Però da quel che so se c'è un contratto regolarmente registrato il Comune non può chiedere Tari al proprietario
Non è vero. Se il contratto è di breve durata il soggetto d'imposta è il proprietario.
La legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013,
commi da 641 a 668) disciplina l'applicazione della
tassa sui rifiuti - TARI e ne individua il presupposto, i soggetti tenuti al pagamento, le riduzioni e le esclusioni,
riprendendo, in larga parte, quanto
previsto dalla normativa vigente in materia di TARES (che viene contestualmente abrogata). La
TARI è - ai sensi dei precedente comma 432 –
una articolazione, insieme alla TASI, della
componente servizi della nuova
Imposta unica comunale - IUC.
Il presupposto della TARI, i soggetti tenuti al pagamento e la base imponibile
Il
presupposto della TARI è
il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Vengono invece
escluse dalla TARI – in analogia a quanto già previsto per la Tares - le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.
Quanto al
soggetto tenuto al pagamento, la TARI è dovuta da
chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti,
suscettibili di produrre rifiuti urbani e che in caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti
in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria.
E'
escluso dal pagamento della TARI il
detentore per meno di sei mesi nel corso dello stesso anno solare; in tal caso la TARI è dovuta soltanto dal possessore.