Buongiorno a tutti e complimenti per il forum. Vorrei esporvi la mia situazione in maniera spero chiara e non prolissa.
Premetterò che sono sprovveduto e inadatto alla vita adulta, ne ho avuto la conferma ma volevo capire se ci fosse margine per porre rimedio
Long story short, a febbraio vedo una casa che mi piace. Il proprietario mi dice in partenza di voler rimanere nella casa almeno 6 mesi dopo il compromesso, l'agente immobiliare mi consiglia di non forzare su questo punto. Quindi facco una prima offerta che il venditore rifiuta per poi accettarne un'altra che si avvicina di più a quanto da lui richiesto in precedenza. Tutto ciò con scritto "entro e non oltre il 30/09" e con la clausola riguardante l'ottenimento del mutuo.
Qui si apre un nuovo capitolo, nel senso che io faccio il musicista. La banca in fase di indagine reddituale mi "scoraggia" dicendo che sarebbe stato difficile ottenere risposta positiva ma contro ogni previsione mi danno la delibera, di conseguenza tutti felici e contenti.
Ho la delibera, chiamo l'AI che fissa subito una data per il compromesso, cioè il 22/3. Io tutto contento e felice, se non che sta per prospettarsi la mia inadeguatezza alla vita: la delibera ha una scadenza, mi riferisce il mio consulente. E questa scadenza non mi permette di accedere al finanziamento oltre la metà di luglio.
A quel punto chiamo l'AI che mi ha seguito in ogni passo, che sapeva perfettamente che avevo bisogno di un mutuo e conosceva anche la banca di riferimento. Gli chiedo come mai mi avesse spinto a firmare una proposta con scadenza 30/09 quando sapeva perfettamente che la delibera aveva una scadenza e mi risponde gelidamente con "eh, ormai ha firmato quella proposta".
Io vado su tutte le furie minacciando non so bene cosa e la cosa muore lì. Il proprietario è inflessibile - giustamente - sulle date e minaccia di tenersi la sua corposa caparra (5000+15000 che mi sono impegnato a versargli entro aprile) se voglio cambiare le condizioni.
Ora, il problema è che verosimilmente otterrei una seconda delibera nel caso la situazione si protraesse ma:
1. Dovrei pagare nuovamente le spese di istruttoria, registrazione e perizia? Suppongo di sì.
2. Nel caso di rogito senza consegna chiavi mi troverei a sovrapporre affitto e mutuo quando contavo su quei 3 mesi di respiro prima della prima rata.
Sul compromesso è scritto che "Le parti convengono che la stipula del contratto definitivo di compravendita avverrà entro e non oltre 30 Settembre 2019 a ministero del Notaio designato da Parte Promissaria Acquirente, che sara’ comunicato alla Parte Promittente Venditrice con un preavviso di almeno dieci giorni" e che l'immobile verrà consegnato al momento dell'atto libero da persone e cose.
La domanda è: se io fisso una data col notaio e la notifico tramite ar al venditore lui può rifiutarla? Deve dare delle motivazioni plausibili o basta che non si presenti?
Grazie mille della comprensione e vi prego di non accanirvi sul mio essere sprovveduto, l'ho già anticipato e lo so benissimo. Sto solo cercando di capire se esista uno scenario in cui io possa riuscire a salvare capra e cavoli.
Grazie a tutti e buona giornata!