@Cittadinainfuriata ,
L'essenza della nostra professione sta tutta lì.
Senza avere in mano un buon prodotto, vuoi per caratteristiche o per il prezzo, difficilmente il mediatore potrà concludere affari.
Quello che avviene dopo, ovvero il proporre ed accompagnare il cliente, sono i normali rituali che conseguono da una buona fase di acquisizione del prodotto.
In queste due azioni, acquisizione e vendita, si manifestano tutte le specialità di un un'intermediario.
Che perciò, risulta determinante, nella conclusione di un affare.
Probabilmente, l'atteggiamento di sufficienza che avete patito, era determinato dal fatto che gia' un un'altro cliente, nel frattempo, muoveva con una trattativa ben avanzata, sempre per il tramite di quell'intermediario.
Se c'e' una critica, da imputare a quel mediatore, e' quella di aver commesso l'errore di perdere per sempre un cliente che, considerata la capacita' di acquisto, poteva restare buono per proporgli e concludere un'altro affare.
Evidentemente, avrà preferito togliersi qualche sassolino dalle scarpe, piuttosto che mantenere un comportamento ed una linea più avveduta.
Un errore tra i più classici, commesso spesso dagli agenti immobiliari, anche tra i più navigati.
Ai miei collaboratori lo dico spesso.
Quando ci si ritrova a trattare con certe tipologie di clienti, anche se manifestano eccessiva pedanteria, e' sempre meglio nascondere l'orgoglio sotto le scarpe.
Griffate o no che siano.
Perché uno scontro, con rapporti ormai finiti in cancrena come accade nel vostro caso, preclude ogni possibilità futura di intraprendere un'altra azione intermediata.
Per converso, anche voi avete commesso, il più classico degli errori che commettono gli acquirenti.
Il più marchiano e dilettantesco di tutti.
Quello di essere convinti di essere gli unici sulla faccia della terra a voler o poter comperare certi generi di prodotti.
Con l'aggravante di voler pure prevaricare.
Trenta mila euro di sconto in capo al venditore e il 50% di sconto in capo al mediatore.
Come venire a dire che i più furbi siete voi.
Mentre acquirente e venditore stavano lì a vivere per niente.
Convincimento, che trova tutta la sua magnificazione, con l'azione posta in essere da tuo marito il geometra.
Che va chiamando beatamente il mediatore perche' si dichiarari battuto.
Ma invece del trionfo e' arrivata la doccia gelata.
Gia' mo' vendu'.
Come si dice dalle nostre parti.
Un altro cliente si e' aggiudicato l'affare.
Perché il mediatore glielo ha consentito.
Essendo determinante per questo effetto e non per altri.
Magari per qualche soldo in più.
Magari anche per meno. Perche capita anche questo.
Di destinare un prodotto ad uno, invece che ad un altro soggetto, perché dotato di maggiori garanzie rispetto ad un altro, aldilà dei prezzo.
Se vuoi un buon consiglio la morale e' sempre la stessa.
Rivolgiti con più fiducia agli intermediari, cercando la loro connivenza, piuttosto che lo scontro.
In un contesto come quello della compravendita, fondato sull'intesa, su patti e alleanza e sui presupposti di fiducia;
Liitigi, bisticci, dissidi e contrasti, non possono mai portare con sé risultati positivi.