Stiamo parlando, suppongo, di un contratto di locazione abitativa 4+4. Lo dedurrei dalla misura piena dell’aggiornamento (100%), pattuizione prevista per le sole locazioni a canone libero. Se, come mi pare di capire tu sei il conduttore, e se nel tuo contratto è stato disciplinato l’aggiornamento ISTAT (peraltro senza specificare il mese di riferimento da utilizzare), ma manca lo strumento con cui viene formalizzato tale aggiornamento, gli adeguamenti si applicano solo a seguito di una specifica richiesta del locatore (“Nella mia qualità di proprietario e locatore dell’appartamento in oggetto, le comunico, in quanto stabilito nel contratto d’affitto da noi sottoscritto, all’articolo…., l’adeguamento del canone di locazione, così come aggiornato in base all’indice ISTAT del mese di….. Tale variazione sarà applicata al canone dal mese successivo al ricevimento della presente comunicazione”).
L’aumento “automatico” (senza specifica comunicazione ovvero preavviso ovvero sollecito da parte del locatore) è possibile solo se il contratto, in deroga al codice civile (art. 1334), lo prevede con una formula di questo tipo (o simili): “Il canone sarà aggiornato ogni anno – automaticamente e senza bisogno di richiesta da parte del locatore – nella misura del 100% della variazione ecc.”.
Riguardo l’aggiornamento annuale, in genere si prende l’indice riferito al mese precedente a quello di inizio del contratto. Ad esempio se il tuo contratto è partito con decorrenza 1° maggio 2008 (controlla la data di decorrenza del contratto, non quando è stato stipulato), per l’adeguamento si prenderà l’indice ISTAT dell’aprile 2013. Normalmente questo dato viene diffuso a metà del mese successivo. Quindi, per ragioni di tempo, lo scatto sarà conteggiato nel canone pagato il 1° giugno (suppongo che la mensilità sia anticipata) e conterrà anche il conguaglio con la percentuale dovuta a maggio. Come ricordato da Irene, dato che l’inflazione è a livelli abbastanza bassi, non ci si rimette molto applicando lo scatto ISTAT prendendo l’indice riferito a due mesi precedenti a quello di inizio del contratto (l’ultimo disponibile), per evitare calcoli e conguaglio (la legge di riforma del 1998 ha abrogato l’art. 24 della legge n°392/1978 relativo all’aggiornamento del canone, ma non ne ha previsto la sostituzione con una norma equipollente, non stabilendo alcunché al riguardo).
Ti consiglio, quindi, di verificare cosa prevede la clausola a contratto, e, se lo ritieni opportuno, di chiedere al locatore di rinegoziarla formalmente in maniera più chiara ed inequivoca - nei modi sopra esplicitati - con un atto di modifica da presentare all’ufficio delle Entrate competente.
