[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Vi posto questo interessante articolo che si innesta perfettamente sulle discussioni in merito alla nostra professionalità, che imperversano sul Forum.
Silvana
Agenti, attraverso il web nasce la coscienza della professione[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Italia | Pelliccioli Guglielmo[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif] [/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E’ interessante, grazie ai vari social network, partecipare ai siti di discussione e confronto degli agenti immobiliari. Per due ragioni.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif] Primo perché si conoscono figure professionali attente e proattive ai temi della categoria e secondo perché in questi gruppi si ravvedono i fermenti di una nuova professionalità.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Cosa desiderano gli agenti immobiliari stando a queste percezioni?[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sostanzialmente sono alla ricerca di un modo nuovo di lavorare, di proporsi , di comunicare, di fare business.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E’ curioso che i frequentatori più assidui e convinti di questi ‘luoghi di discussione’ siano quelli di età media ( tra i 40 e i 55 anni) che hanno anche una posizione acquisita nel mercato.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif] Segno evidentemente che sono i più sensibili a farsi carico del futuro della loro attività, intesa come sistema. Sono molto legati alle rispettive associazioni e ne condividono le politiche di rappresentanza. Ma sono attenti anche all’estero, a vedere come si muovono i colelghi degli altri paesi, a conoscere quali strumenti usano per acquisire mandati , per fare pubblicità, per rendersi riconoscibili.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Mi pare che sia una buona strada quella che stanno iniziando a percorrere queste figure, certo le più esperte ed innovative del comparto. Una categoria che, visti i grandi numeri, evidentemente raccoglie soggetti assai diversificati e talvolta controversi.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]A mio modesto avviso il segnale che si percepisce è quello di una categoria che comincia a farsi sistema e a prendere coscienza dell’importanza del suo ruolo nella filiera del real estate. Non più quindi piccoli microscopici imprenditori di se stessi ma anelli di una rete di relazioni sul territorio di fondamentale importanza. Una rete che fa sistema e che non intende cede re il campo a figure professionali improvvisate e multidisciplinari.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Per parlarci chiaro oggi vogliono fare gli agenti ( abusivi) non solo i portinai o gli improvvisati senza lavoro ma anche i professionisti ( commercialisti e avvocati in primis). Sarò l’effetto della disoccupazione, sarà l’effetto di mal recepite liberalizzazioni o direttive europee ma tutti si sentono in diritto di fare tutto. E male.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma questa classe di agenti ‘evoluta’ va oltre la semplice difesa degli interessi corporativi. Vuol guardare oltre. Vuole definire il proprio ruolo in un orizzonte più vasto e articolato. Si rende conto di rappresentare un’opportunità per il mercato, una risorsa da utilizzare, uno strumento finora mai impiegato di interlocuzione tra le parti.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Soprattutto ora che i mezzi informatici annullano le distanze, le differenze e permettono sinergie di scala impensabili fino a soli pochi anni fa.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sinergie che vanno dalla messa in comune di immobili da offrire al mercato su aree diverse di territorio, ad azioni di comunicazione collettive a partecipazioni ad iniziative plurime.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma oltre a questa strada si fa luce un altro percorso, apparentemente meno legato al business immediato. Quello della presenza sul territorio come soggetti di rilievo istituzionale. La funzione ‘sociale’ dell’agente immobiliare è un valore che nessun altro soggetto che opera nel mercato delle case possiede. Egli, l’agente , è il riferimento costante della domanda e dell’offerta: non nel senso di condizionarla ma nell’ottica di interpretarla e analizzarla.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Questa centralità ne fa un protagonista assoluto del mercato che dispone di elementi di conoscenza unici e fondamentali. Ma questi dati dove finiscono? Come vengono gestiti? C’è una raccolta metodologica del materiale informativo raccolto?
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E, soprattutto, come elaborarlo e metterlo in rete a disposizione dei diversi soggetti che ne dovrebbero trarre fonte di ispirazione: i comuni e gli enti locali e nazionali, le imprese di costruzione e le loro associazioni, il sistema bancario e assicurativo, le rappresentanze dei consumatori, gli istituti di ricerca e le università, le imprese dell’arredamento e dei servizi per la casa.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanto sarebbe importante per questi soggetti sapere cosa desidera il mercato, che disponibilità economiche può investire, quali prodotti richiede e con quali caratteristiche.
[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma non solo l’agente intercetta anche le situazioni socioeconomiche del territorio: nessuno meglio di lui sa interpretare i fenomi demografici e sociali di una certa zona, la presenza di nuove classi sociali o di flussi di immigrati., il manifestarsi di fermenti aggregativi o , al contrario, l’evidenziarsi di situazioni di degrado.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Tutto questo ancora prima che essi diventino irreversibili.[/FONT]
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanto vale la figura dell ‘agente se riesce ad esprimere così bene la tendenza di un luogo cittadino ? Ma chi finora si è reso conto di questo valore potenziale? Come fare per farlo esplodere e dargli dignità di ricerca sul territorio?
Sono alcune domande di un tema vastissimo che inevitabilmente interesserà e coinvolgerà la categoria degli agenti immobiliari. Sembrano ipotesi poco realizzabili o velleitarie ma vi assicuro che non è affatto così.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Esistono già sperimentazioni in alcune città d’Italia. Come sempre i primi a muoversi sono i più lucidi e dinamici ma presto un po’ alla volta seguiranno tutti gli altri.
Il movimento di auto elevazione professionale è già in atto sia pure in fieri: si tratta di assecondarlo e di non ostacolarlo con pretesti corporativistici e autoreferenziali. Penso che Fiaip e Fimaa abbiano in mano una enorme potenzialità per cambiare lo stato di cose e di percezione della categoria.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma lo vog liono giocare veramente? Sono pronti a farlo?[/FONT]
Silvana
Agenti, attraverso il web nasce la coscienza della professione[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Italia | Pelliccioli Guglielmo[/FONT]
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E’ interessante, grazie ai vari social network, partecipare ai siti di discussione e confronto degli agenti immobiliari. Per due ragioni.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif] Primo perché si conoscono figure professionali attente e proattive ai temi della categoria e secondo perché in questi gruppi si ravvedono i fermenti di una nuova professionalità.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Cosa desiderano gli agenti immobiliari stando a queste percezioni?[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sostanzialmente sono alla ricerca di un modo nuovo di lavorare, di proporsi , di comunicare, di fare business.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E’ curioso che i frequentatori più assidui e convinti di questi ‘luoghi di discussione’ siano quelli di età media ( tra i 40 e i 55 anni) che hanno anche una posizione acquisita nel mercato.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif] Segno evidentemente che sono i più sensibili a farsi carico del futuro della loro attività, intesa come sistema. Sono molto legati alle rispettive associazioni e ne condividono le politiche di rappresentanza. Ma sono attenti anche all’estero, a vedere come si muovono i colelghi degli altri paesi, a conoscere quali strumenti usano per acquisire mandati , per fare pubblicità, per rendersi riconoscibili.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Mi pare che sia una buona strada quella che stanno iniziando a percorrere queste figure, certo le più esperte ed innovative del comparto. Una categoria che, visti i grandi numeri, evidentemente raccoglie soggetti assai diversificati e talvolta controversi.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]A mio modesto avviso il segnale che si percepisce è quello di una categoria che comincia a farsi sistema e a prendere coscienza dell’importanza del suo ruolo nella filiera del real estate. Non più quindi piccoli microscopici imprenditori di se stessi ma anelli di una rete di relazioni sul territorio di fondamentale importanza. Una rete che fa sistema e che non intende cede re il campo a figure professionali improvvisate e multidisciplinari.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Per parlarci chiaro oggi vogliono fare gli agenti ( abusivi) non solo i portinai o gli improvvisati senza lavoro ma anche i professionisti ( commercialisti e avvocati in primis). Sarò l’effetto della disoccupazione, sarà l’effetto di mal recepite liberalizzazioni o direttive europee ma tutti si sentono in diritto di fare tutto. E male.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma questa classe di agenti ‘evoluta’ va oltre la semplice difesa degli interessi corporativi. Vuol guardare oltre. Vuole definire il proprio ruolo in un orizzonte più vasto e articolato. Si rende conto di rappresentare un’opportunità per il mercato, una risorsa da utilizzare, uno strumento finora mai impiegato di interlocuzione tra le parti.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Soprattutto ora che i mezzi informatici annullano le distanze, le differenze e permettono sinergie di scala impensabili fino a soli pochi anni fa.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sinergie che vanno dalla messa in comune di immobili da offrire al mercato su aree diverse di territorio, ad azioni di comunicazione collettive a partecipazioni ad iniziative plurime.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma oltre a questa strada si fa luce un altro percorso, apparentemente meno legato al business immediato. Quello della presenza sul territorio come soggetti di rilievo istituzionale. La funzione ‘sociale’ dell’agente immobiliare è un valore che nessun altro soggetto che opera nel mercato delle case possiede. Egli, l’agente , è il riferimento costante della domanda e dell’offerta: non nel senso di condizionarla ma nell’ottica di interpretarla e analizzarla.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Questa centralità ne fa un protagonista assoluto del mercato che dispone di elementi di conoscenza unici e fondamentali. Ma questi dati dove finiscono? Come vengono gestiti? C’è una raccolta metodologica del materiale informativo raccolto?
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]E, soprattutto, come elaborarlo e metterlo in rete a disposizione dei diversi soggetti che ne dovrebbero trarre fonte di ispirazione: i comuni e gli enti locali e nazionali, le imprese di costruzione e le loro associazioni, il sistema bancario e assicurativo, le rappresentanze dei consumatori, gli istituti di ricerca e le università, le imprese dell’arredamento e dei servizi per la casa.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanto sarebbe importante per questi soggetti sapere cosa desidera il mercato, che disponibilità economiche può investire, quali prodotti richiede e con quali caratteristiche.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma non solo l’agente intercetta anche le situazioni socioeconomiche del territorio: nessuno meglio di lui sa interpretare i fenomi demografici e sociali di una certa zona, la presenza di nuove classi sociali o di flussi di immigrati., il manifestarsi di fermenti aggregativi o , al contrario, l’evidenziarsi di situazioni di degrado.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Tutto questo ancora prima che essi diventino irreversibili.[/FONT]
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanto vale la figura dell ‘agente se riesce ad esprimere così bene la tendenza di un luogo cittadino ? Ma chi finora si è reso conto di questo valore potenziale? Come fare per farlo esplodere e dargli dignità di ricerca sul territorio?
Sono alcune domande di un tema vastissimo che inevitabilmente interesserà e coinvolgerà la categoria degli agenti immobiliari. Sembrano ipotesi poco realizzabili o velleitarie ma vi assicuro che non è affatto così.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Esistono già sperimentazioni in alcune città d’Italia. Come sempre i primi a muoversi sono i più lucidi e dinamici ma presto un po’ alla volta seguiranno tutti gli altri.
Il movimento di auto elevazione professionale è già in atto sia pure in fieri: si tratta di assecondarlo e di non ostacolarlo con pretesti corporativistici e autoreferenziali. Penso che Fiaip e Fimaa abbiano in mano una enorme potenzialità per cambiare lo stato di cose e di percezione della categoria.
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Ma lo vog liono giocare veramente? Sono pronti a farlo?[/FONT]