Certo che se oltre ad essere
ausiliari del commercio ci comportiamo anche da
commercianti invece che da affidabili professionisti, non faremo che peggiorare la già pessima immagine che abbiamo per i consumatori.
A me sembra che la campagna Re/Max ponga due problemi non da poco:
Logica del prezzo in sostituzione di quella dell'
abilità ormai in completo disuso
Strategia di comunicazione con un problema di
non ritorno a carico di tutti gli operatori del settore.
Infatti se spingiamo l'idea che il
problema sia il prezzo della mediazione al posto di un più probabile
problema di mercato immobiliare e finanziario il consumatore sarà ancora più spiazzato di prima.
Se a farlo è un
brand riconosciuto e riconoscibile come quello
americano e quindi
letto come moderano ed efficiente, è ancora peggio.
C'è da augurarsi che:
- Questa campagna Re/Max venga avvertita dai consumatori come un flop totale, un inciampo da parte di una categoria allo sbando e impoverita dalla crisi.
- Nessuno degli altri brand industrializzati si faccia venire la voglia di seguire la strada del saldo magari solo che per far bella figura. Associazioni in testa.
- La prossima campagna Re/Max e di tutti coloro che comunicano qualcosa di questi tempi, sia impostata sulla qualità, e sui processi di mediazione veri e non farloccati.