Buongiorno,
viviamo a Roma e ci siamo rivolti con mio marito ad un agenzia immobiliare (sono padre e figlia) per visitare un appartamento da loro in vendita. Mi avevano detto in seguito di passare in agenzia se eravamo interessati all'acquisto. Quando mi sono presentata da loro e ho chiesto di visionare i documenti quali planimetria (che mi avevano mandato inizialmente via mail anche se senza le misure), visura catastale, certificati vari mi hanno detto che non erano in loro possesso ma del proprietario. Mi hanno messo davanti una proposta di acquisto di 5 righe chiedendomi di firmare. Al mio rifiuto mi hanno detto che si confrontavano con il proprietario e mi facevano sapere che ne pensava sulla cifra da me offerta. Ho detto a loro che prima di fare una proposta avrei avuto l'esigenza di avere almeno delle fotocopie dei documenti di cui sopra e che successivamente avrei aggiunto le mie richieste sul foglio della loro proposta.
Dopo alcuni giorni mi hanno richiamato ribadendo che dovrei fare una proposta se interessata all'acquisto e rifiutandosi nuovamente di darmi alcun documento. Alla mia insistenza nel chiedere i documenti sono stati aggressivi alzando anche la voce e rifiutandosi categoricamente. Mi richiamano ancora e mi dicono che posso fare una proposta senza assegno e che il proprietario venderebbe alla cifra da noi proposta. Da quello che leggo su internet una proposta del genere non è vincolante per il proprietario che potrebbe vendere anche ad altri se propongono cifre più alte. L'intermediario (il quale ha 70 anni e al quale devo ancora chiedere a quale titolo vende l'immobile) ha ribadito che solo dopo la proposta mi fornisce la documentazione, che loro non possono elargire documenti dell'appartamento a chiunque, che a loro non va di dare i documenti se poi per qualche motivo non facciamo la proposta.
E' normale per un agenzia comportarsi in questo modo? Comincio a pensare che ci sia qualcosa che non va bene con la vendita in questione. Sapete darmi un feedback? Come mi conviene comportarmi?
Grazie mille
viviamo a Roma e ci siamo rivolti con mio marito ad un agenzia immobiliare (sono padre e figlia) per visitare un appartamento da loro in vendita. Mi avevano detto in seguito di passare in agenzia se eravamo interessati all'acquisto. Quando mi sono presentata da loro e ho chiesto di visionare i documenti quali planimetria (che mi avevano mandato inizialmente via mail anche se senza le misure), visura catastale, certificati vari mi hanno detto che non erano in loro possesso ma del proprietario. Mi hanno messo davanti una proposta di acquisto di 5 righe chiedendomi di firmare. Al mio rifiuto mi hanno detto che si confrontavano con il proprietario e mi facevano sapere che ne pensava sulla cifra da me offerta. Ho detto a loro che prima di fare una proposta avrei avuto l'esigenza di avere almeno delle fotocopie dei documenti di cui sopra e che successivamente avrei aggiunto le mie richieste sul foglio della loro proposta.
Dopo alcuni giorni mi hanno richiamato ribadendo che dovrei fare una proposta se interessata all'acquisto e rifiutandosi nuovamente di darmi alcun documento. Alla mia insistenza nel chiedere i documenti sono stati aggressivi alzando anche la voce e rifiutandosi categoricamente. Mi richiamano ancora e mi dicono che posso fare una proposta senza assegno e che il proprietario venderebbe alla cifra da noi proposta. Da quello che leggo su internet una proposta del genere non è vincolante per il proprietario che potrebbe vendere anche ad altri se propongono cifre più alte. L'intermediario (il quale ha 70 anni e al quale devo ancora chiedere a quale titolo vende l'immobile) ha ribadito che solo dopo la proposta mi fornisce la documentazione, che loro non possono elargire documenti dell'appartamento a chiunque, che a loro non va di dare i documenti se poi per qualche motivo non facciamo la proposta.
E' normale per un agenzia comportarsi in questo modo? Comincio a pensare che ci sia qualcosa che non va bene con la vendita in questione. Sapete darmi un feedback? Come mi conviene comportarmi?
Grazie mille