CalaTarida
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già se ne vociferava da tempo, ma ora la minaccia si sta trasformando in realtà . A confermarlo due notizie diffuse in questi giorni
la prima chiama vede protagonista il magnate “mediatico” Rupert Murdoch, il quale avrebbe deciso di rendere a pagamento le edizioni online dei quotidiani appartenenti al suo gruppo, iniziando dal Wall Street Journal ( :? ) e proseguendo poi col Washington Post ( ) e il Times ( :x ). Entro la fine dell’anno, le notizie online dei quotidiani saranno quindi accessibili dietro pagamento. Una rivoluzione che partirà dagli Usa, ma destinata a propagarsi a macchia d’olio
la seconda notizia proviene invece da oltralpe: il parlamento francese ha infatti approvato una legge con la quale viene istituito una sorta di “sceriffo digitale”, Hadopi, programma che vigilerà sul download illegale di contenuti dalla rete . Il sistema funziona così: l’Hadopi manda due ammonizioni all’utente sospettato di scaricare illegalmente contenuti dal web, per poi privarlo della connessione web. Scontate le proteste. La querelle è inoltre approdata nei corridoi dell’esecutivo Ue, in quanto la legge offre il fianco ad accuse di incostituzionalità (prime tra tutte, la violazione della privacy e la mancanza di un equo processo prima di comminare la pena)
la prima chiama vede protagonista il magnate “mediatico” Rupert Murdoch, il quale avrebbe deciso di rendere a pagamento le edizioni online dei quotidiani appartenenti al suo gruppo, iniziando dal Wall Street Journal ( :? ) e proseguendo poi col Washington Post ( ) e il Times ( :x ). Entro la fine dell’anno, le notizie online dei quotidiani saranno quindi accessibili dietro pagamento. Una rivoluzione che partirà dagli Usa, ma destinata a propagarsi a macchia d’olio
la seconda notizia proviene invece da oltralpe: il parlamento francese ha infatti approvato una legge con la quale viene istituito una sorta di “sceriffo digitale”, Hadopi, programma che vigilerà sul download illegale di contenuti dalla rete . Il sistema funziona così: l’Hadopi manda due ammonizioni all’utente sospettato di scaricare illegalmente contenuti dal web, per poi privarlo della connessione web. Scontate le proteste. La querelle è inoltre approdata nei corridoi dell’esecutivo Ue, in quanto la legge offre il fianco ad accuse di incostituzionalità (prime tra tutte, la violazione della privacy e la mancanza di un equo processo prima di comminare la pena)