85moon85

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve a tutti! Spero che qualcuno possa fugare i miei dubbi!
Sto per sottoscrivere un contratto di locazione 1+1 (la casa è arredata), poichè devo trasferirmi a lavorare in una città diversa da quella in cui risiedo attualmente. E' vero che con questo tipo di contratto non posso ottenere la residenza presso l'abitazione locata?
 

Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
1. Attenzione: un contratto di natura transitoria della durata di 12 mesi, ai sensi dell’art. 5, comma 1 della legge n°431/1998, non è rinnovabile. Se lo fosse, vorrebbe dire che, per sua natura, non è transitorio e che a fine contratto sono venuti meno i presupposti specifici della transitorietà posti a fondamento della sua stipula.

2. Il presupposto del contratto di natura transitoria, se riferito al conduttore, consiste solo nell’utilità di disporre dell’appartamento per un tempo oggettivamente predeterminabile come limitato al momento del contratto: con o senza la residenza il contratto stesso rimane valido, e l’accertamento della transitorietà non è legato ad essa, ma al verificarsi delle condizioni iniziali. Né, d’altro canto, il DM 20 dicembre 2002 contiene espresso divieto di prendere la residenza nell’immobile locato.
 

85moon85

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ma firmare un contratto transitorio in cui c'è una clausola che dice: "se entro tre mesi dalla scadenza, le parti non comunicano volontà rescissoria, il contratto si intende rinnovato per un altro anno", significa firmare qualcosa di illegale? Posso andare incontro a sanzioni?
Inoltre, quando posso chiedere il cambio di residenza? Devo attendere che avvenga la registrazione del contratto?
 

Lap

Membro Attivo
Privato Cittadino
Come ti hanno spiegato prima, la clausola relativa al rinnovo non è applicabile a un transitorio in quanto per sua natura NON è rinnovabile.
Se il proprietario insiste per la clausola va contro i suoi interessi, perché un domani TU puoi impugnare il contratto e trasformarlo in un 4+4. In ogni caso, dal punto di vista del Registro (il contratto va comunque registrato), nessuno obietterà mai alla FORMA del documento, in quanto questa attiene alla normativa civilistica (e non tributaria). Da un punto di vista civilistico, un contratto come quello da te descritto non esiste, ma finché nessuna delle due parti lo impugna...
Per contro, nessuno vieta di fare un transitorio di 18 mesi (durata massima), e alla fine di questo farne un altro ex novo di x mesi, quanti servono per finire il lavoro.
Il problema è: la tua permanenza nella nuova città è - o non è - transitoria? Al contratto andrebbe allegato un documento (di lavoro, nel tuo caso), che attesti la transitorietà. Se il proprietario non lo chiede, è imprudente.
Residenza: in nessun caso ti può essere impedito di pendere la residenza nel luogo dove dimori abitualmente. Dichiarare la propria residenza è un OBBLIGO del cittadino, e non ha niente a che vedere con il contratto di locazione! In pratica, sei tu che saprai DOVE abiti normalmente, e deciderai dove sei residente. Tuttavia, è implicito che se uno affitta casa per una vacanza non dovrebbe avere intenzione di dimora permanente, e così nel caso del tuo lavoro, che ti porta fuori sede per un periodo limitato.
Mi spiego meglio: tu puoi chiedere la residenza QUANDO ti pare, ma QUANTO ti conviene? Che io sappia ci vogliono mesi perché il cambio sia "attivo"; dovrai modificare carta di identità e patente; ricevere la posta della banca, la tessera elettorale, e quant'altro. E quando sarai a posto, probabilmente il lavoro finisce (o cambia)e ti tocca ricominciare daccapo.
E poi: hai casa di proprietà nella città di origine? Se non ci risiedi più, quella diventa la seconda casa (o no? qui c'è bisogno di un esperto...)
L'unica cosa che ti serve veramente, secondo me, è un nuovo medico di base (non ha senso ricorrere a quello della città di origine, se ci torni solo qualche fine settimana...). Per averlo nella nuova città vai alla ASL locale e scegli il medico: basta dichiarare che sei "ivi domiciliato" per motivi di lavoro.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Interessante discussione: aggiungo solo un corollario, non di prima mano.

Mi risulta che a Milano si scandalizzino nel sentir parlare di contratto transitorio max 18 mesi RINNOVABILE (e Penny ed altri sono allineati)

Mi dicono invece che il contratto transitorio tipo di Bologna, anche usato (direi impropriamente) per contratto a studenti, prevede normalmente questa forma di tacita proroga, ed è considerato normale.....

Dopodiché io non so se civilmente esista o non esista, ma convengo sul fatto che ad essere scoperto , nel caso di richiesta di conversione ad un 4+4, sia proprio il locatore. l conduttore non mi pare abbia di che temere nulla.
 

Lap

Membro Attivo
Privato Cittadino
Vero: i contratti transitori per studenti sono rinnovabili nell'arco temporale in cui sono permessi, vale a dire da min 6 mesi a max 3 anni.
Bastimento cita il "contratto transitorio tipo" che viene usato "impropriamente" per studenti; qui si apre un altro discorso che poco attiene a quanto esposto da 85moon85, ma rapidamente rilevo che i contratti transitori in sé possono essere stipulati da chiunque abbia VALIDI motivi per risiedere temporaneamente "altrove", hanno durata 18 mesi NON rinnovabile, e DOVREBBERO essere stilati in base a modelli specifici, con determinate limitazioni ecc. ecc.
Poi, creata per far fronte alle esigenze degli studenti, esiste una forma di contratto transitorio CONCORDATO per studenti. Quest'ultimo contratto è rinnovabile come detto sopra, e per essere valido deve avere la forma-tipo di cui parla probabilmente Bastimento, e il conduttore deve dimostrare di essere iscritto fuori sede.
Riguardo la conversione 4+4: è improbabile che un locatore voglia disperatamente trasformare in lunga durata un contratto contro la volontà del conduttore, mentre il contrario è verosimile... Per questo dico che è imprudente da parte del locatore proporre una forma di contratto che si presta, a richiesta del conduttore, alla conversione 4+4.
Sfortunatamente, quella che dovrebbe essere una normativa destinata a snellire i rapporti locativi è fumosa e poco aderente alla realtà. Non prende in considerazione che il mondo del lavoro è cambiato, e altro... ma questo, come dicevo prima, è un altro film.
 

85moon85

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie per i vostri interventi: spiego chiaramente la mia situazione. Il mio contratto di lavoro è a tempo indeterminato: almeno per i prossimi 5/6 anni non dovrebbero esserci trasferimenti di alcun tipo (i quali dipenderebbero comunque dalla mia volontà); il motivo per cui stipulo un contratto transitorio è perchè nella mia città d'origine ho una casa di proprietà, locata (con i proventi dell'affitto pago il mutuo ipotecario), che vorrei mettere in vendita il prima possibile per poi acquistarne una nella zona dove lavoro. Dunque, contando di fare questa operazione nel più breve tempo possibile, non vorrei impegnarmi con un contratto 4+4...
 

Lap

Membro Attivo
Privato Cittadino
Se fossi io il padrone di casa, "correrei il rischio" in un caso come il tuo :)
Mi pare che non ci siano problemi, come conduttore per te andrebbe benissimo anche il contratto anomalo che ti han proposto.
Per la residenza: se è il proprietario a dirti che non puoi "ottenerla", si sbaglia (probabilmente non gli piace l'idea perché teme che tu non ti schiodi più da lì...) Tieni presente che la residenza non si OTTIENE, ma si DICHIARA.
Non è un diritto che chiedi ti venga concesso, ma una comunicazione che tu sei tenuto a fare all'Anagrafe nel momento in cui ... (vedi quanto detto prima).
L'Anagrafe non ha titolo per CONCEDERE o NEGARE la residenza: deve limitarsi ad eseguire i normali controlli per verificare che la persona abita davvero dove dichiara di vivere (il famoso "mandano i vigili").
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non è un diritto che chiedi ti venga concesso, ma una comunicazione che tu sei tenuto a fare all'Anagrafe nel momento in cui ... (vedi quanto detto prima).
L'Anagrafe non ha titolo per CONCEDERE o NEGARE la residenza:
Questo non mi risultava: mi pare di ricordare che alcuni comuni, specie quelli turistici, richiedessero almeno 6 mesi di permanenza. Non parliamo poi delle regioni a statuto speciale (valle d'Aosta): li trovano altre barriere...
(Salvo poi, sotto minaccia di soppressione comuni sotto i 1000 residenti, sentire battute che prefigurano residenza anche agli extracomunitari... di passaggio)
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Alto