magari i precedenti atti sono antecedenti il 1985; prima dell'entrata in vigore del condono edilizio L.47/85 non era obbligatorio indicare epoca di costruzione o estremi delle pratiche edilizie. Oppure sono citati ma la planimetria catastale era errata o non aggiornata, oppure ancora le pratiche sono successive al primo atto e non citate nel secondo (e qui potrebbe annidarsi un problemino).
Ci sono troppi punti della vicenda non conosciuti.
Invece io penso proprio che il promissario acquirente voglia attaccarsi a quanto scritto sul compromesso, e non tanto sui vecchi atti, per una riduzione del prezzo, che magari potrebbe pure essere plausibile.
Io recupererei la pratica edilizia in comune, la tavola di progetto in copia conforme, la allegherei contestualmente alla nuova planimetria catastale al compromesso, sul quale modificherei la descrizione dell'immobile es: "villino di 3 vani ed accessori, cantina e box", citando la documentazione tecnica allegata, e farei registrare il compromesso, se non lo avete già fatto. In questo caso il compromesso deve corrispondere alla descrizione sull'atto.