tempodaperdere
Nuovo Iscritto
Buonasera a tutti, vedo che questo forum è vivo e frequentato da gente che ne capisce, dunque posto qui i miei quesiti.
Dopo avere letto molto in tema di "certificato di agibilità" a Roma non ho ancora ben chiara la situazione perche' la materia mi pare fumosa e vaga anzicheno'.
Ecco le mie domande.
1) E' vero che a Roma quasi la metà delle case non ha il certificato di agibilità e difficilmente si può ottenere?
2) Quanto di meno, in percentuale, vale commercialmente una casa senza agibilità, indicativamente? (molti agenti immobiliari insistono col dire che il valore non cala perche' a Roma l'agibilità è... una sorta di "optional")
3) il concetto di "sanato ma non agibile" continua a sfuggirmi, scusate. Insomma, se io ho in mano una concessione in sanatoria che stabilisce l'uso "residenziale" dell'appartamento, devo ovviamente richiedere a parte l'agibilità: ma da profano, mi chiedo: che senso ha dare un "uso residenziale" a un appartamento se sulla carta non è ancora "abitabile/agibile"??? In altre parole, chi concede la sanatoria, a logica, non dovrebbe verificare contestualmente anche l'agibilità, diamine? Altrimenti: che me ne faccio di un immobile "sanato ma non agibile", scusate?
E per finire: 4) E' del tutto sconsigliabile comprare a Roma una casa senza agibilità sapendo che difficilmente la si otterrà? Quanto sarà difficile rivenderla?
grazie in anticipo a chi saprà sciogliere almeno qualche dubbio!
sebastiano racca
Dopo avere letto molto in tema di "certificato di agibilità" a Roma non ho ancora ben chiara la situazione perche' la materia mi pare fumosa e vaga anzicheno'.
Ecco le mie domande.
1) E' vero che a Roma quasi la metà delle case non ha il certificato di agibilità e difficilmente si può ottenere?
2) Quanto di meno, in percentuale, vale commercialmente una casa senza agibilità, indicativamente? (molti agenti immobiliari insistono col dire che il valore non cala perche' a Roma l'agibilità è... una sorta di "optional")
3) il concetto di "sanato ma non agibile" continua a sfuggirmi, scusate. Insomma, se io ho in mano una concessione in sanatoria che stabilisce l'uso "residenziale" dell'appartamento, devo ovviamente richiedere a parte l'agibilità: ma da profano, mi chiedo: che senso ha dare un "uso residenziale" a un appartamento se sulla carta non è ancora "abitabile/agibile"??? In altre parole, chi concede la sanatoria, a logica, non dovrebbe verificare contestualmente anche l'agibilità, diamine? Altrimenti: che me ne faccio di un immobile "sanato ma non agibile", scusate?
E per finire: 4) E' del tutto sconsigliabile comprare a Roma una casa senza agibilità sapendo che difficilmente la si otterrà? Quanto sarà difficile rivenderla?
grazie in anticipo a chi saprà sciogliere almeno qualche dubbio!
sebastiano racca