Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Il difetto grosso concettualmente della provvigione pagata da entrambe le parti (e che a noi, per carità, fa comodo) è che di fatto per il mercato si confonde con il prezzo dell'immobile.

Di fatto l'acquirente ha ben poco margine di manovra quando si tratta la provvigione e questo fa si che non ci sia una grossa correlazione tra qualità dei servizi e pagamento.

Il concetto fondamentale che viene violato, e che, seppur in maniera diversa, è recentemente costato alla NAR negli Stati Uniti milioni di dollari (400+) di accordo per una causa intentata dai consumatori è che il professionista lo dovrebbe pagare chi lo sceglie.
Si, comprendo la cosa, filosoficamente sarei anche d'accordo, ma nel nostro ordinamento esiste il contratto per adesione e sembra che la normativa specifica per farci lavorare tra professionisti sia inavvicinabile.
Io sarei d'accordo che ogni parte sceglie il proprio e magari se scelgono lo stesso hanno uno sconto, come per l'avvocato nelle separazioni, però anche il pagamento di entrambi ha lati positivi, io credo che tutti noi scontiamo le provvigioni ai proprietari sia inizialmente (li sono loro ad avere troppo potere contrattuale) che durante la trattativa, con due agenzie diverse nessuno fa sconti, per intuitive ragioni e penso che alla fine il monte provvigionale sulla compravendita salga a discapito ora di uno (che sconta) ora dell'altro (che alza).
Sono ipotesi, andrebbe provato.
Io credo che il contratto per adesione senza possibilità di scelta sia vessatorio, ma nessuno, in primis le associazioni di categoria, considerano la cosa meritevole di riforma.
Perchè se è vero che se ordino la pizza ho concluso un contratto, è vero che la stessa pizza posso mangiarla altrove.
Gli immobili, per la loro unicità, non sono sostituibili quindi non sto facendo un vero contratto per adesione quando vado a vederlo con una agenzia, non posso scegliere, non sto quindi dando il consenso alla conclusione del contratto, non ho scelta. Vogliamo chiamarlo vizio del consenso anche se so che giuridicamente non è così?
 

ferruccio

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Gentili colleghi @ab.qualcosa e @Giuseppe Di Massa sono temi grossi davvero, come palazzi.

L'aspetto rilevante a mio avviso è che ad oggi si lavora sempre in regime di mediazione "atipica" che disallinea verso una forma di mediazione che non rientra nei casi previsti espressamente dalla legge o dalle tipologie di mediazione tradizionali (es. 1754,1755 c.c.).

Il Mondo cambia rapidamente e con una società sempre più complessa anche certi modelli di mediazione cambiano e si adattano ad essa di conseguenza.

Di una cosa sono certo però e cioè che il valore umano e professioanale del mediatore che agisce sempre in buona fede decreta quasi sempre un seccesso e la volontà delle parti coinvolte a collaborare spontaneamente e consciamente.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Io credo che il contratto per adesione senza possibilità di scelta sia vessatorio, ma nessuno, in primis le associazioni di categoria, considerano la cosa meritevole di riforma.
Beh è naturale, se mai dovesse esserci un intervento sarebbe da parte dei consumatori (come è avvenuto negli Stati Uniti).
A noi la situazione attuale non dispiace affatto, in pratica il nostro monte provvigioni cresce a discapito principalmente del valore dell'immobile (il quale di valore in genere ne ha da vendere, ma il principio quello è).

D'altronde se domani ci trovassimo in una situazione simile al Regno Unito (provvigioni solo da chi vende, di fatto nessuna collaborazione tra agenti), dovremmo adeguare le provvigioni al valore dei servizi offerti e previsti dalla legge, e per noi sarebbe un bagno di sangue.
 

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