Rudyaventador

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Professionista
se vero è che parte della casa sia costruita su terreno altrui , occorre separare la sanabilita edilizia da diritto del terzo.

Il fatto che sia sanabile un abuso , nulla centra con la circostanza che sia stata edificata la casa sconfinando .

Quindi prima di risolvere la situazione della proprieta non conviene sanare .

Dal punto di vista della proprieta occorre operare l accessione invertita , che dovra dichiararla il Giudice , il terzo proprietario di tale parte entro tre mesi puo proporre opposizione per vedersi riconosciuto il doppio del valore ed eventuale risarcimento del danno .
Altresi andra chiamato in causa il dante causa di tuo padre in quanto esso risponde per la garanzia di evizione , il cui termine di prescrizione decennale decorre non dal contratto di vendita ma bensi dal momento in cui del diritto del terzo sul bene viene accertato.

Tale circostanza andra pesare sulla procedura esecutiva , pertanto sara un asta non buona e quindi deserta ; unico rimedio è il GE dovra prima sistemare la proprieta . A tal fine occorre che tu abbia necessariamente l assistenza di un avvocato , ed a prescindere non conviene essere contumaci in una esecuzione.

Non ti rimane che rivolgerti ad un avvocato , e successivamente , accertata esattamente la situazione, ad un agente immobiliare che sappia gestire le vendite a stralcio.

Per le spese legali , puoi rientrare, vista l assenza di redditi al regime assistenziale del gratuito patrocinio.
 

specialist

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Privato Cittadino
Il problema continua invece..... nel caso in cui la cifra offerta all'asta non vada a coprire l'intero debito, il nostro amico EMRI rimane debitore della banca fino a estinzione totale del debito. Va venduta prima che vada all'asta.
E anche se fosse così, dal momento che è disoccupato, invalido e magari anche senza casa di proprietà, che cos'altro gli possono pignorare? Le stampelle? La sedia a rotelle? Un quinto della pensione di invalidità?
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
c'è qualcosa che non mi torna.
quando si stipula un mutuo, di solito c'è una polizza accessoria (la famigerata temporanea caso morte) che serve proprio ad estinguere il finanziamento; in questo modo la banca non deve rincorrere gli eredi per riavere indietro i suoi quattrini.
Possibile che non sia stata stipulata? nel contratto di mutuo dovrebbe essere citata....
 

n3m3six78

Membro Assiduo
Privato Cittadino
c'è qualcosa che non mi torna.
quando si stipula un mutuo, di solito c'è una polizza accessoria (la famigerata temporanea caso morte) che serve proprio ad estinguere il finanziamento; in questo modo la banca non deve rincorrere gli eredi per riavere indietro i suoi quattrini.
Possibile che non sia stata stipulata? nel contratto di mutuo dovrebbe essere citata....
è accessoria e costa. non la fa quasi nessuno. piuttosto avrebbe potuto rinegoziare il mutuo o chiedere la sospensione temporaneamente prima di non pagare piu' le rate . tutto questo prima che la banca pignorasse l'immobile. adesso che sono scappati i buoi , dopo 2 anni , si cerca un cavillo per scaricare le responsabilità alla banca
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
è accessoria e costa. non la fa quasi nessuno. piuttosto avrebbe potuto rinegoziare il mutuo o chiedere la sospensione temporaneamente prima di non pagare piu' le rate . tutto questo prima che la banca pignorasse l'immobile. adesso che sono scappati i buoi , dopo 2 anni , si cerca un cavillo per scaricare le responsabilità alla banca

guarda che non è una scelta che spetta al mutuatario; è una condizione che viene imposta dalla banca, specialmente se chi richiede il finanziamento ha una certa età (o ce l'avrà a fine finanziamento) o se non c'è un secondo cointestatario.
a quanto si legge, qui sussistevano entrambe le condizioni. va beh che a inizio 2000 i mutui venivano dati come caramelle, però a tutto c'è un limite.

c'è ancora un aspetto poco chiaro.
alla morte del mutuatario la banca ha - per forza - dovuto procedere a reiscrivere ipoteca; questo nel 2007, quando, data la situazione, si spaccava il capello in 4.
manco in quel caso nessuno si è accorto di nulla?
 

CheCasa!

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Agente Immobiliare
buongiorno a tutti, avrei bisogno del vostro parere/aiuto, sonoin una situazione al quanto particolare e tragica. mio padre nel 2002 ha acquistato una casa del 1967. da circa 7 anni mio padre è deceduto e
sono diventato proprietario tramite l'eredità.
tale immobile lo vorrei vendere da circa 4 anni, ma mi dicono che non posso perchè dalle carte (planimetrie ecc) risulti un pezzo sul terreno del vicino, quindi parlano di abuso, questo abuso risulta dal 1967, quindi mio padre quando acquistò la casa fu TRUFFATO, per sistemare le carte e vendere, il comune e vari tecnici mi chiedono molti soldi (che non ho), per non parlare del mutuo in essere che c'è sull'immobile e che da circa 2 anni ho smesso di pagare perchè purtroppo disoccupato e invalido.
Ora la situzione è: la banca mi ha notificato il pignoramento dell'immobile per 14000 euro di mutuo arretrati su 100000 di debito. possibile che la banca nel 2002 quando concedette il mutuo a mio padre non controllò la situazione dell'immobile? la banca non dovrebbe cmq avere un po di coolpa? potrei impugnare la situazione contro la banca che ora mi vuole pignorare l'immobile dicendo che lei all'epoca non ha controllato e quindi complice con i vecchi proprietari? la banca può mettere all'asta una casa con abuso? io vorrei riuscire a vendere l'immobile proprio per riuscire a chiudere il debito. scusate, ma sicuramente mi sarò espresso malissimo e spiegato malissimo perchè pure per me scrivere questa situazione è molto complicato. sperò di aver dato una idea della situazione. scusate per il titolo ma non sapevo come scriverlo.

Ciao @emri ,
non riesco a capire perchè si parli di sanatoria per uno sconfinamento.
Può essere che la casa sia legittimata dal punto di vista urbanistico e che lo sconfinamento riguardi solo un diritto di terzi.
Generalmente, quando si accatasta un immobile su terreno altrui viene inserita una riserva di primo grado in catasto.
Se l'atto di trasferimento non la contiene, si considera atto "astrattamente valido" con la conseguenza che i termini per l'usucapione della porzione costruita su terreno altrui, salvo che non sia stato aperto per tempo un contenzioso, sarebbero ridotti a 10 anni.

Non ci sono i tempi tecnici per arrivare ad una sentenza di usucapione ma hai la possibilità eventualmente di aprire la causa e di volturarla al futuro acquirente.

Secondo me, esiste la possibilità per riuscire a vendere, basta trovare un agente immobiliare capace ed un tecnico dotato di senso pratico... occorrerà parlare con l'istituto di credito ma meglio sarebbe se riuscisse ad occuparsene il professionista da te incaricato.


Non abbatterti ed in bocca al lupo.
 

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