Permettimi Francy,
Ma questo e' un ragionamento da Zucconi.
Posto, che ormai questo argomento, e' stato sviscerato almeno centinaia di volte.
In pratiche soggette ad imposta di registro, tali prassi sono consentite, applicate ed esercitate da sempre, anche dal legislatore.
Che consente che avvengano transazioni a libero mercato, anche se i valori catastali, risultano assai piu' bassi di quelli dichiarati nell'atto di stipula.
Quindi se non e' carne e' pesce.
Se si grida al falso in atto pubblico, oppure all'illegalita', allora significa che lo stato Italiano e' un Delinquente e che tutti i notai dello stivale, commettono centinaia di falsita' ogni giorno.
Oltre al fatto, ormai trito e ritrito, che il pagamento per conto di terzi, ovvero quando il venditore incassa il totale dichiarato in atto e poi paga per conto dell'acquirente, e' una prassi che risale ai tempi di Marco Aurelio.
Se il valore catastale, risulta essere di 40mila, per non dichiarare il falso, il venditore non dovrebbe incassare alcuna somma superiore a quella.
Aldila', del finanziamento che occorre o meno, all'acquirente.
Ecco perche', quei venditori che non si prestano a queste prassi, sono degli autentici Zucconi.