Gli articoli 1537 e 1538 del cc definiscono la vendita a misura e a corpo ed in entrambi è prevista la riduzione o l'aumento del prezzo da corrispondere se la misura è fallace oltre il 5%.
Nel caso presentato si potrebbe desumere che l'acquirente debba versare proporzionalmente più di quanto stabilito (o avvalersi della facoltà di recesso).
Tuttavia la possibilità di recupero, così citata, mi fa pensare che non ci sia una maggiore superfice fisica disponibile ma solo la possibilità di poter creare un qualcosa (con relativi oneri e disturbi) o la possibilità di appropriarsi di questo sottotetto a discapito della condominialità (casi già visti più volte, con buona pace di tutti).
Come accennato da
@marcanto sarebbe utile sapere se il sottotetto è di proprietà esclusiva o se è ad uso esclusivo o se di proprietà condominiale.
Probabilmente l'accesso non avviene dall'interno dell'abitazione (non sarebbe impossibile, ma quantomeno lo troverei strano, che il venditore non si fosse accorto di una botola a soffitto o di una scala esistenti nell'appartamento).
Propongo un paio di scenari:
- Se il vano risultasse di proprietà esclusiva si potrebbe computarne la consistenza in
mq commerciali e valutare l'eventuale aumento di prezzo (od il recesso).
- Se risultasse condominiale, a mio avviso nulla sarebbe dovuto, rientrando in quanto previsto dal 1117 del cc (parti comuni) solitamente già citate in proposta/preliminare.
In questo secondo caso farei ricadere anche eventuali diritti d'uso esclusivo (sia perpetui che non).
Il post m'incuriosisce e solletica. Gradirei quindi che
@dorabaltea aggiungesse un po' d'informazioni, permettendoci di analizzare al meglio il caso.