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Agente Immobiliare
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Agenti pirati? Dite la vostra...
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Giuliano Olivati: puntare sulla formazione! | Italia | Fiaip Bergamo[/FONT]
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Caro Guglielmo,
col tuo editoriale scanzonato sugli "agenti immobiliari pirati del mattone" hai stanato i crucci di tutti noi mediatori professionali di beni immobili, e il nostro rovello, sintetizzabile in uno slogan: vogliamo essere professionisti e soffriamo per non essere riconosciuti come tali.
Professionisti al di là del nostro inquadramento giuridico, che non interessa ai clienti e i clienti quasi mai conoscono: nessuno di loro mi ha mai detto "zitto lei, che è solo un ausiliario del commercio", e più di un avvocato in mia presenza ha sostenuto che in base alle sentenze di Cassazione l'agente immobiliare è un operatore professionale e quindi io mi stavo sbagliando a dirgli che - per legge - siamo appunto ausiliari del commercio.
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Il problema non sta nel nome ma nella sostanza.

Per esempio Confindustria (dall'interno ho potuto verificare), che associa gli imprenditori e le loro imprese e non i professionisti, considera in realtà gli industriali come professionisti della produzione, ed ha uno standing tecnico e culturale di altissimo livello.

Questo è il nodo di tutti i problemi descritti nel tuo editoriale corsaro: la scarsa considerazione della nostra categoria, che troppo spesso patisce un handicap di credibilità professionale.
Ecco perché veniamo scavalcati non solo dal portinaio o dall'abusivo da cortile, ma anche dal commercialista, dal geometra e dall'architetto che fanno mediazione abusiva, dietro il paravento della consulenza professionale: perché il cliente li considera (evidentemente) più affidabili ed efficaci di noi. Ecco perché la Pubblica amministrazione non comprende che il modo più trasparente e vantaggioso per dismettere il patrimonio immobiliare pubblico (malamente gestito in perdita) sarebbe quello di passare attraverso gli agenti immobiliari, con costi ridotti ad una semplice provvigione da pagare ad affare fatto. Ecco perché le banche, con Basilea 3 e le "Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie" dell'Abi, non vogliono che siano gli agenti immobiliari a periziare i cespiti a garanzia dei mutui.

Qui noi agenti immobiliari possiamo rispondere in due modi: o dicendo che no, non è vero, il mondo non ci capisce ma noi siamo i migliori, i più professionali e deontologici bla bla bla; oppure facendo mea culpa e ammettendo che, in un passato non remoto, le vacche grasse hanno partorito "anche" agenti immobiliari scorretti, poco trasparenti e non molto professionali: e si sa che basta poco a screditare una categoria, pensiamo agli avvocati americani dipinti come avvoltoi che inseguono le ambulanze per proporre ai feriti di fare causa all'automobilista che li ha investiti e spartirsi i risarcimenti.

Da questa assunzione collettiva di responsabilità (chiaro che individualmente ognuno poi risponde per sé e solo per sé) nasce la consapevolezza dell'importanza della formazione permanente come elemento caratterizzante il professionista dell'intermediazione immobiliare, chiamato ad avere competenze a 360 gradi che spaziano dall'ambito giuridico al commerciale all'edilizio-urbanistico, ben descritte nel nuovo Standard europeo UNI EN 15733 "Servizi degli agenti immobiliari".

Sapete perché gli agenti immobiliari americani non hanno paura del fatto che la loro professione negli USA è liberalizzata?
Perché han fatto della formazione permanente la loro bandiera, ed esibiscono le certificazioni delle loro competenze professionali, nei vari ambiti di specializzazione immobiliare, rilasciate dalle associazioni di categoria in base a precisi corsi di studio ed esami (niente a che vedere con la certificazione Iso 9001 relativa ai processi aziendali, che in Italia per le agenzie immobiliari è stata un flop). La certificazione delle competenze professionali più famosa è CRS, Certified Residential Specialist, che è un must per tutti gli agenti immobiliari americani che operano nel mercato residenziale. Quindi in teoria tutti o quasi possono fare l'agente immobiliare, in pratica i consumatori non entrano nell'ufficio di chi non esibisca l'iscrizione ad un'associazione di categoria e i certificati di specializzazione nei vari ambiti del real estate, residenziale, commerciale, industriale ecc.

Che non sia questo il futuro anche delle associazioni di categoria italiane, se prendesse piede l'annunciata e paventata (e sin qui evitata) liberalizzazione della professione di agente immobiliare?
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[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Giuliano Olivati, Presidente provinciale Fiaip Bergamo[/FONT]
 

studiopci

Membro Storico
Mi salteranno al collo e mi dilanieranno , ma è la prima volta che sento dire qualcosa di sensato e condivisibile da un Presidente FIAIP. Fabrizio:applauso::applauso::applauso:
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Non mi pareva vi interessasse l'idea di una autoregolamentazione sulla base della uni 15733... mi fate vederedove lo avete scritto? Mi è sfuggito e chiedo venia, perché ogni volta che ne parlo qua mi pare di parlare del pendolo di foucault alla Gelmini...
 

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