dichiarazione dell'AdE:
Lo scostamento tra il valore normale dell’immobile, determinato in base a valori OMI, e quello dichiarato dalle parti in atto, quindi, rappresenta un iniziale strumento di selezione per l’eventuale attività di controllo, e non un elemento su cui fondare la pretesa tributaria. In altri termini, il gap tra il valore dichiarato e le rilevazioni OMI costituisce, dunque, solo un indizio, da integrare con ulteriori elementi a sostegno della pretesa tributaria…
La normativa sulla tassazione, nel caso di imposta di registo, presuppone due opzioni:
1) tassazione sul prezzo dichiarato;
2) tassazione sulla rendita catastale rivalutata (esempi già indicati).
Quanto tu hai citato in merito ai valori OMI suggeriti da ADE è un semplice monito nei confronti di coloro che volessero "eccessivamente risparmiare sul calcolo delle imposte" dichiarano di voler essere tassati sul prezzo (e non sulla rendita), ed allo stesso tempo - indicando un "prezzo" esageratamente fuori parametri ed al di sotto della medesima rendita.
Quindi, come ti è già stato suggerito, puoi tranquillamente dichiarare il prezzo intero (anche senza sconti) e richiedere la tassazione sul valore della rendita che, come ti ho indicato in qualte post precedente, dovrebbe aggirarsi intorno ai 90/100 mila euro (parlo del suo 50%).
Su tale valore tua moglie pagherà l'imposta di registro.
I notai ai quali ti sei rivolto hanno ragione; se chiedi che prezzo devi indicare ti indicheranno i valori OMI - ma se chiedi a quanto ammonteranno le imposte troverai risposte in linea con quanto, diverse persone, ti hanno scritto.
Buona giornata a tutti.