Ricapitoliamo....
1) L'imposta di registro si paga 10% del prezzo dichiarato in atto;
2) diciamo che fino a qualche mese fa bisognava tener conto dell'OMI, per dare un valore commerciale al bene, oggi questo è solo indicativo;
3) Il valore fiscale del bene (C1) viene calcolato come indicato precedentemente;
4) se nell'atto viene dichiarato valore diverso dal prezzo pagato..... si rischiano accertamenti dall'Agenzia delle Entrate, che però non significa obbligatoriamente sanzioni. Certo è che più basso è il valore dichiarato a confronto del valore commerciale del bene e più si rischia.
5) Ciò non toglie che può essere dichiarato in atto un valore minore del valore fiscale, ma qui scatta l'accertamento di sicuro..... e poi sono.....
ok ci siamo...