Rosa1968
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Ciao Bastimento la normativa esiste non so l'articolo ma recita: si considerano pertinenze le cose destinate in modo duraturo al servizio di un'altra cosa.- non c'è una normativa specifica
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Ciao Bastimento la normativa esiste non so l'articolo ma recita: si considerano pertinenze le cose destinate in modo duraturo al servizio di un'altra cosa.- non c'è una normativa specifica
Concordo, per quanto riguarda la normativa che resta cmq vaga... perchè esistono sentenze dove appunto il giudice entrando nel merito ha dato valutazione differenti sulla tematica della pertinenza.Riassumerei più semplicemente:
- non c'è una normativa specifica
- la valutazione delle parti al servizio dell'immobile (e non del proprietario) è in parte soggettiva (cucina? climatizzatore?...)
Vale quindi il buonsenso, e soprattutto la estrema chiarezza.
Se mirka si pone quelle domande, è necessario che elenchi subito ai potenziali acquirenti cosa intende lasciare e cosa togliere.....; stando attenta a cosa le costa "togliere" e cosa ci ricava con questa operazione; sarà la prima a rendersi conto che a valle di una simile operazione, si sentirà probabilmente richiedere uno sconto aggiuntivo ben superiore al valore di quanto recuperato con la rimozione.
Considerando che le spese di "smantellamento e la discarica ha un costo..." potrebbe anche essere interessato il compratore a questa operazione di semi-ripulitura se il valore di essi non è elemento dominante nella compravendita. Io sto comprendo i muri.. a me "del tuo wc, lavabo e caloriferi non interessa..., anzi se li porti via comprese delle piastrelle del bagno e cucina... lo preferisco"
Ludovica ha detto al solito in modo gentile quanto ho brutalmente riassunto.
Ero stato drastico e provocatorio proprio per far emergere il lato negativo di simili operazioni: come ricorda Ludovica
Incamminandosi su questa strada potrebbe proprio scaturire una insistente richiesta da parte del potenziale compratore a rimuovere ciò che comunque rimuoverebbe, magari per igiene (es. i sanitari...), pretendendo pure un significativo sconto, facendo pesare di dover poi affrontare una parziale ristrutturazione.
Salvo si tratti di elementi di particolare pregio, e che il possessore intende riutilizzare in un suo altro immobile, parrebbe più conveniente sfruttarli per valorizzare la offerta, invece che deprimerla. Ma voi AI siete maestri nel suggerire l'approccio più consono.
Nessuno ti vieta di fare una prelista delle cose che vorresti tenere e o rivendere perchè consideri con un determinato valore di mercato.Ora, mi dispiacerebbe che queste cose andassero perse... o che il compratore se le pitesse a sua volta rivendere...permutare o rottamare... perchè a me invece potrebbe servire ancora o quanto meno potrei rivenderle...
Il fatto è che un compratore non ti viene a dire all'atto dell'acquisto le sue intenzioni sull'uso dell'appartamento, nè tanto meno le ristrutturazioni che intende effettuarvi....
Anche sui sanitari... non so se era per una questione di igiene... ma... nella villetta adiacente al mio precedente domicilio... (risistemata da pochi mesi = aggiungere la piscina interrata). I ladri gli sono entrati in casa ed hanno smontato tutto quanto presente... arredamento, lavabi, sanitari, prese lampadari, interruttori... Il mattino successivo sono arrivati due grandi camion con scritto Traslochi...
Si certamente... ma dipende sempre dalla materia del contendere...... un pensierino agli addetti ai lavori di ristrutturazione recentemente eseguita? ....
In questo caso si parlerebbe praticamente di materiale nuovo...
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