[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Vi allego un editoriale di Pelliccioli che, come al solito, condivido pienamente...
Silvana
Capita a tutti di avere un amico scemo[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]di Guglielmo Pelliccioli | Italia | Pelliccioli Guglielmo[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Io sono fortunato: ne ho più di uno.
In diversi ambiti: giornalismo, real estate, società civile, mondo politico, università. Non so quanto la cosa sia incidentale ma tant’è: questa è la realtà!
Avere amici scemi è impegnativo perchè devi immedesimarti nei loro ragionamenti e sforzarti di comprenderli.
Già, ma chi è lo "scemo" per definizione? Secondo il vocabolario è una persona molto sciocca, priva di intelligenza oppure mancante, priva di qualche cosa, insomma non completa.
Evidentemente i miei amici scemi soffrono di questo secondo tipo di carenza essendo tutt’altro che sciocchi e assolutamente intelligenti.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Semplicemente la loro grave mancanza è quella di rifiutare di omologarsi al pensiero degli altri, di assumere comportamenti autonomi fuori dagli schemi convenzionali, di guardare i fatti e gli avvenimenti con una visione critica e di non schierarsi per mera convenienza prescindendo dai loro valori etici.
A dire il vero, ascoltandoli bene, mi assale il sospetto che i veri scemi non siano loro.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sarebbero scemi, secondo questo schema, coloro che nel giornalismo scrivono ciò che ritengono giusto e non ciò che gli viene imposto da una linea editoriale politicizzata o, peggio, da un misero tornaconto personale; sarebbero scemi tutti quegli operatori, imprenditori, manager che non guardano esclusivamente al proprio tornaconto personale immediato ma al bene della società o dell’impresa che gestiscono; sarebbero scemi quei parlamentari che non votano tutto ciò che gli viene imposto senza il minimo scrupolo di coscienza; sarebbero scemi quei sindacalisti che hanno più a cuore il mantenimento del posto di lavoro dei loro colleghi piuttosto che la visione ideologica del movimento; sarebbero scemi quei professori che studiano per imparare sempre di più e insegnare sempre meglio; sarebbero scemi quegli amministratori locali che esercitano il loro potere con spirito di servizio e rettitudine rispettando il principio del bene comune pubblico.
Come avrete intuito di scemi di questo tipo ce ne sono in giro ancora parecchi: nelle banche, negli uffici pubblici, sull’altare a dire messa, dentro le amministrazioni statali e locali, nelle case di cura, persino nei negozi e nelle botteghe artigiane.
Sicuramente tra quanti corrispondono a questi criteri vi sono anche coloro che leggono questo giornale e che, senza offesa, annovero di diritto come appartenenti alla categoria. Se permettete,ultimo ma non in coda, mi ci metto anch’io nell’elenco degli scemi.
Del resto è un movimento, questo degli scemi, che va ingrossandosi ogni volta che dall’alto (non importa quanto alto sia) qualcuno cerca di imporre delle regole arbitrarie o da prova di non meritare la posizione di privilegio che occupa.
Ad ogni scemo corrispondono in genere folte schiere di anti-scemi che si arruolano disinvoltamente nel partito dei vincitori (addirittura vanno in soccorso di questi ultimi), aderiscono entusiasti al sistema più forte, fanno la fila per entrare nella struttura più vicina al potente di turno o che promette di assecondare tutte le istanze, qualunque esse siano.
Ripetiamo, capita a tutti di avere un amico scemo. Perchè gli altri pensano che sia scemo. O perchè vogliono farlo passare per scemo. Di simili esempi ne sono piene la storia, la letteratura, l’economia. Da Galilei a Garibaldi, da Meucci a Solgenitsin. Se leggete la storia di Steve Jobs di scemi era pieno persino il centro di ricerche della Xerox che aveva ideato il mouse, poi adottato dalla Apple, per comunicare con il computer. Proprio questi ingegneri 'scemi' vennero tacciati dai loro capi di avere fatto una scoperta inutile e senza prospettive! Scemo era Arlecchino e se non mi prendete per blasfemo scemi erano quasi tutti i profeti compreso l’ultimo, quello che misero in croce, accusato di raccontare fandonie. La corona di spine postagli in capo con la scritta INRI ne è lo sberleffo più evidente.
Nell’elogio dello scemo, mi perdonerete, se penso anche a molti amici della comunità immobiliare.
A gente che dopo aver guadagnato parecchi soldi, arrivati i tempi di magra, li ha reinvestiti tutti in azienda, aggiungendocene oltretutto degli altri, per tirare avanti; a gente che aspetta paziente anni e anni prima che gli iter concessori dei loro progetti si definiscano accumulando perdite di tempo, di denaro e di opportunità; a gente che ha investito migliaia e migliaia di euro convinta che ci fosse una legge con delle regole immutabili che, invece, sono state bellamente cambiate; a gente che va in banca per ottenere un finanziamento e si sente chiedere la "stecca"; a gente che aspetta anni prima di incassare i soldi delle fatture emesse da chi invece dovrebbe dare il buon esempio, cioè lo Stato.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanti scemi amici miei! Quanti scemi che sfangano i loro problemi in silenzio o bofonchiando sapendo che tanto nessuno li ascolta; quanti scemi che vedono avanzare il concorrente che elude le tasse o assume mano d’opera in nero senza tutele; quanti scemi che, per colpa di pochi, pagano un prezzo altissimo di immagine e credibilità; quanti scemi, infine, che nonostante tutto non demordono e sanno che, passare per scemi, è meglio che esserlo veramente.[/FONT]
Silvana
Capita a tutti di avere un amico scemo[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]di Guglielmo Pelliccioli | Italia | Pelliccioli Guglielmo[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Io sono fortunato: ne ho più di uno.
In diversi ambiti: giornalismo, real estate, società civile, mondo politico, università. Non so quanto la cosa sia incidentale ma tant’è: questa è la realtà!
Avere amici scemi è impegnativo perchè devi immedesimarti nei loro ragionamenti e sforzarti di comprenderli.
Già, ma chi è lo "scemo" per definizione? Secondo il vocabolario è una persona molto sciocca, priva di intelligenza oppure mancante, priva di qualche cosa, insomma non completa.
Evidentemente i miei amici scemi soffrono di questo secondo tipo di carenza essendo tutt’altro che sciocchi e assolutamente intelligenti.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Semplicemente la loro grave mancanza è quella di rifiutare di omologarsi al pensiero degli altri, di assumere comportamenti autonomi fuori dagli schemi convenzionali, di guardare i fatti e gli avvenimenti con una visione critica e di non schierarsi per mera convenienza prescindendo dai loro valori etici.
A dire il vero, ascoltandoli bene, mi assale il sospetto che i veri scemi non siano loro.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Sarebbero scemi, secondo questo schema, coloro che nel giornalismo scrivono ciò che ritengono giusto e non ciò che gli viene imposto da una linea editoriale politicizzata o, peggio, da un misero tornaconto personale; sarebbero scemi tutti quegli operatori, imprenditori, manager che non guardano esclusivamente al proprio tornaconto personale immediato ma al bene della società o dell’impresa che gestiscono; sarebbero scemi quei parlamentari che non votano tutto ciò che gli viene imposto senza il minimo scrupolo di coscienza; sarebbero scemi quei sindacalisti che hanno più a cuore il mantenimento del posto di lavoro dei loro colleghi piuttosto che la visione ideologica del movimento; sarebbero scemi quei professori che studiano per imparare sempre di più e insegnare sempre meglio; sarebbero scemi quegli amministratori locali che esercitano il loro potere con spirito di servizio e rettitudine rispettando il principio del bene comune pubblico.
Come avrete intuito di scemi di questo tipo ce ne sono in giro ancora parecchi: nelle banche, negli uffici pubblici, sull’altare a dire messa, dentro le amministrazioni statali e locali, nelle case di cura, persino nei negozi e nelle botteghe artigiane.
Sicuramente tra quanti corrispondono a questi criteri vi sono anche coloro che leggono questo giornale e che, senza offesa, annovero di diritto come appartenenti alla categoria. Se permettete,ultimo ma non in coda, mi ci metto anch’io nell’elenco degli scemi.
Del resto è un movimento, questo degli scemi, che va ingrossandosi ogni volta che dall’alto (non importa quanto alto sia) qualcuno cerca di imporre delle regole arbitrarie o da prova di non meritare la posizione di privilegio che occupa.
Ad ogni scemo corrispondono in genere folte schiere di anti-scemi che si arruolano disinvoltamente nel partito dei vincitori (addirittura vanno in soccorso di questi ultimi), aderiscono entusiasti al sistema più forte, fanno la fila per entrare nella struttura più vicina al potente di turno o che promette di assecondare tutte le istanze, qualunque esse siano.
Ripetiamo, capita a tutti di avere un amico scemo. Perchè gli altri pensano che sia scemo. O perchè vogliono farlo passare per scemo. Di simili esempi ne sono piene la storia, la letteratura, l’economia. Da Galilei a Garibaldi, da Meucci a Solgenitsin. Se leggete la storia di Steve Jobs di scemi era pieno persino il centro di ricerche della Xerox che aveva ideato il mouse, poi adottato dalla Apple, per comunicare con il computer. Proprio questi ingegneri 'scemi' vennero tacciati dai loro capi di avere fatto una scoperta inutile e senza prospettive! Scemo era Arlecchino e se non mi prendete per blasfemo scemi erano quasi tutti i profeti compreso l’ultimo, quello che misero in croce, accusato di raccontare fandonie. La corona di spine postagli in capo con la scritta INRI ne è lo sberleffo più evidente.
Nell’elogio dello scemo, mi perdonerete, se penso anche a molti amici della comunità immobiliare.
A gente che dopo aver guadagnato parecchi soldi, arrivati i tempi di magra, li ha reinvestiti tutti in azienda, aggiungendocene oltretutto degli altri, per tirare avanti; a gente che aspetta paziente anni e anni prima che gli iter concessori dei loro progetti si definiscano accumulando perdite di tempo, di denaro e di opportunità; a gente che ha investito migliaia e migliaia di euro convinta che ci fosse una legge con delle regole immutabili che, invece, sono state bellamente cambiate; a gente che va in banca per ottenere un finanziamento e si sente chiedere la "stecca"; a gente che aspetta anni prima di incassare i soldi delle fatture emesse da chi invece dovrebbe dare il buon esempio, cioè lo Stato.[/FONT]
[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]Quanti scemi amici miei! Quanti scemi che sfangano i loro problemi in silenzio o bofonchiando sapendo che tanto nessuno li ascolta; quanti scemi che vedono avanzare il concorrente che elude le tasse o assume mano d’opera in nero senza tutele; quanti scemi che, per colpa di pochi, pagano un prezzo altissimo di immagine e credibilità; quanti scemi, infine, che nonostante tutto non demordono e sanno che, passare per scemi, è meglio che esserlo veramente.[/FONT]