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drm
Ospite
Esempio (esempio non caso vero ehehe): in un atto di tre-quattro anni fa un venditore dichiara la conformità urbanistica di un immobile ante 1967. L'allora acquirente decide ora di rivendere l'immobile e per scrupolo (GIUSTISSIMO!) di chi di dovere si va a controllare il reale progetto presente in comune. A questo punto porgo due quesiti:
1- Il progetto depositato in comune è completamente differente rispetto allo stato dei fatti dell'immobile. Siamo in presenza di un abuso? Se è di poco conto si può sanare ma se è un abuso difficilmente sanabile? L'atto potrebbe essere considerato nullo? L'allora acquirente potrebbe rivalersi sul venditore?
2- Il progetto in comune non si trova, non esiste... In questo caso penso sia tutto più semplice
La mia domanda può riguardare solo immobili costruiti tra 1942 e 1967 no? Perchè per esempio un immobile precedente al 1942 che non ha avuto nessuna modifica non penso potrebbe presentare problematiche in questo senso.
La domanda e il dubbio nasce nel constatare che il'70% degli immobili non presenta la conformità urbanistica dovuta e nel 90% dei casi si risolve la cosa facendo fare una dichiarazione di conformità al venditore che spesso non sa che in caso di dichiarazioni mendaci è responsabile. Anzi la cosa giusta da dire è che per immobili ante 1967 non si va proprio a controllare in comune. A mio parere...A MIO PARERE renderei assolutamente obbligatorio allegare la conformità urbanistica all'atto, anzi addirittura già in caso di preliminare...(molti diranno....si vabbè campa cavallo).I proprietari devono essere messi al corrente di tutto e capire eventuali responsabilità...LA SI DEVE FINIRE CON QUESTE AUTOCERTIFICAZIONI...molti diranno...a te che interessa...è responsabile il venditore...spesso il venditore non sa nulla e si fida di notai ingegneri e compagnia...e lo stesso acquirente che magari non fa effettuare TUTTI i controlli potrebbe ritrovarsi ad avere un immobile che un domani potrebbe presentare problematiche in caso di rivendita...
Chiedo questo e chiederò altri casi per capire alcune cose sulle quali nutro perplessità...dal MIO punto di vista giuste...
Grazie a chi risponderà
1- Il progetto depositato in comune è completamente differente rispetto allo stato dei fatti dell'immobile. Siamo in presenza di un abuso? Se è di poco conto si può sanare ma se è un abuso difficilmente sanabile? L'atto potrebbe essere considerato nullo? L'allora acquirente potrebbe rivalersi sul venditore?
2- Il progetto in comune non si trova, non esiste... In questo caso penso sia tutto più semplice
La mia domanda può riguardare solo immobili costruiti tra 1942 e 1967 no? Perchè per esempio un immobile precedente al 1942 che non ha avuto nessuna modifica non penso potrebbe presentare problematiche in questo senso.
La domanda e il dubbio nasce nel constatare che il'70% degli immobili non presenta la conformità urbanistica dovuta e nel 90% dei casi si risolve la cosa facendo fare una dichiarazione di conformità al venditore che spesso non sa che in caso di dichiarazioni mendaci è responsabile. Anzi la cosa giusta da dire è che per immobili ante 1967 non si va proprio a controllare in comune. A mio parere...A MIO PARERE renderei assolutamente obbligatorio allegare la conformità urbanistica all'atto, anzi addirittura già in caso di preliminare...(molti diranno....si vabbè campa cavallo).I proprietari devono essere messi al corrente di tutto e capire eventuali responsabilità...LA SI DEVE FINIRE CON QUESTE AUTOCERTIFICAZIONI...molti diranno...a te che interessa...è responsabile il venditore...spesso il venditore non sa nulla e si fida di notai ingegneri e compagnia...e lo stesso acquirente che magari non fa effettuare TUTTI i controlli potrebbe ritrovarsi ad avere un immobile che un domani potrebbe presentare problematiche in caso di rivendita...
Chiedo questo e chiederò altri casi per capire alcune cose sulle quali nutro perplessità...dal MIO punto di vista giuste...
Grazie a chi risponderà
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