Buongiorno, volevo presentare il mio caso per vedere cosa c'è che non comprendo.
Ho locato anni fa, tramite agenzia, un immobile ad uso abitazione ad una giovane coppia.
Il canone di affitto che è stato concordato era agevolato secondo il Comune dove l'immobile si trova.
Il mio modo di intendere l'agevolazione è: canone più basso di quello di mercato (vantaggio per il locatario) ed agevolazioni fiscali (vantaggio per il locatore).
Ricevo dopo diversi anni un accertamento fiscale del Comune di Lugo, con richiesta di pagare determinati ammontari, più sanzioni e penali, in quanto il locatario non ha preso la residenza se non dopo diversi anni nell' immobile locato.
Il locatario aveva però domicilio, in senso giuridico, in quell' immobile; solo, dice, si è scordato di cambiare la residenza.
Ritengo che l'obbligo di variare la residenza sia in capo al locatario; mi viene detto, però, che in quanto locatore avrei avuto io l'obbligo di accertarmi che l'avesse fatto. Dunque: non ho diritto all' agevolazione e devo pagare.
Trovo la cosa difficile da comprendere. Il concetto di residenza è continuativo, dunque avrei dovuto accertarmi continuativamente che il mio inquilino fosse residente presso l'immobile locato. La cosa sembra complicata.
Da un punto di vista sostanziale: l'agevolazione esiste perché, evidentemente, si riconosce merito al fatto di poter mettere a disposizione abitazione a canoni ragionevoli per chi non può pagare troppo. Ma se, dopo, succede come è successo a me, viene da pensare che forse varrebbe la pena non cercare agevolazioni (e non offrirne a chi cerca casa...). Quindi vanificare di fatto la ragione stessa per cui le agevolazioni hanno merito.
Personalmente, io credo che sia il concetto di domicilio che deve prevalere, e non è un concetto estraneo alla giurisprudenza, per il poco che ne so io.
Ho locato anni fa, tramite agenzia, un immobile ad uso abitazione ad una giovane coppia.
Il canone di affitto che è stato concordato era agevolato secondo il Comune dove l'immobile si trova.
Il mio modo di intendere l'agevolazione è: canone più basso di quello di mercato (vantaggio per il locatario) ed agevolazioni fiscali (vantaggio per il locatore).
Ricevo dopo diversi anni un accertamento fiscale del Comune di Lugo, con richiesta di pagare determinati ammontari, più sanzioni e penali, in quanto il locatario non ha preso la residenza se non dopo diversi anni nell' immobile locato.
Il locatario aveva però domicilio, in senso giuridico, in quell' immobile; solo, dice, si è scordato di cambiare la residenza.
Ritengo che l'obbligo di variare la residenza sia in capo al locatario; mi viene detto, però, che in quanto locatore avrei avuto io l'obbligo di accertarmi che l'avesse fatto. Dunque: non ho diritto all' agevolazione e devo pagare.
Trovo la cosa difficile da comprendere. Il concetto di residenza è continuativo, dunque avrei dovuto accertarmi continuativamente che il mio inquilino fosse residente presso l'immobile locato. La cosa sembra complicata.
Da un punto di vista sostanziale: l'agevolazione esiste perché, evidentemente, si riconosce merito al fatto di poter mettere a disposizione abitazione a canoni ragionevoli per chi non può pagare troppo. Ma se, dopo, succede come è successo a me, viene da pensare che forse varrebbe la pena non cercare agevolazioni (e non offrirne a chi cerca casa...). Quindi vanificare di fatto la ragione stessa per cui le agevolazioni hanno merito.
Personalmente, io credo che sia il concetto di domicilio che deve prevalere, e non è un concetto estraneo alla giurisprudenza, per il poco che ne so io.