Fortuna che gli annunci immobiliari lo dimostrano e che la mia intelligenza basta tanto per non sentire il parere del "cuggino".
Bastasse questo sarebbe tutto più facile.
Come scrivevo nell'altra mia discussione aperta qualche giorno fa, i prezzi semmai aumentano solo sulla carta; ma il risultato che vedo a rimetterlo in vendita ai prezzi "di oggi" (quali?) sarà lo stesso di tanti immobili a Milano che sono in vendita totalmente fuori prezzo.
Ovvero annuncio che resta su mesi o anni, per poi finire a mettere la casa in affitto sottoprezzo (perché tra pandemia e affini i prezzi degli affitti quelli sì che si sono abbassati).
Poi se parliamo di case dentro la cerchia dei bastioni probabilmente è tutto un altro discorso, ma sempre da prendere con le pinze.
Gli annunci immobiliari non dimostrano nulla.
Se il prezzo ti andava bene in novembre, non vedo cosa possa essere cambiato; se invece è la tua mutata situazione personale che ti suggerisce di non vendere più, fai i conti e sopporta l'esborso.
A questo proposito una curiosità personale: supponiamo di trovarsi nella situazione di una proposta vincolata (di qualsiasi tipo, sia vincolo alla delibera completa del mutuo sia vincolata solo alla perizia); nel caso in cui il venditore si tirasse indietro l'acquirente cosa avrebbe di rimborsato?
Solo il doppio della caparra versata? E se la caparra non è stata ancora incassata dal venditore ma in giacenza presso l'agenzia (in quanto la proposta è sospesa fino all'avverarsi della sospensiva)?
Le spese di istruttoria e perizia resterebbero sempre a carico dell'acquirente?
Immagino che l'unica cosa effettivamente che non andrebbe a perderci l'acquirente sarebbe in questo caso le commissioni d'agenzia, dato che sarebbero pagate solo all'avverarsi della relativa sospensiva.