Salve a tutti. Un'altro quesito: su un lotto di mq, 2160 (composto da due part. una di mq. 980 e l'altra di mq. 1180.La part. più piccola ricadente interamente in zona c2 residenziale (villette) mentre l'altra per di più in zona B. L'indice del tempo (1973) era di mc. 1,5. Il comune su tutta l'area impegnata (le due particelle fuse per ottenere la massima capacità volumetrica), assente mq. 1300 di superficie edificabile che moltiplicato per 1,5 mc. esprimeva una capacità di mc. 1950. Questo calcolo è sul progetto del tempo. Il costruttore, invece realizza una volumetria superiore edificando abusivamente ulteriori mc.759,69 per un totale di mc.2719,69. Successivamente per l'abuso (sotto lo stesso indice) presentò istanza di sanatoria.
1^ domanda: Quanta superficie doveva essere assentita complessivamente tenedo conto del maggiore sviluppo abusivamente realizzato?
Secondo: Nel 2000, il costruttore presenta un frazionamento al catasto all'urbano, all'insaputa di tutti i proprietari degli appartamenti (e senza che ci sia traccia al catasto (il fascicolo relativo è vuoto la documentazione sparita quindi non si sa come ha fatto) la particella acquisisce un suo identificativo ex novo e il terreno residuo inedificato viene indicato quale subalterno (area urbana)in mq.1246.
Nellla seconda metà del 2008, lo strumento urbanistico cambia e la zona diventa B con indice di mc.3. Dopo un paio di mesi il subalterno suddetto viene venduto ad altro costruttore, il quale ottiene, non con poche peripezie, alla fine del 2010 una concessione edilizia.
2^ domanda: è corretto che sia stato possibile attribuire al subalterno questa superficie, tenuto conto della volumetria preesistente compresa quella abusivamente edificata? Non si dovrebbe sottrarre dal computo la superficie già impegnata derivandone per convesso che la superficie del subalterno in parola risulterebbe di gran lunga inferiore a quello frazionato? e la risultante della cubatura residuale oggi assentibile non dovrebbe essere equamente distribuita quota parte per tutti i subalterni?
Grazie per le risposte. Saluti
1^ domanda: Quanta superficie doveva essere assentita complessivamente tenedo conto del maggiore sviluppo abusivamente realizzato?
Secondo: Nel 2000, il costruttore presenta un frazionamento al catasto all'urbano, all'insaputa di tutti i proprietari degli appartamenti (e senza che ci sia traccia al catasto (il fascicolo relativo è vuoto la documentazione sparita quindi non si sa come ha fatto) la particella acquisisce un suo identificativo ex novo e il terreno residuo inedificato viene indicato quale subalterno (area urbana)in mq.1246.
Nellla seconda metà del 2008, lo strumento urbanistico cambia e la zona diventa B con indice di mc.3. Dopo un paio di mesi il subalterno suddetto viene venduto ad altro costruttore, il quale ottiene, non con poche peripezie, alla fine del 2010 una concessione edilizia.
2^ domanda: è corretto che sia stato possibile attribuire al subalterno questa superficie, tenuto conto della volumetria preesistente compresa quella abusivamente edificata? Non si dovrebbe sottrarre dal computo la superficie già impegnata derivandone per convesso che la superficie del subalterno in parola risulterebbe di gran lunga inferiore a quello frazionato? e la risultante della cubatura residuale oggi assentibile non dovrebbe essere equamente distribuita quota parte per tutti i subalterni?
Grazie per le risposte. Saluti