roberto5

Nuovo Iscritto
Ho sottoscritto, presso un'agenzia immobiliare, una “Proposta irrevocabile di acquisto e conclusione del contratto”, ai sensi degli artt. 1326-1329 C.C. (Mod. 5904 I-05), versando contestualmente una considerevole somma di denaro quale “caparra confirmatoria”, regolarmente accettata dalla parte venditrice.

In detta “proposta” viene fissata la data del rogito notarile e della consegna dell'immobile per il 10 c.m.
Tra le altre cose, all'art. 2 della stessa, si specifica dell'esistenza di un'ipoteca di 1° grado che il venditore avrebbe dovuto pagare al momento del rogito.

Tre giorni dopo la già ormai avvenuta scadenza della prevista data del rogito, si provvedeva, su richiesta esplicita del venditore, al pagamento a saldo di quanto pattuito per l'acquisto.

Lo studio notarile nominato per la stipula dell'atto, mi ha da poco informato che il ritardo è dovuto al fatto che il venditore non ha provveduto alla richiesta del frazionamento dell'ipoteca gravante sullo stabile presso la Banca, alla sua ripartizione in quote e quindi alla cancellazione (per la parte di mia spettanza). In questa situazione, ovviamente, l'atto non risulta fattibile.

Nonostante abbia provveduto, come già detto, all'intero pagamento della somma pattuita, mi ritrovo nella paradossale condizione di non poter essere, di fatto, proprietario dell'immobile (a prescindere da improbabili dichiarazioni provvisorie varie...), a causa dello slittamento – a data da destinarsi – del rogito. Faccio presente, a tal proposito, di non aver mai ricevuto una comunicazione formale dello spostamento della data.

Gentilmente vi chiedo quali siano le modalità per l'annullamento del compromesso e la restituzione dell'intera somma versata e quali, eventualmente, i termini di decorrenza per poter procedere alle vie legali.

Ringrazio anticipatamente, Zuffetti Roberto.
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ti ci vuole un BRAVO avvocato e non un forum di agenti immobiliari.
Immagino che tu abbia acquisatto u nappartamento di nuova costruzione in un complesso di appartamenti.

In condizioni normali suggerirei la messa in mora del venditore e la richiesta di quanto versato oltre a danni e spese ma sel banca ha un'ipoteca sull'intero fabbricato l'azione legale sarebbe comunque in subordine al rientro del capitale anticipato dalla banca.

Ma come hanno fatto a convincerti a pagare prima dell'atto? :shock:
 

alessandro dauria

Membro Junior
Agente Immobiliare
ciao, roberto5, quello che leggo non è una novità, come ha scritto il collega non comprendo come tu abbia saldato il tutto prima del Rogito Notarile, ma oramai è fatta, ti consiglio di muoverti subito, perchè il mancato frazionamento di un mutuo, spesso non è dipeso da mancanza di volontà, ma da diversi problemi, che sarebbe lungo e spaventoso dirti,

Quindi vai da un avvocato e scrivi subito una "rimessa in termini e condizioni" spetta al venditore per legge : cioè una lettera che specifica che in primis è stato lui che ha disatteso l'appuntamento dal Notaio, al momento non credo che tu possa dimostrare il contrario e che ora vai a darle lui la possibilità entro un termine ultimo di 15 giorni di fissare l'atto di vendita con le condizioni stabilite.

Viceversa ti muoverai tramite le strade che la legge ti consente.;)
 

roberto5

Nuovo Iscritto
Il saldo, così come la caparra, è stato pagato tramite assegni circolari.
Ho ingenuamente provveduto al pagamento del saldo in quanto il venditore mi ha assicurato che prima di procedere col rogito occorreva che gli saldassi il debito.
Dopodichè ho avuto la "sorpresa" che il rogito non era più fattibile, nonostante le ripetute assicurazioni in merito da parte del venditore, in quanto l'immobile risultava gravato da ipoteca...
Urgente: cosa devo fare?
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
<<Tre giorni dopo la già ormai avvenuta scadenza della prevista data del rogito, si provvedeva, su richiesta esplicita del venditore, al pagamento a saldo di quanto pattuito per l'acquisto.>>

no comment :shock:
 

gaspol1960

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno. Posso dire la mia?
L'ironia sulla ingenuità di Roberto mi sembra, francamente, un po' fuori luogo. Sappiamo tutti quanto sia spesso debole la posizione dell'acquirente nei confronti del venditore, specialmente se si tratta di un costruttore. Vogliamo poi discutere del comportamento dell'Agenzia immobiliare che, suppongo, Roberto ha interpellato prima di pagare il saldo prezzo e che con ogni probabilità ha tenuto nascoste circostanze rilevanti in vista della conclusione dell'affare (situazione economica complessiva del venditore, esistenza di procedure esecutive, inesistenza dei presupposti per il frazionamento...)?
Adesso, a frittata quasi fatta, direi che Roberto ha di fronte a sé due strade: a) inviare al venditore una diffida ad adempiere ai sensi dell'art. 1454 c.c., e, scaduto inutilmente il termine e, dunque, verificatasi la risoluzione del contratto per colpa del venditore, agire in giudizio per ottenere la restituzione delle somme versate, oltre il risarcimento dei danni; b) concordare con il Notaio un appuntamento e convocare (con telegramma, raccomandata a.r. o atto notificato a mezzo di ufficiale giudiziario) il venditore per la stipula dell'atto previa dimostrazione dell'avvenuto frazionamento del mutuo e estinzione della quota gravante sull'appartamento promesso in vendita; nel caso in cui il venditore non si presenti, far redigere al Notaio un verbale di mancata comparizione; a questo punto, o si chiede giudizialmente la risoluzione del contratto e la restituzione dell'intero prezzo e il pagamento dei danni, o si chiede l'esecuzione in forma specifica della proposta accettata - preliminare, trascrivendo la domanda giudiziale e chiedendo anche la condanna del venditore al pagamento delle somme necessarie per l'estinzione del debito nei confronti della banca. Prima di scegliere l'una o l'altra via, si potrebbe interpellare l'istituto di credito e verificare qual'è l'effettiva situazione: mutuo in sofferenza o in contenzioso? il frazionamento è stato già predisposto? qual'è la quota che dovrebbe essere attribuita all'immobile? Si potrebbe anche concordare con la banca un pagamento a saldo e stralcio e la liberazione dell'immobile, fatta salva la rivalsa nei confronti del venditore. In ogni caso, la difficoltà maggiore è rappresentata dal recupero delle somme pagate (a titolo di prezzo o per estinguere il debito con la banca).
Caro Roberto, qualunque strada tu scelga, armati di pazienza e affidati a un buon professionista.
Buona fortuna.
Ah, dimenticavo: anche se solo a scopo di pressione psicologica, tieni conto che il comportamento del venditore integra gli estremi della c.d. truffa contrattuale: valuta insieme al tuo avvocato l'opportunità di presentare una denuncia in Procura (eventualmente anche nei confronti dell'agente immobiliare, qualora ci sia stato un suo coinvolgimento diretto e dimostrabile nell'indurti a pagare il prezzo prima dell'atto).
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
gaspol1960,
io penso che proprio in questo caso, almeno per questa volta, l'agenzia non c'entra per niente :ok:

debole la posizione dell'acquirente?
perchè?
se diceva di no e rispettava gli accordi come da compromesso che problemi aveva? Nessuno :affermazione:
a tre giorni dall'atto noptarile, che fretta c'era di anitcipare il pagamento prima dell'atto?
poteva consultare il notaio che era pronto per fare l'atto definitivo?
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
gaspol60
In questi casi la soluzione più semplice è staccare gli assegni circolari e conseganrli al notaio, alla stipula dell'atto, solamente se la banca si presenta con la restizione ipotecaria.
Tu suggerisci un'azione giudiziaria ma considera che la banca ha un'ipoteca di primo grado sull'immobile e quindi non ha nessuna remora a che tu continui nell'azione giudiziaria e ponga l'immobile all'asta; per prima incassa comunque lei e poi (se ci rimane qualcosa) tu.
La situaizone non è così lineare.

Antonio l'agenzia in questo caso c'entra perché quando il costruttore dice ad un cliente di pagare prima del rogito l'agenzia dovrebbe sconsiglaire tale prassi
 

Antonio Troise

Membro Storico
Agente Immobiliare
roberto,
ma tu sei hai conoscenza che l'agenzia è stata consultata? dal post non viene data nessuna indicazione a proposito. :ok:

roberto,
non diamo false notizie. Secondo te il costruttore ha chiesto il saldo prima del rogito davanti all'agente immobiliare? ma, bohhhhh
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
roberto,
ma tu sei hai conoscenza che l'agenzia è stata consultata? dal post non viene data nessuna indicazione a proposito. :ok:

roberto,
non diamo false notizie. Secondo te il costruttore ha chiesto il saldo prima del rogito davanti all'agente immobiliare? ma, bohhhhh

il post comincia con: Ho sottoscritto, presso un'agenzia immobiliare, una “Proposta irrevocabile di acquisto e conclusione del contratto”
Quindi si è avvalso di una agenzia, non credo che dopo aver firmato la proposta non abbia più chiesto niente all'agenzia (a me vengono anche a chiedere se il venditore si soffia il naso :risata:).
Se il costruttore ha chiesto il saldo ritengo scontato che una telefonata all'agenzia dicendo: oh questo vuole i soldi, che fo? ci sia stata; sennò che ha pagato a fare?
 

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