Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ma, insomma, “Lor Signori” vorrebbero, persino, concedere un albo ai buttafuori ma, agli Amministratori Condominiali, quando glielo daranno?
Alle Calende greche?
Sono decenni, dico decenni, che la legge, che istituisce un albo per gli amministratori condominiali, viene sprofondata, in ogni legislatura, nelle sabbie mobili di qualche Commissione Parlamentare e lì rimane, senza nessuna speranza che venga fatta riaffiorare.
Ormai, nel 2011, gli Amministratori di condominio sono veri e propri manager immobiliari con enormi responsabilità, che debbono districarsi tra mille leggi e regolamenti, tra decine di disposizioni ed obblighi, dovendo sfoggiare una preparazione versatile e quasi enciclopedica.

Ma quando si decideranno, una buona volta, i fortunati appartenenti alla Casta, a concedere, a questa categoria specifica di amministratori, un riconoscimento che è quasi dovuto e necessario, implicando, ormai, un autentico interesse pubblico?
Infatti…
Il Ministro della Giustizia sta provando mille e una gherminella per decongestionare i nostri Tribunali dalle milioni di cause civili ( ennesima Riforma della procedura, ricorso preventivo obbligatorio, a pena di improcedibilità, alla Mediazione tra le parti, valorizzazione degli Istituti alternativi della Conciliazione…ecc.ecc…) e non pensa che molto potrebbe essere conseguito dalla semplice istituzione di un Albo per Amministratori di condominio.
Infatti, basti considerare che il sessanta per cento, diconsi il 60% delle cause che ingolfano i tribunali civili, sono cause che riguarda la materia del condominio.

Una drastica revisione delle leggi condominiali che risalgono agli anni quaranta, ma, soprattutto, la concessione di maggiori poteri agli Amministratori attraverso la concessione di un Albo e la revisione delle maggioranze necessarie per deliberare, potrebbero certamente semplificare la vita condominiale ma, soprattutto, snellire, in modo determinante, il funzionamento dell’apparato giudiziario.
Già, il solito uovo di Colombo. Troppo facile, non c’è gusto, non c’è soddisfazione.
La politica in Italia non serve per complicare le cose semplici?
E poi, cosa farebbero i 230.000 avvocati italiani? Come farebbero a portarsi a casa la michetta?

Aiaiai! Qui c’è un rischio!
Il rischio di chiamare l’Albo degli Amministratori condominiali, Araba Fenice!
Che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa!
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Ma, insomma, “Lor Signori” vorrebbero, persino, concedere un albo ai buttafuori ma, agli Amministratori Condominiali, quando glielo daranno?
Alle Calende greche?
Sono decenni, dico decenni, che la legge, che istituisce un albo per gli amministratori condominiali, viene sprofondata, in ogni legislatura, nelle sabbie mobili di qualche Commissione Parlamentare e lì rimane, senza nessuna speranza che venga fatta riaffiorare.
Ormai, nel 2011, gli Amministratori di condominio sono veri e propri manager immobiliari con enormi responsabilità, che debbono districarsi tra mille leggi e regolamenti, tra decine di disposizioni ed obblighi, dovendo sfoggiare una preparazione versatile e quasi enciclopedica.

Ma quando si decideranno, una buona volta, i fortunati appartenenti alla Casta, a concedere, a questa categoria specifica di amministratori, un riconoscimento che è quasi dovuto e necessario, implicando, ormai, un autentico interesse pubblico?
Infatti…
Il Ministro della Giustizia sta provando mille e una gherminella per decongestionare i nostri Tribunali dalle milioni di cause civili ( ennesima Riforma della procedura, ricorso preventivo obbligatorio, a pena di improcedibilità, alla Mediazione tra le parti, valorizzazione degli Istituti alternativi della Conciliazione…ecc.ecc…) e non pensa che molto potrebbe essere conseguito dalla semplice istituzione di un Albo per Amministratori di condominio.
Infatti, basti considerare che il sessanta per cento, diconsi il 60% delle cause che ingolfano i tribunali civili, sono cause che riguarda la materia del condominio.

Una drastica revisione delle leggi condominiali che risalgono agli anni quaranta, ma, soprattutto, la concessione di maggiori poteri agli Amministratori attraverso la concessione di un Albo e la revisione delle maggioranze necessarie per deliberare, potrebbero certamente semplificare la vita condominiale ma, soprattutto, snellire, in modo determinante, il funzionamento dell’apparato giudiziario.
Già, il solito uovo di Colombo. Troppo facile, non c’è gusto, non c’è soddisfazione.
La politica in Italia non serve per complicare le cose semplici?
E poi, cosa farebbero i 230.000 avvocati italiani? Come farebbero a portarsi a casa la michetta?

Aiaiai! Qui c’è un rischio!
Il rischio di chiamare l’Albo degli Amministratori condominiali, Araba Fenice!
Che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa!

Valutazioni condivisibile, anche se io non faccio l'amministratore di Comdomini :ok:
 

Graf

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Privato Cittadino
La scorsa settimana hanno licenziato al Senato l'agognata Riforma del
Condominio.
Ma pare sia un a mezza riforma che non asssegna nuovi poteri all'amministratore ma, forse, più incombenze.
Una riformicchia.
Occorre studiarla per bene.
Ma gli amministratori condominiali non ne saranno contenti, credo.
:triste:

Adesso la parola alla Camera.
Speriamo si possa migliorarla.:)
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
se la migliorano ritorna al senato, ...

ho ascoltato tramite internet le votazioni per gli emendamenti
uno ha proposto l'obbligo per l'amministratore di avere il diploma di scuola superiore (ora c'è l'obbligo della scuola dell'obbligo solo perchè è obbligatorio per tutti i cittadini, non per fare gli amministratori) ma non è passata perchè poteva essere l'inizio della richiesta un albo

un altro ha fatto l'emendamento per obbligare l'amministratore a registrare in contabilità i movimenti del c/c condominio entro 8 gg, un altro entro 10 gg, ha vinto quello degli 8 gg
ho avuto l'impiegata ammalata per 10gg, un incendio, mio padre fuori per 2gg causa un funerale etc... sinceramente ho fatto cose più importanti dell'aggiornare le registrazioni della contabilità, quindi a parte i versamenti avvenuti in ufficio, le mie contabilità sono rimaste ferme al giorno prima della malattia dell'impiegata
per la riforma a giorni alla camera, io per questo , non sarei in regola

faccio notare che 8gg in pratica mi dicono che nella settimana di ferragosto e quella di natale, non si và in ferie
e non ci si può prendere l'influenza

non sanno di cosa parlano
sono dei totali incompetenti
 

Graf

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Privato Cittadino
Ecco, le solite frittate all' italiana...
Tante incombenze ed obblighi in più ma senza L'AUTORITA' di un albo, per gli amministratori.
Se la legge passa così sarà una clamorosa occasione persa per il sistema condominiale italiano che muove miliardi di euro in spese di gestione. Il 60% degli italiani vive in un condominio. Una fetta enorme e maggioritaria della nostra popolazione. Ma sembra che non interessi a nessuno, meno che meno ai nostri legislatori...
E bisognerà aspettare altri 70 anni per sperare in un deciso cambiamento in meglio.
Ditemi come si può costringere cento condomini a rispettare le norme del condominio se l'amministatrore continua ad essere, dal punto di visto civilistico, quasi un signor nessuno, senza una cultura giuridica specifica, senza strumenti coattivi di intervento e, magari, con la quinta elementare perchè, quando ha cominciato ad amministrare, era sufficiente tale diploma per assolvere gli obblighi scolastici...
:rabbia:

E già dimenticavo: occorre tenere viva la fonte del maggior numero di cause civili italiane: il condominio.
Evitare di dare troppo poteri all'amministratore che, magari, con la sua abilità di mediazione, potrebbe comporre conflitti e liti in modo efficace e con la soddisfazione delle parti.
Altrimenti i 230.000 Avvocati italiani come potrebbero sbarcare decentemente il lunario?
:fico:
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
la riforma prevede un sacco di cose
così tanti paletti, ostacoli etc... per cui, o sei una grossa struttura o schiatti

e non sei una grossa struttura con la 5° elementare

nel 2006 la cassazione ha detto che una soc di capitali può essere amministratore di condomino

nella riforma prevedono l'amministratore in carica per 3 o 2 anni, non ricordo

l'obbligo di sapere se gli impianti anche privati sono a norma e il diritto/dovere di metterli a norma

il d.i. entro mi pare 4 mesi dalla scadenza della rata

la fideussione sui capitali amministrati

...

sono tutte cose che parlano di società di amministrazione, sul genere di quelle francesi perchè in francia i principali amministratori sono socità parte di gruppi dove ci sono soc di facility, soc elettriche/gas, soc assicurative, bancarie etc...
e questo nonostate prevedano obbligo di praticantato, esame, iscrizione alla prefettura, rinnovo ogni tot anni del permesso d amministrare

fra gli associati anaci c'è un gruppo francese SEGECE che amministra in Italia centri commerciali, perchè sono iscritti anaci?
il gruppo Siram che ha acquistato il patrimonio immobiliare della Fiat, al cui interno ci sono manutentori di caldaie Caroli etc... stà acquistando studi di amministrazione di condominio

a questa gente l'amministrazione serve per vendere i servizi

l'albo non serve a nulla, quì ci vuole l'unione e la collaborazione !!!!

a Praga per fare gli amministratori ci vuole un patentino, per anni i principali amministratori e fornitori di servizi sono stati degli svizzeri, poi sono arrivati degli italiani e qualche problema lo hanno dato, ma poi sono arrivati i francesi, e i francesi lavorano solo con francesi, ....

in spagna c'è l'obbligo della laurea per fare gli amministratori e l'iscrizione ad una specie di albo (questo da quando è caduto franco), questo non ha impedito a un gruppo portoghese LDC di fare una bella concorrenza, pensa che se il cliente sceglie il servizio plus gli portano il pane a casa 3 volte a settimana, ma c'è anche una banca in spagna che fà amministrazioni di condominio etc....

l'albo non serve a un c...o!!!
 

Graf

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Privato Cittadino
Allora, amministrare uno stabile, non sarà più una delicata professione intellettuale ma una semplice "fornitura" di servizi commerciali....
Senza albo un aministratore diventerà un semplice fornitore di servizi immobiliari standard...
Una specie di commerciante un pò più tecnico....
Un socio di una impresa, non più un professionista indipendente....
Boh a me non piace...da titolare di un appartamento in condominio meglio parlare con una persona fisica che con una società anonima....dove non si sa chi prende le decisioni...
E' una tendenza alla massificazione e all'economizzazione che non mi convince.
Gli amministratori di condominio, anche quelli più capaci, saranno stritolati dai colossi finanziari.....
Dove andrà a finire la loro indipendenza?
Non è meglio lottare per essa, avendo un albo come arma?
 

Procicchiani

Membro Attivo
Amm.re Condominio
la cassazione lo ha detto nel 2006 che non è una professione intellettuale ma una semplice fornitura di servizi
ha anche detto che è auspicabile l'organizzazione in forma societaria
...

gli albi sono un residuato delle corporazioni medioevali
non li vogliono più in europa
e non sono mai esistiti in vari paesi

essere iscritti all'albo dei geometri non fà di un geom un buon geometra
etc...

la battaglia per gli albi è antistorica
siamo nel 2011 !
 

Graf

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Privato Cittadino
Ma gli amministratori singoli che fine faranno?

Cioè, uno non potrà più scegliere di fare l'amministratore come persona fisica e dovrà per forza accodarsi in una società? Se non in modo formale, con un obbligo palese, certamente in modo sostanziale, perchè da solo non ce la farebbe più ad operare. :confuso:

Se avesse un albo, un amministratore sarebbe ben sicuro della sua identità e avrebbe uno spazio di indipendenza intangibile e non violabile dall' esterno.
Ma dentro una società?
Sarà carne da macello, forse.

Io non cambierei mai un albo con una società.
Troppe differenze.
Ma, se lo spirito del tempo spinge verso la società di servizi, come potersi opporre con le proprie fragili forze?
Se la Cassazione afferma che l'amministratore è un semplice fornitore di servizi e che il suo lavoro non ha niente di intellettuale...alzo le mani.
Ma non sono affatto d'accordo per l'andazzo e la tendenza in atto. Il lavoro sta perdendo la sua impronta di atto personalissimo. E non solo il lavoro svolto in fabbrica.
Il lavoro ha bisogno di una sua poesia. Il lavoratore deve essere soddisfatto di esso.
Lo deve sentire suo.
Tempi cattivi corrono...Il Medioevo era molto meglio con le sue coorporazioni...:)
Al centro c'era la difesa del lavoro e di chi lo produceva.
C'era tutela e prestigio sociale.
Era esaltato il lavoro produttivo piuttosto che la finanziarizzazione dello stesso.
Magari tornasse lo spirito umanistico del Medioevo....
 

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