Ho sottoscritto, presso un'agenzia immobiliare, una “Proposta irrevocabile di acquisto e conclusione del contratto”, ai sensi degli artt. 1326-1329 C.C. (Mod. 5904 I-05), versando contestualmente una considerevole somma di denaro quale “caparra confirmatoria”, regolarmente accettata dalla parte venditrice.
In detta “proposta” viene fissata la data del rogito notarile e della consegna dell'immobile per il 10 c.m.
Tra le altre cose, all'art. 2 della stessa, si specifica dell'esistenza di un'ipoteca di 1° grado che il venditore avrebbe dovuto pagare al momento del rogito.
Tre giorni dopo la già ormai avvenuta scadenza della prevista data del rogito, si provvedeva, su richiesta esplicita del venditore, al pagamento a saldo di quanto pattuito per l'acquisto.
Lo studio notarile nominato per la stipula dell'atto, mi ha da poco informato che il ritardo è dovuto al fatto che il venditore non ha provveduto alla richiesta del frazionamento dell'ipoteca gravante sullo stabile presso la Banca, alla sua ripartizione in quote e quindi alla cancellazione (per la parte di mia spettanza). In questa situazione, ovviamente, l'atto non risulta fattibile.
Nonostante abbia provveduto, come già detto, all'intero pagamento della somma pattuita, mi ritrovo nella paradossale condizione di non poter essere, di fatto, proprietario dell'immobile (a prescindere da improbabili dichiarazioni provvisorie varie...), a causa dello slittamento – a data da destinarsi – del rogito. Faccio presente, a tal proposito, di non aver mai ricevuto una comunicazione formale dello spostamento della data.
Gentilmente vi chiedo quali siano le modalità per l'annullamento del compromesso e la restituzione dell'intera somma versata e quali, eventualmente, i termini di decorrenza per poter procedere alle vie legali.
Ringrazio anticipatamente, Zuffetti Roberto.
In detta “proposta” viene fissata la data del rogito notarile e della consegna dell'immobile per il 10 c.m.
Tra le altre cose, all'art. 2 della stessa, si specifica dell'esistenza di un'ipoteca di 1° grado che il venditore avrebbe dovuto pagare al momento del rogito.
Tre giorni dopo la già ormai avvenuta scadenza della prevista data del rogito, si provvedeva, su richiesta esplicita del venditore, al pagamento a saldo di quanto pattuito per l'acquisto.
Lo studio notarile nominato per la stipula dell'atto, mi ha da poco informato che il ritardo è dovuto al fatto che il venditore non ha provveduto alla richiesta del frazionamento dell'ipoteca gravante sullo stabile presso la Banca, alla sua ripartizione in quote e quindi alla cancellazione (per la parte di mia spettanza). In questa situazione, ovviamente, l'atto non risulta fattibile.
Nonostante abbia provveduto, come già detto, all'intero pagamento della somma pattuita, mi ritrovo nella paradossale condizione di non poter essere, di fatto, proprietario dell'immobile (a prescindere da improbabili dichiarazioni provvisorie varie...), a causa dello slittamento – a data da destinarsi – del rogito. Faccio presente, a tal proposito, di non aver mai ricevuto una comunicazione formale dello spostamento della data.
Gentilmente vi chiedo quali siano le modalità per l'annullamento del compromesso e la restituzione dell'intera somma versata e quali, eventualmente, i termini di decorrenza per poter procedere alle vie legali.
Ringrazio anticipatamente, Zuffetti Roberto.