regenio

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve a tutti,
il caso è questo: un immobile la cui quota è divisa tra due ex coniugi al 50%. Uno utilizza il bene vivendoci l'altro non ha neanche le chiavi dell'immobile e non lo ha mai utilizzato. L'ex coniuge che non ha accesso all'immobile ha inviato a/r tramite legale per fare una richiesta di abitazione previo divisione degli spazi ma è stata respinta, di vendere non se ne parla nemmeno. L'avvocato prospetta la strada della divisione giudiziale come unica percorribile avvisando però degli alti costi della causa e del fatto che se l'immobile risultasse poi indivisibile a tutti gli effetti si andrebbe alla vendita all'asta giudiziaria. Come può la legge permettere a uno di abitare e all'altro di fare una causa per abitare..? Come si può risolvere un problema del genere?
Se la parte che non può utilizzare il bene andasse in una banca e ipotecasse l'immobile per ottenere un po di soldi sarebbe questa una via di uscita a vs avviso? (La parte che non abita è indebitata e non ha altri immobili intestati al di fuori della sola casa in questione)
 
Ultima modifica di un moderatore:

regenio

Membro Attivo
Privato Cittadino
nella parte tra parentesi alla fine che non sono riuscito a modificare è: (la parte che non abita è indebitata e non ha altri immobili intestati al di fuori della sola casa in questione)
 

ROSFRUM

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se non trovano una soluzione bonaria - qualunque essa sia ma legalmente valida - altra via non esiste che quella giudiziale. In casi come questi, chi occupa l'immobile, essendo comunque proprietario, può farlo ed è estremamente difficile, se non impossibile, sbattere fuori e chi é escluso dal godimento del bene resta a bocca asciutta: che fai gli sfondi la porta per entrare? Ancor peggio resta responsabile in solido per tutte le spese e le tasse, a meno di trovare dall'altra parte un galantuomo ma è raramente il caso. In ultimo nessuna banca seria al mondo presterebbe dei soldi a fronte di un immobile gravato da una simile rogna....
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve a tutti,
il caso è questo: un immobile la cui quota è divisa tra due ex coniugi al 50%. Uno utilizza il bene vivendoci l'altro non ha neanche le chiavi dell'immobile e non lo ha mai utilizzato. L'ex coniuge che non ha accesso all'immobile ha inviato a/r tramite legale per fare una richiesta di abitazione previo divisione degli spazi ma è stata respinta, di vendere non se ne parla nemmeno. L'avvocato prospetta la strada della divisione giudiziale come unica percorribile avvisando però degli alti costi della causa e del fatto che se l'immobile risultasse poi indivisibile a tutti gli effetti si andrebbe alla vendita all'asta giudiziaria. Come può la legge permettere a uno di abitare e all'altro di fare una causa per abitare..? Come si può risolvere un problema del genere?
Se la parte che non può utilizzare il bene andasse in una banca e ipotecasse l'immobile per ottenere un po di soldi sarebbe questa una via di uscita a vs avviso? (La parte che non vuole vendere è indebitata e non ha altri immobili intestati al di fuori della sola casa in questione)
Ciao, se sei una delle parti sei di certo quello "chiuso fuori", per cui in bocca al lupo, o in bocca al lupo a questa persona.
Però se questa persona è indebitata l'ultima cosa al mondo che deve fare è intestarsi una quota di un immobile, rischierebbe pignoramenti, per cui non lo farei. Per il diritto di rientro nel possesso e quindi di abitazione solo un giudice, che conosce esattamente i rapporti tra le due persone, potrà decidere.
Lo strumento di costringere giudizialmente l'altro 50% a vendere l'immobile assieme all'altra persona è l'unico percorribile, ma si deve dimostrare che è l'unico modo per fare pronte alle spese e soprattutto non devono esserci minori nell'immobile.
Io penso che non abbiamo abbastanza elementi e conoscenze per dirti qualcosa di certo, tranne qualche avvocato iscritto al forum a cui tu fornisca ogni dettaglio
 

regenio

Membro Attivo
Privato Cittadino
non ci sono minori, e la parte indebitata rischia effettivamente di subire ipoteche su insolvenze future...purtroppo la situazione è questa, conviene in ottica futura donare la propria quota a un parente, magari un figlio?
 

regenio

Membro Attivo
Privato Cittadino
ora che mi ci fate pensare l'immobile in questione è di uso esclusivo di uno dei due ex coniugi proprietari ma egli tiene in ostaggio un altra unità immobiliare indipendente dalla prima senza viverci, non vi sembra un abuso ulteriore? neanche a fronte di una non abitazione si può far nulla per accedere a questa unità indipendente non abitata da legittimo proprietario del 50%?
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Se ho capito bene l'ex ha diritto di abitazione sull'immobile di proprietà comune ai due ex coniugi.

In questo caso il co-proprietario rimane a bocca asciutta, ed almeno non ha da pagare tasse, che spettano a chi ha il diritto di abitazione. E non può pretendere dalla ex un canone per la sua quota di proprietà, oggi assimilabile a "nuda Proprietà".

Secondo me non rileva nulla il fatto che la ex abbia ulteriori immobili: questo fatto doveva semmai emergere al momento della separazione e definizione delle condizioni.
 

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