Buongiorno a tutti,
Mi chiamo Caterina e ormai da quasi un anno si sta protraendo una situazione a dir poco imbarazzante.
proprio un anno fa io e il mio compagno abbiamo fatto una proposta per un immobile, il cui rogito è slittato a dicembre per via di alcuni piccoli lavori e sanatorie necessarie (sistema fognario e sanatoria su un bagno accatastato come ripostiglio). E fin qui, tutto bene.
A dicembre, a pochi giorni dalla scadenza del preliminare, ci contattano dicendoci che c'erano dei ritardi e che avremmo dovuto spostare a metà gennaio (il preliminare aveva comunque un margine di 6 mesi dopo la scadenza). Nel frattempo, abitando noi in affitto, abbiamo deciso di chiudere il contratto d'affitto a dicembre per aspettare il rogito, appoggiandoci a casa dei miei suoceri per quelle che dovevano essere due settimane.
nel corso di queste due settimane viene fuori che serve un'altra sanatoria, perché il vecchio geometra dei vecchi venditori (per intenderci, di chi aveva venduto ai nostri venditori) aveva sbagliato le misure in una sanatoria presentata nel 2015, quindi l'immobile aveva bisogno di una sanatoria della sanatoria. Per evitare di andare per avvocati, i due geometri (del vecchio proprietario e dell'attuale) cercando di mettersi d'accordo per far presentare le sanatorie e correzioni al geometra in errore, che ritarda in maniera clamorosa anche per portare un foglio in comune. I tempi continuano a dilatarsi, finché a fine febbraio, a una nuova riunione, ci viene detto che non solo ancora non è stata presentata la sanatoria, ma è venuto fuori un fatto ancora più grave: manca il collaudo statico. In pratica l'attuale proprietario aveva comprato una casa non sanata e senza collaudo statico senza saperne un tubo.
Adesso siamo a maggio, lasciamo perdere che tra due settimane scadrà la predelibera della banca, ma soprattutto a quello che so ancora non è stata presentata la documentazione al genio civile. La motivazione di questo ritardo ci viene costantemente giustificata con "Siamo costretti a dipendere dal nostro dante causa e dal suo tecnico Geom.XXX (geometra del vecchio proprietario" per le tempistiche, e che tutte queste sviste, essendo inadempienze dei vecchi proprietari e relativi geometra/ingegnere, non possono essere imputate agli attuali proprietari.
Ora, io mi chiedo: se la situazione di partenza non dipendeva da loro, possibile che non abbiamo responsabilità sulle scelte che hanno portato a questi ritardi? Il preliminare è scaduto, certo, ma mi chiedo se non sia possibile chiedere dei danni per un ritardo clamoroso nel rivelare fin dall'inizio le problematiche legate all'immobile (sul piano umano posso capire la svista di non guardare a fondo un immobile teoricamente sanato nel 2015, ma sul piano professionale non conta niente). Noi vogliamo quella casa, ma abbiamo subito dei danni e non intendiamo far sì che la cosa passi come se niente fosse. Cosa possiamo fare?
Grazie mille
Mi chiamo Caterina e ormai da quasi un anno si sta protraendo una situazione a dir poco imbarazzante.
proprio un anno fa io e il mio compagno abbiamo fatto una proposta per un immobile, il cui rogito è slittato a dicembre per via di alcuni piccoli lavori e sanatorie necessarie (sistema fognario e sanatoria su un bagno accatastato come ripostiglio). E fin qui, tutto bene.
A dicembre, a pochi giorni dalla scadenza del preliminare, ci contattano dicendoci che c'erano dei ritardi e che avremmo dovuto spostare a metà gennaio (il preliminare aveva comunque un margine di 6 mesi dopo la scadenza). Nel frattempo, abitando noi in affitto, abbiamo deciso di chiudere il contratto d'affitto a dicembre per aspettare il rogito, appoggiandoci a casa dei miei suoceri per quelle che dovevano essere due settimane.
nel corso di queste due settimane viene fuori che serve un'altra sanatoria, perché il vecchio geometra dei vecchi venditori (per intenderci, di chi aveva venduto ai nostri venditori) aveva sbagliato le misure in una sanatoria presentata nel 2015, quindi l'immobile aveva bisogno di una sanatoria della sanatoria. Per evitare di andare per avvocati, i due geometri (del vecchio proprietario e dell'attuale) cercando di mettersi d'accordo per far presentare le sanatorie e correzioni al geometra in errore, che ritarda in maniera clamorosa anche per portare un foglio in comune. I tempi continuano a dilatarsi, finché a fine febbraio, a una nuova riunione, ci viene detto che non solo ancora non è stata presentata la sanatoria, ma è venuto fuori un fatto ancora più grave: manca il collaudo statico. In pratica l'attuale proprietario aveva comprato una casa non sanata e senza collaudo statico senza saperne un tubo.
Adesso siamo a maggio, lasciamo perdere che tra due settimane scadrà la predelibera della banca, ma soprattutto a quello che so ancora non è stata presentata la documentazione al genio civile. La motivazione di questo ritardo ci viene costantemente giustificata con "Siamo costretti a dipendere dal nostro dante causa e dal suo tecnico Geom.XXX (geometra del vecchio proprietario" per le tempistiche, e che tutte queste sviste, essendo inadempienze dei vecchi proprietari e relativi geometra/ingegnere, non possono essere imputate agli attuali proprietari.
Ora, io mi chiedo: se la situazione di partenza non dipendeva da loro, possibile che non abbiamo responsabilità sulle scelte che hanno portato a questi ritardi? Il preliminare è scaduto, certo, ma mi chiedo se non sia possibile chiedere dei danni per un ritardo clamoroso nel rivelare fin dall'inizio le problematiche legate all'immobile (sul piano umano posso capire la svista di non guardare a fondo un immobile teoricamente sanato nel 2015, ma sul piano professionale non conta niente). Noi vogliamo quella casa, ma abbiamo subito dei danni e non intendiamo far sì che la cosa passi come se niente fosse. Cosa possiamo fare?
Grazie mille