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Utente Cancellato 70174
Ospite
Buongiorno sono nel paradosso più totale.
La Corte di Appello di Roma ha dichiarato nullo il contratto di compravendita immobiliare per abusi insanabili in quanto l'immobile è ricadente in una zona con vincolo paesaggistico Parco di Veio la cui sentenza è passata in giudicato.
Dopo aver promosso azione separata nei confronti della Banca ai fini della sospensione del pagamento delle rate di mutuo (dovendo noi lasciare l'immobile) ci fu accolta nel mese di Dicembre 2016 con provvedimento cautelare d'urgenza. Nell'azione di merito ai fini della dichiarazione di nullità del contratto di mutuo promosso a gennaio 2017 e conclusosi il 31 dicembre 2021 (5 anni di giudizio in primo grado) il giudice monocratico ci ha condannato per lite temeraria adducendo che la responsabilità dell'accaduto è tutta completamente nostra per non aver effettuato le dovute verifiche e non aver segnalato che l'immobile era all'interno di un'area protetta. La cosa incredibile è che il perito inviato dalla Banca aveva svolto le indagini per la regolarità dell'immobile e nella perizia (atto interno tra perito e banca) aveva segnalato la presenza degli abusi dichiarati sanabili secondo una sua personale convinzione ed il bello è stato che la Banca ha comunque concesso il mutuo fondiario senza comunicarci nulla sull'esito della perizia.
Tra l'altro l'importo del mutuo concesso è stato addirittura superiore al valore di compravendita € 199.000 mutuo € 215.000, quindi abbiamo eccepito non solo la responsabilità del perito che imprudentemente ha dichiarato che l'immobile era sanabile, ma anche la responsabilità della Banca per aver comunque concesso il mutuo in presenza di abusi senza fornircene notizia e per aver finanziato un valore superiore all'80%.
Mi chiedo se queste motivazioni saranno sufficienti per andare in Appello per veder riformare una sentenza così punitiva nei nostri confronti (immaginate una condanna di oltre € 40.000 di spese legali e la caducazione del provvedimento cautelare di sospensione del mutuo).
Alla luce di tutto quanto successo mi chiedo come sia possibile effettuare una perizia di stima a garanzia di un'ipoteca così poco garantista sia nei confronti degli acquirenti sia nei confronti della banca. Grazie per l'attenzione Francesca
La Corte di Appello di Roma ha dichiarato nullo il contratto di compravendita immobiliare per abusi insanabili in quanto l'immobile è ricadente in una zona con vincolo paesaggistico Parco di Veio la cui sentenza è passata in giudicato.
Dopo aver promosso azione separata nei confronti della Banca ai fini della sospensione del pagamento delle rate di mutuo (dovendo noi lasciare l'immobile) ci fu accolta nel mese di Dicembre 2016 con provvedimento cautelare d'urgenza. Nell'azione di merito ai fini della dichiarazione di nullità del contratto di mutuo promosso a gennaio 2017 e conclusosi il 31 dicembre 2021 (5 anni di giudizio in primo grado) il giudice monocratico ci ha condannato per lite temeraria adducendo che la responsabilità dell'accaduto è tutta completamente nostra per non aver effettuato le dovute verifiche e non aver segnalato che l'immobile era all'interno di un'area protetta. La cosa incredibile è che il perito inviato dalla Banca aveva svolto le indagini per la regolarità dell'immobile e nella perizia (atto interno tra perito e banca) aveva segnalato la presenza degli abusi dichiarati sanabili secondo una sua personale convinzione ed il bello è stato che la Banca ha comunque concesso il mutuo fondiario senza comunicarci nulla sull'esito della perizia.
Tra l'altro l'importo del mutuo concesso è stato addirittura superiore al valore di compravendita € 199.000 mutuo € 215.000, quindi abbiamo eccepito non solo la responsabilità del perito che imprudentemente ha dichiarato che l'immobile era sanabile, ma anche la responsabilità della Banca per aver comunque concesso il mutuo in presenza di abusi senza fornircene notizia e per aver finanziato un valore superiore all'80%.
Mi chiedo se queste motivazioni saranno sufficienti per andare in Appello per veder riformare una sentenza così punitiva nei nostri confronti (immaginate una condanna di oltre € 40.000 di spese legali e la caducazione del provvedimento cautelare di sospensione del mutuo).
Alla luce di tutto quanto successo mi chiedo come sia possibile effettuare una perizia di stima a garanzia di un'ipoteca così poco garantista sia nei confronti degli acquirenti sia nei confronti della banca. Grazie per l'attenzione Francesca