e qui la domanda se l'amministratore può dare mandato a se stesso! L' esempio che vi ho fatto, è quello che succede in TUTTE le SRL agenzie immobiliari , ma aimè non conosco nessuno a cui chiedere. Vorrei risposte SOLO da competenti.Grazie
Quanto scompaginato e' il quesito tanto lo sono gli interventi a seguire.
Dove, ancora, non si comprende il senso della domanda.
Premetto che tuttora controllo e partecipo in diverse societa' di capitali.
Alcune sono sciolte e "dormienti", altre sono andate liquidate in via definitiva, giacche' venuto a mancare il loro oggetto sociale.
Nel campionario, delle numerose oscenita' che si sono lette, cominciamo col rilevare che le societa' di capitali, hanno la loro ragione di essere, per proteggere i beni personali dai terzi creditori.
Va precisato, che questo fenomeno, e' tutto made in Italy.
Non esiste in nessun altra democrazia.
Per le negligenze, o meglio per le infedelta' tra e dei collaboratori, interviene la polizza assicurativa.
Copertura che per l'intermediazione e' obbligatoria.
Senza non e' possibile iscriversi alla camera di commercio.
Il capitale sociale, che i soci hanno versato all'atto costitutivo, e' l'unico capitale ad essere esposto ai rischi.
Le quote di proprieta' di ciascuno, determinano il dividendo tra i soci, indipendentemente se Tizio dorme mentre Caio lavora.
Se a Caio cio' non sta bene puo' recedere dalla societa'.
Quando l'esercizio della societa', viene chiuso con un risultato inferiore al capitale sociale, la societa' e' in perdita.
Se cio' avviene, per tre anni consecutivi, la societa' viene dichiarata fallita.
Va da se', che se una volta tizio e l'altra caio, saccheggiano ad oltranza la societa' con le loro dissidenti fatture, il fallimento della srl sara' matematico.
Come evidenziava sinteticamente l'amica
@Rosa1968
Altro che distribuire utili.
Arriviamo cosi' al quesito principe della discussione.
Ossia se l'amministratore della srl puo' dare mandato a se stesso.
Mandato de che...??
All'aministratore/i in pectore alla societa', sono stati conferiti i poteri necessari dall'atto costitutivo.
Da quel momento egli ha la carica di compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione.
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