Buongiorno a tutti, con la presente sono a chiderVi suggerimenti o pareri in merito alla mia situazione attuale.
A maggio 2016 mi sono recato presso un'agenzia immobiliare per via di una villetta a schiera di testa con giardino. L'annuncio la vendeva per un importo comprensiva di aria condizionata e impianto d'allarme.
Premetto che la stessa agenzia che ha venduto a me l'immobile ha trovato a sua volta un altro immobile ai venditori da cui io ho acquistato.
A seguito di due proposte di offerta i venditori hanno accettato la mia offerta, più bassa di quasi 30 mila € rispetto a quanto loro richiesto in sede di annuncio in agenzia, con il comune accordo di esclusione della cucina e degli arredi presenti.
Ai primi di luglio 2016 abbiamo firmato il preliminare nella quale riporto testualmente il testo "parte promissaria acquirente dichiara di aver prima d'ora preso accurata visione dello stato di fatto in cui attualmente si trova quanto promesso in vendita, di averlo trovato idoneo all'uso convenuto. Si conviene che devono intendersi compresi nella compravendita, e non potranno essere rimossi dall'immobile, tutti gli impianti esistenti e tutti gli accessori e finiture stabilmente connessi".
A metà settembre 2016 invece abbiamo firmato il rogito il quale riporta "il trasferimento ha luogo con riferimento alla stato di fatto in cui l'oggetto attualmente si trova, con le relative accessioni e pertinenze, ivi compresi gli impianti esistenti, gli accessori e le finiture stabilmente connessi, nonché con gli oneri e le servitù, sia attive, sia passive, inerenti". Nel preliminare prima e poi nel rogito avevamo sottoscritto che comunque la parte venditrice avrebbe usufruito dell'immobile fino ai primi giorni di ottobre 2016. Ora, a distanza di una settimana dalla consegna delle chiavi, i venditori mi dicono, solo a seguito di mia richiesta di incontrarci qualche giorno prima per vedere il funzionamento degli impianti, compreso quello d'allarme, che l'impianto d'allarme non era compreso nella vendita e che loro se lo sarebbero portato via; mi dicono inoltre che essendo un allarme a depressione, o una roba simile, è paragonabile a una tv e che essendo una cosa che si può staccare se lo sarebbero portato nella nuova abitazione. La loro risposta alla mia dicendo che questi non erano gli accordi presi e tantomeno quelli sottoscritti nel rogito, è che hanno accettato la mia offerta economica più bassa rispetto alla loro richiesta escludendo la cucina e allarme, cosa invece non era prevista ne sottoscritta da nessuna parte.
Ho provato a rivolgermi al referente dell'agenzia immobiliare che mi ha seguito per tutto l'iter della compravendita per avere supporto in questo spiacevole inconveniente, ma telefonicamente mi dice che ho ragione io, poi al dunque quando gli chiedo di parlare con i venditori e di fargli capire che non era escluso dalla compravendita, tanto che non era stato escluso ne nel preliminare ne nel rogito, la sua risposta è che i venditori non la pensano così perché l'allarme è una scatola che si può staccare e portare via e che quindi come la tv si portano via anche quello.
A questo punto io mi trovo con la possibilità di avere una casa senza allarme, dove gli accordi parlavano che l'immobile veniva venduto così com'era allo stato di fatto, ad esclusione della cucina.
Ora, dato che non ho supporto dal referente dell'agenzia, in quanto oltre al dirmi che ho ragione non sa fare altro, e che ho provato a parlare con i venditori ma sembrano non volerne sapere e addirittura dubito vogliano incontrarsi per discuterne, cosa posso fare? Se loro portano via dall'immobile prima di consegnarmi le chiavi cosa posso fare? Vale la pena proseguire per via legali, tenendo conto che due villette dopo la mia ci abitano i suoi famigliari e magari potrebbero recarmi dei danni per farmi un dispetto? Vi ringrazio fin d'ora per i consigli e i suggerimenti che sarete in grado di darmi.
Saluti
A maggio 2016 mi sono recato presso un'agenzia immobiliare per via di una villetta a schiera di testa con giardino. L'annuncio la vendeva per un importo comprensiva di aria condizionata e impianto d'allarme.
Premetto che la stessa agenzia che ha venduto a me l'immobile ha trovato a sua volta un altro immobile ai venditori da cui io ho acquistato.
A seguito di due proposte di offerta i venditori hanno accettato la mia offerta, più bassa di quasi 30 mila € rispetto a quanto loro richiesto in sede di annuncio in agenzia, con il comune accordo di esclusione della cucina e degli arredi presenti.
Ai primi di luglio 2016 abbiamo firmato il preliminare nella quale riporto testualmente il testo "parte promissaria acquirente dichiara di aver prima d'ora preso accurata visione dello stato di fatto in cui attualmente si trova quanto promesso in vendita, di averlo trovato idoneo all'uso convenuto. Si conviene che devono intendersi compresi nella compravendita, e non potranno essere rimossi dall'immobile, tutti gli impianti esistenti e tutti gli accessori e finiture stabilmente connessi".
A metà settembre 2016 invece abbiamo firmato il rogito il quale riporta "il trasferimento ha luogo con riferimento alla stato di fatto in cui l'oggetto attualmente si trova, con le relative accessioni e pertinenze, ivi compresi gli impianti esistenti, gli accessori e le finiture stabilmente connessi, nonché con gli oneri e le servitù, sia attive, sia passive, inerenti". Nel preliminare prima e poi nel rogito avevamo sottoscritto che comunque la parte venditrice avrebbe usufruito dell'immobile fino ai primi giorni di ottobre 2016. Ora, a distanza di una settimana dalla consegna delle chiavi, i venditori mi dicono, solo a seguito di mia richiesta di incontrarci qualche giorno prima per vedere il funzionamento degli impianti, compreso quello d'allarme, che l'impianto d'allarme non era compreso nella vendita e che loro se lo sarebbero portato via; mi dicono inoltre che essendo un allarme a depressione, o una roba simile, è paragonabile a una tv e che essendo una cosa che si può staccare se lo sarebbero portato nella nuova abitazione. La loro risposta alla mia dicendo che questi non erano gli accordi presi e tantomeno quelli sottoscritti nel rogito, è che hanno accettato la mia offerta economica più bassa rispetto alla loro richiesta escludendo la cucina e allarme, cosa invece non era prevista ne sottoscritta da nessuna parte.
Ho provato a rivolgermi al referente dell'agenzia immobiliare che mi ha seguito per tutto l'iter della compravendita per avere supporto in questo spiacevole inconveniente, ma telefonicamente mi dice che ho ragione io, poi al dunque quando gli chiedo di parlare con i venditori e di fargli capire che non era escluso dalla compravendita, tanto che non era stato escluso ne nel preliminare ne nel rogito, la sua risposta è che i venditori non la pensano così perché l'allarme è una scatola che si può staccare e portare via e che quindi come la tv si portano via anche quello.
A questo punto io mi trovo con la possibilità di avere una casa senza allarme, dove gli accordi parlavano che l'immobile veniva venduto così com'era allo stato di fatto, ad esclusione della cucina.
Ora, dato che non ho supporto dal referente dell'agenzia, in quanto oltre al dirmi che ho ragione non sa fare altro, e che ho provato a parlare con i venditori ma sembrano non volerne sapere e addirittura dubito vogliano incontrarsi per discuterne, cosa posso fare? Se loro portano via dall'immobile prima di consegnarmi le chiavi cosa posso fare? Vale la pena proseguire per via legali, tenendo conto che due villette dopo la mia ci abitano i suoi famigliari e magari potrebbero recarmi dei danni per farmi un dispetto? Vi ringrazio fin d'ora per i consigli e i suggerimenti che sarete in grado di darmi.
Saluti