davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Buongiorno
aggiorno chi mi ha cortesemente seguito in questa vicenda.

Alla fine al rogito è intervenuto mio fratello con delega della mamma, ha ricevuto due assegni circolari (uno della banca, per il mutuo, e uno del venditore, per la cifra residua), che sono stati subito fotografati e postati sulla chat Whatsapp riservata ai fratelli tutti, e dopo il viaggio aereo di ritorno portati all'accredito in banca.

Chi ha rischiato di far posporre il rogito è stato il notaio scelto dall'acquirente, che ha aspettato l'ultimo momento per chiedermi un sacco di documenti che poteva benissimo chiedermi prima. Comunque, per paura di non avere il mutuo in tempo, l'acquirente si era cautelato già dal preliminare, mettendo come data ultima del rogito il 31 dicembre (anche se a lui l'appartamento serviva molto prima). Una cautela per sé che però, nel caso in cui io non avessi fatto in tempo a produrre i documenti, si sarebbe trasformata in una cautela per me.

Una cosa che ho fatto controvoglia è stato dare le chiavi all'acquirente prima del rogito. Vista la fretta che aveva, e visto che si era rivelato persona affidabile, l'ho fatto, ma su Whatsapp (confidando che i messaggi Whatsapp possono essere fatti valere in sede di controversia) ho chiarito che se l'affare non fosse arrivato a conclusione non avrebbe potuto riavere i soldi spesi, e che non doveva fare cambiamenti nella casa. Lui si è dichiarato d'accordo e così ha potuto imbiancare.

Una clausola che ho fatto inserire nel rogito è che l'appartamento era da ristrutturare, che di ciò si era tenuto conto nella formazione del prezzo, e che non avrebbe potuto sollevare reclami per eventuali danni non visibili, impianti inclusi. E a proposito di impianti, un'altra clausola: che non avevo, e lui non pretendeva, i certificati di conformità.

Alla fine, tutto è andato liscio. Oggi è pure arrivata la comunicazione del fornitore di energia, che il contratto di mia mamma era concluso e il punto di consegna intestato al nuovo cliente.

Grazie a tutti per i consigli, anche per quelli che non ho seguito.
 

gagarin

Membro Attivo
Amm.re Condominio
è la tua banca che può fare controlli (se è collaborativa)
Io ho chiesto a tre banche, evidentemente non "collaborative" come la tua, e tutte mi hanno risposto che i controlli dell'a.c. su fotocopia non li fanno: bisogna portar loro l'a.c. originale per il versamento e solo allora (cioè, quando non serve più) ti possono dire subito se è regolare.
Probabilmente per "collaborazione" intendi essere amico, conoscente o parente di uno che lavora nella banca: coi comuni mortali le banche non "collaborano".
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Io ho chiesto a tre banche, evidentemente non "collaborative" come la tua, e tutte mi hanno risposto che i controlli dell'a.c. su fotocopia non li fanno: bisogna portar loro l'a.c. originale per il versamento e solo allora (cioè, quando non serve più) ti possono dire subito se è regolare.
Probabilmente per "collaborazione" intendi essere amico, conoscente o parente di uno che lavora nella banca: coi comuni mortali le banche non "collaborano".
Io ho mandato più di una volta la foto via mail per verifica AC (anticipando telefonicamente la mia esigenza) e ho sempre avuto risposta in tempi molto rapidi

confidando che i messaggi Whatsapp possono essere fatti valere in sede di controversia
Possono essere usati come prove, ma quanto valgono dipende da vari fattori. È poi il giudice a decidere se ammettere l’elemento come prova o no. Non basta la spunta blu e eventuale orario che ti compare sull’app come prova che il messaggio è stato letto.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Possono essere usati come prove, ma quanto valgono dipende da vari fattori. È poi il giudice a decidere se ammettere l’elemento come prova o no. Non basta la spunta blu e eventuale orario che ti compare sull’app come prova che il messaggio è stato letto.
Certamente valgono se l'altra parte non li contesta del tipo "è Photoshop", altrimenti non so se si può prevedere una perizia da parte di un informatico per dimostrarne l'autenticità.

Stessa cosa per le email... In sede di giudizio certamente valgono (qualcuno dice che valgono solamente le PEC, ma non è vero. Ovviamente la PEC ha valore legale al pari di una raccomandata, le email invece no).
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
altrimenti non so se si può prevedere una perizia da parte di un informatico per dimostrarne l'autenticità.
Ci vuole poco a dimostrare che il tal messaggio potrei non averlo mai ricevuto, nonostante la presenza delle spunte, occorre certamente una risposta che deve essere contestuale o esplicita a significare che riferita al messaggio specifico. Diversamente una perizia non richiede alcuno sforzo per un professionista nella dimostrazione che una serie di messaggi può non essere mai pervenuta, anche se risultano consegnati e letti

Stessa cosa per le email... In sede di giudizio certamente valgono (qualcuno dice che valgono solamente le PEC, ma non è vero. Ovviamente la PEC ha valore legale al pari di una raccomandata, le email invece no).
Valgono, ma occorre che ci sia risposta, o qualche elemento a provare che sia stata ricevuta E visualizzata correttamente. E la cronologia dei messaggi che si ha in genere nelle conversazioni mail ne accresce certamente il valore. Se mi mandi una mail tradizionale a cui io non rispondo, in sede di giudizio non vale nulla, probabilmente non occorre nemmeno un perito per escluderla dal processo, anche se la leggo e mando la conferma di lettura, senza rispondere. Se invece è una PEC vale anche se io non rispondo, a patto che sia inviata a un indirizzo PEC.

Ci vogliono pochi minuti a creare uno scambio mail fittizio, sicuramente notifica di consegna e lettura aiutano, ma non sono sufficienti
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Ci vuole poco a dimostrare che il tal messaggio potrei non averlo mai ricevuto, nonostante la presenza delle spunte, occorre certamente una risposta che deve essere contestuale o esplicita a significare che riferita al messaggio specifico. Diversamente una perizia non richiede alcuno sforzo per un professionista nella dimostrazione che una serie di messaggi può non essere mai pervenuta, anche se risultano consegnati e letti
Ovvio che se non si ha risposta, la cosa diventa meno rilevante.
Se mi mandi una mail tradizionale a cui io non rispondo, in sede di giudizio non vale nulla
Ci vogliono pochi minuti a creare uno scambio mail fittizio, sicuramente notifica di consegna e lettura aiutano, ma non sono sufficienti
Non è detto. Una volta come CTU (era una causa di circa 1 milione di euro) indicai come ripetutamente una parte avesse mandato e-mail senza ricevere risposta... Nulla fu contestato.

Se quello è il tuo indirizzo e-mail e uno te la manda, sicuramente non è buona diligenze non leggerla... specie se si dimostrasse che tu quell'email la usi tutti i giorni... (in quel caso si trattava di un dipendente statale).

Un'altra volta, senza andare in causa, inviai un elaborato per un incidente che avevo fatto, in cui vi era la "confessione" whatsapp dell'altra parte che provò a fregarmi (ma vinsi). Ovviamente qui sarebbe stato difficile contestare, essendoci stata proprio una conversazione...
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Se quello è il tuo indirizzo e-mail e uno te la manda, sicuramente non è buona diligenze non leggerla... specie se si dimostrasse che tu quell'email la usi tutti i giorni... (in quel caso si trattava di un dipendente statale).
In quel caso ovviamente nel fascicolo c'erano queste email senza risposta, con tante altre email con risposta (depositate quindi dall'Avv. di una parte)...
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se quello è il tuo indirizzo e-mail e uno te la manda, sicuramente non è buona diligenze non leggerla... specie se si dimostrasse che tu quell'email la leggi tutti i giorni... (in quel caso si trattava di un dipendente statale).
certamente il caso di un dipendente statale, con mail ricevuta su account lavorativo (quindi suppongo transitante per server dell'ente per cui lavora) è particolare, il punto è che se non hai la notifica di consegna che si può richiedere sulle mail tradizionali (che riporta le risposte del server, e quindi dimostra che la mail è stata consegnata al server alla tal ora del tal giorno, il quale la ha recapitata nel pc del dipendente alla tal'altra ora del tal'altro giorno) il dipendente potrebbe non averla ricevuta.

Il mio discorso comunque era giusto per dire che whatsapp e mail tradizionali hanno valore, ma a determinate condizioni, poi come al solito nei processi un giudice potrebbe tranquillamente ammettere o non ammettere la prova se sussiste il dubbio sulla sua validità, e sta agli avvocati eventualmente essere convincenti sulle proprie ragioni
 

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