Scusami Anna: non ho la finezza di Ponz, cui va il mio plauso ed ammirazione, sul modo e sul contenuto.
Ed ho apprezzato la tua sincerità nel testimoniare questa disavventura che ti esponeva anche a questi rimproveri. Spero proprio possa essere utile a tanti.
Credimi: condivido con te la fiducia nel prossimo, almeno fino a prova contraria, ma viviamo non da ieri in questo mondo.
Sono certissimo che tu non abbia mai approfittato della buona fede, ma anche nel tuo lavoro penso avrai quotidianamente occasione di verificare ed accertarti delle dichiarazioni del venditore, delle referenze /garanzie dell'acquirente o conduttore ecc. I controlli che diligentemente svolgete sono per malafede o perchè professionalità lo richiede?
Non ho molta familiarità con la bibbia, ma il detto lo ricordavo diverso:
"Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te" : verificare d'abitudine è una prassi dovuta, non opzionale. Di cui tu non avresti appunto niente da temere o ridire.
Forse volevi citare l'altra:
"Ama il prossimo come te stesso".
Tu mi pare fai tutto il possibile e tutte le verifiche per far evitare guai, anche se ti capitasse in ufficio il "notabile" della tua città.
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Ponz:
sarebbe molto bello però, che fidarsi tornasse a essere un valore non pericoloso.
Sarebbe bello, ma fuorviante.
Direi invece: sarebbe bello abituarsi a non considerare ostile chi controlla; direi anzi: dovremmo sempre
sollecitare a farlo, in qualunque campo.
Non esiste qualità senza il circolo virtuoso: analizza, progetta e attua, verifica, eventualmente correggi. Un processo che salta una di queste fasi è destinato ad andar fuori controllo, senza che ce ne accorgiamo in tempo.
Detto questo hai tutta la mia comprensione: se mai aggiungo che io non riesco a capire perchè questi comportamenti truffaldini non siano invece pubblicamente denunciati e sanzionati. Sono talmente frequenti le segnalazioni che mi chiedo se occorra sempre una Gabanelli per far sollevare il caso.