I vostri interventi mi hanno fornito spunti per un ulteriore riflessione :
Ci potrebbe essere una ragione per quello che @Pennylove ha definito il "salto nel buio" e che condivido mettendomi nei panni del locatore che pensa che l'immobile sia libero fra x mesi e invece si trova con un vincolo contrattuale di 4+4 anni non preventivato.
Il legislatore potrebbe pero' aver fatto questo ragionamento per giustificare il "salto nel buio" del povero locatore:
se il locatore vuole locare in mancanza di sue esigenze transitorie puo' optare o per il 4+4 o per il 3+2 non ha molte possibilità.
Quindi il fatto che un conduttore riconduca dicendo che sono venute meno le esigenze transitorie il contratto ad un 4+4 riporterebbe la situazione alla normale prassi locativa a cui il locatore avrebbe dovuto assoggettarsi per trarre beneficio economico dall'immobile.
Inoltre favorisce il conduttore considerato parte debole dal legislatore permettendogli venute meno le esigenze di transitorietà di stabilizzare la sua situazione.
Certo resta l'ambiguità dei due articoli del contratto ma qui rientriamo probabilmente nel purtroppo italico vizio di sfornare leggi poco chiare
Effettivamente quel contratto tipo regola i rapporti fra le parti ma deve sottostare alla legge che in questo caso nell'articolo 2 del dm prevede la riconducibilità al 4+4 in caso del venir meno delle esigenze quindi in questa nuova riflessione mi sento di condividere i dubbi espressi da @Avv Luigi Polidoro circa il prevalere dell'allegato sul testo e un giudice non potrebbe che decidere sulla base dell'articolo 2 del dm riportando il contratto ad un 4+4.
Se questa mia nuova riflessione fosse stata effettivamente la stessa fatta a suo tempo dal legislatore lo scenario diventa il seguente:
In caso sia il conduttore ad avere le esigenze di transitorietà e questi non comunica per tempo che queste persistano il contratto continua come 4+4.
Se invece il conduttore comunica il persistere delle esigenze di transitorietà anche il giorno stesso della scadenza il contratto cessa.
Certo sarebbe bastato aggiungere al contratto tipo chiaramente un articolo a riguardo invece di scrivere quei due articolo fuorvianti che possono trarre in inganno il locatore.
Inoltre il locatore in questa situazione potrebbe non sapere fino all'ultimo giorno se il contratto continuerà o meno.
Inoltre sono da valutare le implicazioni che si avranno con l'ufficio duesto scenario pero' ha probabilmetne anche delle implicazioni di natura fiscale.
il contratto venga ricondotto ad un 4+4.
Nel caso di prosecuzione automatica poi del contratto come 4+4 sono da valutare le implicazioni di natura fiscale.
Ci potrebbe essere una ragione per quello che @Pennylove ha definito il "salto nel buio" e che condivido mettendomi nei panni del locatore che pensa che l'immobile sia libero fra x mesi e invece si trova con un vincolo contrattuale di 4+4 anni non preventivato.
Il legislatore potrebbe pero' aver fatto questo ragionamento per giustificare il "salto nel buio" del povero locatore:
se il locatore vuole locare in mancanza di sue esigenze transitorie puo' optare o per il 4+4 o per il 3+2 non ha molte possibilità.
Quindi il fatto che un conduttore riconduca dicendo che sono venute meno le esigenze transitorie il contratto ad un 4+4 riporterebbe la situazione alla normale prassi locativa a cui il locatore avrebbe dovuto assoggettarsi per trarre beneficio economico dall'immobile.
Inoltre favorisce il conduttore considerato parte debole dal legislatore permettendogli venute meno le esigenze di transitorietà di stabilizzare la sua situazione.
Certo resta l'ambiguità dei due articoli del contratto ma qui rientriamo probabilmente nel purtroppo italico vizio di sfornare leggi poco chiare
Effettivamente quel contratto tipo regola i rapporti fra le parti ma deve sottostare alla legge che in questo caso nell'articolo 2 del dm prevede la riconducibilità al 4+4 in caso del venir meno delle esigenze quindi in questa nuova riflessione mi sento di condividere i dubbi espressi da @Avv Luigi Polidoro circa il prevalere dell'allegato sul testo e un giudice non potrebbe che decidere sulla base dell'articolo 2 del dm riportando il contratto ad un 4+4.
Se questa mia nuova riflessione fosse stata effettivamente la stessa fatta a suo tempo dal legislatore lo scenario diventa il seguente:
In caso sia il conduttore ad avere le esigenze di transitorietà e questi non comunica per tempo che queste persistano il contratto continua come 4+4.
Se invece il conduttore comunica il persistere delle esigenze di transitorietà anche il giorno stesso della scadenza il contratto cessa.
Certo sarebbe bastato aggiungere al contratto tipo chiaramente un articolo a riguardo invece di scrivere quei due articolo fuorvianti che possono trarre in inganno il locatore.
Inoltre il locatore in questa situazione potrebbe non sapere fino all'ultimo giorno se il contratto continuerà o meno.
Inoltre sono da valutare le implicazioni che si avranno con l'ufficio duesto scenario pero' ha probabilmetne anche delle implicazioni di natura fiscale.
il contratto venga ricondotto ad un 4+4.
Nel caso di prosecuzione automatica poi del contratto come 4+4 sono da valutare le implicazioni di natura fiscale.
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