Scusatemi se intervengo, ma tanto vale imparare a far le cose fatte bene
Quando uno fa una proposta, quindi, di fatto la fa sulla base di quello che gli piace e poi "si fida", ma se non può visionare la documentazione prima per la privacy/perché si deve fidare delle dichiarazioni del proprietario e se mette la sospensiva per poterla vedere dopo non gli accettano la proposta, qual è la prassi corretta per capire cosa si sta comprando (e magari determinare anche un prezzo d'acquisto congruo)?
Non è insolenza la mia, è ignoranza
Le questioni sono molto piu semplici di quanto appaiono.
Se occorre mettere delle spospensive, per condizionare un contratto, significa che sul bene oggetto di compravendita, andranno fatte delle verifiche, prima di essere trasferito.
Verifiche che, tra la proposta, il nulla osta della banca e il preliminare, avranno tutto il tempo necessario per essere svolte.
Premesso cio', a fortiori significa che se le verifiche vengono fatte prima, allora non vi sarebbe alcuna motivazione, per sospendere e o condizionare un contratto.
Non ha alcun senso verificare, per poi sospendere e condizionare ancora, a verifiche.
Financo a quella riferita al mutuo.
Il venditore quando firma concede l'intero prodotto.
Con caparra o senza, con sospensiva o no, egli resta obbligato a cedere, in favore del promissario acquirente.
Che in quanto definito tale, si presume che abbia tutti quattrini necessari, per lo scambio/compera, che dovra' avvenire al rogito.
Quindi anche il venditore si deve fidare.
Cedendo nell'immediato l'intero in cambio solo di un piccolo acconto.
Sapendo, che tra la proposta e il rogito, potrebbe accadere di tutto.
Fino a quel momento, il proprietario, e' il titolare del bene e ne dispone e lo mantiene, come gli pare e piace.
Salvo sistemare, qualora fosse necessario, entro la data prevista per il rogito.
Garantendo il bene, conforme e conservato, come visto e piaciuto.
Ammesso che sia avvenuta, una fusione economica dell'accordo, con chi si rappresenta quale promissario compratore.
Accordo che puo' avvenire solamente con la formulazione di una proposta.
Preferibilmente con assegno, intestato al venditore, nelle mani dell'intermediario.
Se non vi sono i presupposti di fiducia meglio non cominciare neanche.
La verita', e' che alcuni di voi acquirenti, avete la convinzione insensata, che un venditore si precipiti ad accettare la vostra proposta, qualunque siano le condizioni dettate.
Mi viene poi da sorridere.
A sentire di quelle affermazioni, che bisogna controllare, che "sia tutto a posto".
Come se un soggetto cedente, potesse trasferire assieme al bene, pure i suoi debiti pendenti.