Tutto vero e tutto corretto quanto letto sopra.
Ma a mio modesto parere, in generale non completamente pertinente.
L'onorario dell'amministratore è solitamente messo tra le spese di proprietà, ma la domanda è:
- è lecito pattuire che le spese di amministrazione siano a carico del conduttore?. Io non conosco alcuna legge che lo vieti specificatamente.
Un conto è l'assicurazione globale fabbricati, che è una garanzia per i proprietari, un conto l'amministrazione (dei servizi comuni) di cui usufruiscono tutti i residenti (condomini o inquilini).
In certe regioni gli amministratori, nell'onorario base, non contemplano la suddivisione delle spese tra proprietario ed inquilino, e non svolgono una gestione separata: se chiamati a farlo, chiedono un tot per ogni doppia ripartizione; ma questo è un fatto solo pratico. In altre parti è invece quasi normale che l'amministratore tratti la situazione reale (proprietari e/o inquilini) e, salvo incidenti di percorso, riscuote le rate condominiale direttamente dagli inquilini.
Non dimenticherei inoltre che lla L 392 del '78 assegna agli inquilini la competenza della gestione/decisione sulle spese di riscaldamento. Non vedo quindi perchè abbia diritto di intervenire e deliberare in assemblea, e non sia poi chiamato a sostenerne gli oneri.
Alcune volte le spese di amministratore sono state assimilate al dettato riguardante la portineria, quindi 90% all'inquilino, 10% al proprietario. Il che sembra un equo compromesso.
Semmai avrei dubbi sulla possibilità di introdurre varianti all'all. G: i contratti concordati mi pare siano vincolati agli accorsi territoriali esistenti