ratochi

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Buonasera a tutti e auguri. Mi introduco in questo forum per capire alcune cose circa un atto di donazione fatto da mio padre a noi figli a maggio 2012. Il problema su questo atto e' venuto fuori solo adesso in quanto a me e una mia sorella e' stato destinato un immobile risalente a piu' di cento anni fa e sul quale e' presente un suppegno di 24 mq. Poiche' si voleva ristrutturare l'immobile, il tecnico da noi incaricato ci ha fatto presente l'assenza sia sulla planimetria allegata e sia nell'atto in questione di questo locale. A causa di quest'anomalia non ha potuto iniziare la pratica per la ristrutturazione da presentare al comune. E' emerso dall'Ingegnere che ha curato all'epoca la documentazione per l'atto, che il suppegno non risultava al catasto e anziche' sistemarlo ha pensato, in modo semplicistico, di far finta che non il locale non esistesse. Quando ho chiesto di risolvere il problema venuto fuori per caso solo adesso, si e' innervosito in malo modo e mi ha seccamente fatto capire che non si poteva sistemare all'epoca ne' tanto meno ora. Premetto che io e mia sorella abbiamo dovuto corrispondere quasi € 5500,00 a maggio in quanto i miei fratelli hanno preteso che anche se l'immobile era uno solo ma destinato a due di noi dovevamo corrispondere 2 quote al notaio contro € 2750 che hanno pagato loro quattro per intestarsi una casa a testa, tra l'altro di nuova costruzione, che mio padre 20 anni ha costruito. Per la cronaca devo anche evidenziare che vicino alla casa vecchia destinata a me e mia sorella c'era un pezzo di terreno che da anni si diceva che doveva essere nostro in quanto doveva compensare la differenza di valore che noi due non avremmo potuto percepire in altro modo. Questo terreno era presente anche nella valutazione che l'Ingegnere ha fatto prima dell'atto e nella bozza dell'atto stesso e qualche mese prima dell'atto e' stato tolto e si e' intestato a mio fratello con la complicita' di mia mamma in quanto mio padre ha una malattia che tra l'altro non gli ha permesso neanche di firmare di suo pugno l'atto. Tutto questo per dire che erano state gia' fatte delle cose non proprio corrette e poi ciliegina sulla torta abbiamo saputo di questa iregolarita' del suppegno fantasma. Parlando con una persona che nella materia e' abbastanza afferrato mi faceva capire che questo bene trasferito a noi due senza la sistemazione del suppegno puo' essere un motivo di nullita'. Cosa mi consigliate?? grazie in anticipo
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Condivido con la "persona" che quasi sicuramente l'atto è nullo.
Ma sul cosa sia meglio fare, non mi sento di consigliare nulla.
Questione delicata e con molti boomerangs.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Penso che si ricferisca ad un soppalco, ma attendiamo risposta.

Questo terreno era presente anche nella valutazione che l'Ingegnere ha fatto prima dell'atto e nella bozza dell'atto stesso e qualche mese prima dell'atto e' stato tolto e si e' intestato a mio fratello con la complicita' di mia mamma in quanto mio padre ha una malattia che tra l'altro non gli ha permesso neanche di firmare di suo pugno l'atto.

Con cosa o come se lo è intestato?

Ciao salves
 
M

marcellogall

Ospite
Le donazioni fatte ai figli sono spesso oggetto di contestazioni.
Dato che fin quando il donante è in vita ben poco si può fare, direi di intavolare una trattativa con i fratelli per giungere ad un accordo.
Per dare forza alle tue argomentazioni puoi dire che quando nascerà il diritto all'eredità ti rivolgerai ad un legale per chiedere l'attribuzione della tua quota di legittima.
Questa tua richiesta provocherà la valutazione di quanto ognuno dei figli avrà ricevuto e la successiva divisione secondo i termini di legge.
Credo che nessuno di loro avrà voglia di affrontare una causa con la quasi sicurezza di perderla e avrai la possibilità di vedere riconosciute le tue ragioni.
Ti consiglio di rivolgerti ad un avvocato che ti possa consigliare le mosse giuste, ma
solo così potrai tutelare i tuoi interessi.
 

ratochi

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Per Salves.: si tratta di un suppegno cioe' di un locale di cc.25 mq costruito insieme alla casa sottostante piu' di cento anni fa e all'epoca tutte le case portavano questo locale sopra per essiccare frutta o simile ed e' un locale a se stante, infatti per l'accesso bisogna salire per una scala posizionata all'esterno dell'immobile. Preciso che l'immobile e poco piu' di 100 mq e il ns.tecnico attuale vuole ristrutturare anche questo locale anche perche' sistemato a dovere e' un'altra stanza da poter utilizzare. Il problema e' che non esiste da nessuna parte a livello documentale in quanto tralasciato anche in occasione della donazione fatta in quest'anno. Per la questione terreno l'intestazione dello stesso e' stata fatta nell'atto di donazione di maggio, difatti mio fratello si e' intestata uno dei 4 appartamenti costruiti da mio padre e si e' fatto intestare contestualmente anche il terreno che doveva essere mio e di mia sorella per compensare la differenza e tra l'altro e' posizionato vicino alla ns.casa e per accederVi bisogna girare intorno alla ns.casa vecchia.
 

ratochi

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Per Marcellogall: ci tengo a sottilineare che io e mia sorella non abbiamo mai fatto problemi per quello che negli anni si era sempre detto e cioe' che a noi due veniva dato questa casa vecchia con questo pezzetto di terreno attiguo. I problemi sono nati nel momento in cui ci e' stato imposto da mio fratello di dover pagare 2 quote notarili per un solo immobile e quando ci e' stato tolto questo terreno. Nonostante questo noi per rispetto di ns.padre viste anche le sue condizioni di malattia, abbiamo firmato e la cosa anche se aveva creato ormai degli attriti tra noi sei ,era cqe finita lì. Adesso che e' venuto fuori la questione suppegno inesistente anziche' vedere come risolvere questa irregolarita' esistente sul ns.immobile hanno alzato un polverone (l'Ingegnere, mio fratello, mia mamma ecc.) sostenendo che io e mia sorella per questa cosa per loro irrelevante, vogliamo arrivare a fare o a dire chissa' che cosa. Premetto che con loro non si puo' intavolare nessun ragionamento in quanto sostengono di aver fatto le cose perbene in questo atto e anzi che con il ns.comportameto stiamo facendo morire di collera ns.padre ( un vero e proprio ricatto psicologico). Preciso che mio padre e' affetto da una malattia neurologica (Parkinson) da anni che non gli permette piu', ormai di fare o decidere qualcosa. Infatti la notizia che il terreno attiguo alla ns.casa ci era stato tolto l'abbiamo appresa da mia mamma, ma ns.padre a noi due non ha mai detto nulla, mio padre ha difficolta' anche di linguaggio da qualche anno ormai. Sottolineo che pur sapendo che noi siamo uscite da questa donazione in modo non giusto come legittima, per noi il tutto era finito; nel momento che e' emerso il problema "suppegno" cioe' di un abusivismo presente su quella struttura si e' scatenata da parte loro una reazione irragionevole forse perche' temevano che la sistemazione di questo locale andasse sostenuta da loro, specialmente a livello economico. Siamo adesso con loro, di nuovo a un punto che non e' possibile cavarne niente, difatti con noi due non parlano e siamo state estraniate. L'unica cosa che quindi volevo sapere , per agire correttamente in quanto e' il ns.pallino costante, senza suscitare altri asti e' come risolvere giuridicamente questa irregolarita' seguendo un percorso lineare per evitare che a casa dei miei ci possiamo ancora andare, almeno fino a quando mio padre e' ancora in vita. Grazie
 
S

smoker

Ospite
Preciso che mio padre e' affetto da una malattia neurologica (Parkinson) da anni che non gli permette piu', ormai di fare o decidere qualcosa.

atto di donazione fatto da mio padre a noi figli a maggio 2012.

"Suppegno" a parte................... quando persona non è capace di intendere e di volere non può compiere atti validi.......... la malattia narrata e soprattutto lo stadio attuale potrebbe essere tra quelle che potrebbero far scemare sotto il livello minimo la suddetta capacità...........
A fiuto..... state gestendo in maniera discutibile i beni del vostro vecchio............anche altro.............

Smoker

PS la donazione è fatta davanti il notaio?
 
M

marcellogall

Ospite
Non è assolutamnte mia intenzione farvi intraprendere iniziative che possano nuocere a vostro padre.
Devo però constatare che l'atteggiamento dei vostri fratelli è irrazionale.
Hanno avuto più di voi e, pur sapendo che siete state penalizzate, non vogliono sentire ragioni.
Siete già ai ferri corti e credo che non potrete avere da loro alcun aiuto in modo fraterno.
Sono d'accordo con smoker, state gestendo male i vostri interessi.
 

ldicembre

Membro Attivo
Professionista
..al di là del locale in più e del terreno, la donazione deve essere fatto per atto pubblico, davanti al notaio e con la presenza di due testimoni, pena la nullità, sarebbe utile capire come ha fatto il notaio a dichiarare in pieno possesso delle proprie facoltà una persona affetta dal morbo di Parkinson..andrei prima a fondo di questa "particolarità" perchè altrimenti potreste minacciare di richiedere la nullità dell'atto, e voi due avreste il diritto di pretendere successivamente la regolare successione. visto che i rapporti familiari sono notevolmente incrinati proverei a tentare (o far finta di tentare) una soluzione di forza, facendogli scrivere da un legale, per vedere se riuscite a smuovere la situazione, ma questo è un'altro aspetto che potete decidere solo voi. sul piano legale direi che ci sono tutti i presupposti per minacciare la richiesta di nullità.
 

ratochi

Membro Ordinario
Privato Cittadino
L'atto di donazione e' stato fatto con un notaio che si e' recato in quell'occasione presso la casa dei miei genitori dove eravamo presenti noi tutti. Il notaio non era al corrente delle condizioni di mio padre nella maniera corretta e chi ha fatto da testimone e' stato l'Ingegnere che ha curato le pratiche pre-atto e un'assistente del Notaio. Entrambi hanno solo convalidato che mio padre a causa del tremore forte non poteva firmare. Diro' di piu' l'Ingegnere quando e' stato informato da me qualche giorno prima dell'atto che mio padre non era appieno delle sue capacita' ha fatto finta di non capire, temendo che l'atto potesse saltare ed il suo operato non ricompensato in quel frangente. Il problema non e' questo , lo ribadisco, in quanto su tutte queste cose noi due avevamo messo una pietra sopra pur sapendo delle ingiustizie e per non creare liti o attriti ulteriori. Adesso la cosa che mi preme sistemare nel miglior dei modi ai fini della ristrutturazione che dovremo intrapendere a breve, e' quella della irregolarita' trovata sull'immobile. Mi chiedo semplicemente quale miglior percorso intrapendere per evitare la rottura completa con loro che non vogliono comprendere il problema nella sua luce reale che non ha assolutamente altri fini.....e lo dimostra che solo adesso che e' emerso il problema di questo abusivismo presente sull'immobile che non ci permette di inoltrare la pratica al Comune abbiamo avanzato dei chiarimenti e una qualche soluzione ,per non farci carico burocraticamente ed economicamente noi ,in quanto non l'abbiamo certamente voluta noi questa situazione di irregolarita' , bastava all'epoca semplicemente non trascurare nulla di quell'immobile e la cosa sarebbe finita lì. La loro maggiore preoccupazione doveva essere quella di "blindare" nella maniera migliore tutto quello che riguardava questo trasferimento a noi due visto le mancanze note a tutti, e farlo a maggior ragione anche adesso, al posto di inalberarsi e dire sciochezze per farci sentire in colpa. grazie
 

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