Mi è capitato una esperienza ….visiva che mi ha permesso di capire alcune cose sulla valutazione immobiliare delle quali non avevo cognizione né comprensione.
Un mio amico, dopo la morte del padre, ha messo in vendita, tramite agenzia immobiliare, un appartamento che si trova in una zona elegante e ben trafficata di Roma. Prima che lui affidasse la casa all’agenzia, ho visitato di persona l’appartamento arredato con gusto e con mobili in stile e mi pareva in eccellente stato di conservazione e dotato di pregiate rifiniture; dopo il trasferimento dell’amico, con il relativo sgombero, lo stesso appartamento, sguarnito di ogni mobilia, mi appare, sulle foto che l’agenzia ha pubblicato sul suo sito internet, disadorno, nudo, quasi squallido e con le pareti discretamente sverniciate e scrostate .
A questo punto mi è venuto una specie di illuminazione: arredato, da profano, avrei valutato l’appartamento una cifra molto più alta di quella che avrei fissato se l’avessi visitato libero da ogni mobile.
Ho intuito che la giusta valutazione di un immobile si forma quando questo è spogliato da qualsiasi suppellettile che possa alterarne il valore. Esaminare una casa elegantemente ammobiliata può comportare il rischio di dare valore, in modo inconscio, più al gusto della composizione dell’arredo e alla peculiarità stilistica dei mobili che ai requisiti sostanziali e strutturali dell’immobile.
A questo punto mi sono rallegrato all'idea dell'esistenza degli agenti immobiliari che, nel loro ruolo di attenti e rigorosi valutatori, sono in grado di scongiurare quegli inganni psicologici ed ottici nei quali possono cadere gli ignari utenti e fornire la reale e congrua stima di mercato ad ogni abitazione.
Ma il mio ragionamento è giusto oppure ho preso anch’io un…granchio?