Spetta a te valutare la tipologia contrattuale più consona e la convenienza (o meno) dell’opzione sulla base di un’attenta valutazione della tua posizione fiscale e del rconoscimento o meno di eventuali detrazioni fiscali (per tale ragione si consiglia di rivolgersi ad un tributarista o ad una associazione di categoria della proprietà), senza dimenticare che sussiste sempre la possibilità di provvedervi in un momento successivo oppure di rinunciarvi, qualora la tua situazione reddituale cambi.
La riduzione d’aliquota (l’aliquota per i contratti a canone concordato in cedolare passa, già da quest’anno, dal 19 al 15%) unitamente all’incremento della percentuale imponibile ai fini IRPEF del reddito da locazione (dal prossimo anno passa dall’85 al 95% per le locazione a canone “libero” e al 66,5% per quelle a canone concordato) può costituire un forte incentivo a passare alla tassa piatta.