Ho una situzione che mi piacerebbe capire,firmai nel 2011 contratto 3+2 insoldio con altri 3 inquilini. Ovviamente ognuno con la prorpia stanza, anche se il contratto recita che si affitta l'unità immobiliare.la casa ha 4 stanze cucina bagno e salotto adiacente la mia camera, ci devo passare per andare in camera.
da dicembre con una scittura privata registrata, il canone è stato ridotto a 750 euro poichè è andato via un inquilino.
quindi siamo 3 conduttori ad avere il possesso dell'immobile,il proprietario ha chiuso l'altra stanza.
abbiamo redatto, all'epoca del primo contratto, una scrittura privata in cui si specifica che pur essendo il contratto in solido ogni inquilino è responsabile di una quota ben precisa, anche se non vengono specificate le stanze. Il proprietario sulel ricevute di pagamento scrive:" quota affitto stanza con uso bagno e cucina"
Ora entra spesso in casa, suona e se non risponde nessuno entra lo stesso dicendo che deve fittare la 4 stanza con un contratto a parte.Al di là della questione se sia violazione di domicilio o meno, nel caso in cui facesse come penso di aver capito un transitorio "per studenti credo", la cosa sarebbe legale?
Chiedo questo poichè una visitatrice, vedendo il mio computer in salotto ha già avuto da ridire sul fatto che dovrei tenerlo in camera, dove la connessione non mi prende, e aggiungo ch, lavorando di notte, è fondamentale che in ore diurne la zona salotto sia silenziosa,altrimenti non riposo. se si facesse il contratto la nuova occupante avrebbe gli stessi diritti di chi ha il 3+2 ? o avrebbe solo accesso alla sua camera con uso di bagno e cucina?
Credetemi, dal mio punto di vista la situazione mi pare un po' al limite, poichè pur essendo vero che i 750 euro vengono divisi in maniera non perfettemente uguale, il nostro contratto dovrebbe darci l'intera disponibilità dell'immobile, nel 3+2 c'è scritto che con 1040, successivamente ridotti a 750 si affitta l'unità immobiliare. Ora non la stanza vuota non la usiamo e non vi entriamo, ma tecnicamente sarebbe lecito?
Inlotre vorrei sapere, l'atto di riduzione del canone, determina la novazione del contratto o i termini originali rimangono immutati? chiedo questo per sapere quando scata l'aumento istat(se a un anno dal contratto originale o a u anno dalla sua modifica)
Cosa più importante, io penso che per introdurre una persona in casa in una situazione siffatta e pretendere dei pagamenti, si debba necessariamente stipulare un nuovo contratto, e dato che il proprietario non paga la cedolare, chi paga le nuove imposte sulla registrazione?
Inoltre, se uno dei conduttori non firmasse il nuovo contratto la nuova persona sarebbe tenuta a d andarsene e passibile di denunzia? grazie ancora
Grazie a chi mi fornisce dei chiarimenti
da dicembre con una scittura privata registrata, il canone è stato ridotto a 750 euro poichè è andato via un inquilino.
quindi siamo 3 conduttori ad avere il possesso dell'immobile,il proprietario ha chiuso l'altra stanza.
abbiamo redatto, all'epoca del primo contratto, una scrittura privata in cui si specifica che pur essendo il contratto in solido ogni inquilino è responsabile di una quota ben precisa, anche se non vengono specificate le stanze. Il proprietario sulel ricevute di pagamento scrive:" quota affitto stanza con uso bagno e cucina"
Ora entra spesso in casa, suona e se non risponde nessuno entra lo stesso dicendo che deve fittare la 4 stanza con un contratto a parte.Al di là della questione se sia violazione di domicilio o meno, nel caso in cui facesse come penso di aver capito un transitorio "per studenti credo", la cosa sarebbe legale?
Chiedo questo poichè una visitatrice, vedendo il mio computer in salotto ha già avuto da ridire sul fatto che dovrei tenerlo in camera, dove la connessione non mi prende, e aggiungo ch, lavorando di notte, è fondamentale che in ore diurne la zona salotto sia silenziosa,altrimenti non riposo. se si facesse il contratto la nuova occupante avrebbe gli stessi diritti di chi ha il 3+2 ? o avrebbe solo accesso alla sua camera con uso di bagno e cucina?
Credetemi, dal mio punto di vista la situazione mi pare un po' al limite, poichè pur essendo vero che i 750 euro vengono divisi in maniera non perfettemente uguale, il nostro contratto dovrebbe darci l'intera disponibilità dell'immobile, nel 3+2 c'è scritto che con 1040, successivamente ridotti a 750 si affitta l'unità immobiliare. Ora non la stanza vuota non la usiamo e non vi entriamo, ma tecnicamente sarebbe lecito?
Inlotre vorrei sapere, l'atto di riduzione del canone, determina la novazione del contratto o i termini originali rimangono immutati? chiedo questo per sapere quando scata l'aumento istat(se a un anno dal contratto originale o a u anno dalla sua modifica)
Cosa più importante, io penso che per introdurre una persona in casa in una situazione siffatta e pretendere dei pagamenti, si debba necessariamente stipulare un nuovo contratto, e dato che il proprietario non paga la cedolare, chi paga le nuove imposte sulla registrazione?
Inoltre, se uno dei conduttori non firmasse il nuovo contratto la nuova persona sarebbe tenuta a d andarsene e passibile di denunzia? grazie ancora
Grazie a chi mi fornisce dei chiarimenti